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Raffaello Simeoni

Mater Sabina


Un consiglio è dovuto prima di iniziare ad ascoltare Sabina Mater di Raffaello Simeoni: è necessario andare nel suo sito ufficiale, cercare il link “i miei strumenti” e da questa visione trasferirsi all’ascolto dell’album. Quello che ascolteremo sarà difatti l’immagine trasposta di ciò che abbiamo osservato: una sterminata sequenza di note figlia degli innumerevoli strumenti suonati dall’eclettico musicista reatino, già membro del gruppo Novalia che ha percorso varie strade del mondo della musica tradizione ed al contempo contaminata. “Mater sabina” è un gran bel lavoro, ricco di spunti musicali, di colori, di visioni ancestrali, di sonorità da ascoltare con attenzione, da ricercare con cura, da assaporare con meticolosa golosità. Qui non si tratta solo di ascoltare canzoni, di gradire, o meno, un lavoro musicale. No, quella che si dipana dinnanzi all’ascoltatore è una storia antica, piena di ricordi, tradizioni, terra e sudore, dolori e passioni. E’ musica seria, perché seria è la storia degli uomini, di qualunque latitudine essi siano e questo album di storie ne racconta davvero tante, con enfasi ma anche con il giusto riserbo che è dovuto alle “cose” serie. Quasi tutto il lavoro è sostenuto da sonorità lievi, capaci di mantenere le atmosfere su un piano di grande leggerezza ma, al contempo, di straordinaria efficacia lirica. Come accade in Mariposa oppure in Kyrieleisong ed anche in Athos. Album come questo ci riconciliano il buonumore e la speranza nei confronti della musica nostrana spesso sottovalutata oppure snobbata a favore di prodotti di provenienza estera che non sempre possiedono quel timbro di qualità sempre preteso dagli artisti italiani. Qualità rappresentata anche dalla miriade di strumenti presenti nelle canzoni che, anziché soffocarle, le circondano di una sorta di affetto strumentale che ne accarezza le liriche incastrandole, in maniera perfetta, tra le partiture senza fine messe in campo in tutti i brani.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Erasmo Treglia & Piero Carli
  • Anno: 2009
  • Durata: 58:53
  • Etichetta: Finisterre

Elenco delle tracce

01. Bamboo
02. Kyerieleisong
03. Da piccolu danciullinu
04. Anema e colore
05. Sonnu sonnittu
06. Water
07. Angelarè Angelarè
08. Soffio d’amore
09. Boio cantare
10. Mariposa
11. Athos
12. Sabina mater

Brani migliori

  1. Kyrieleisong
  2. Water
  3. Athos

Musicisti

Raffaello Simeoni: voce, lauta, shakuhachi, bansuri, chitarra acustica, campionatori, fisarmonica, oud, launeddas, piccola cornamusa, musetta, oud, flautino, lira calabrese, hurdy gurdy, cuatro, hulusi, basso acustico, flauto di Pan, sheker, hang,duduk, ciaramella, bitter, oboe barocco, ocarina, tzoura, cittern, pandereita, darabouka, tarota, binju, disi, saz, shynt
Cristiano Califano
: chitarra acustica e classica, bouzouki, arrangiamento archi
Massimo Alviti
: sitar elettrico, chitarra classica
Luca Barberini
: basso
Stappane Durans
: hurdy gurdy elettroacustico
Arnaldo Vacca
: cangjira, percussioni udu, darabouka, manjira, cymbali, daf, djembe, tar, sticks, percussioni parlanti
Francesco De Rubeis
: batteria
Paolo Modugno
: zampogna molisana, davul, daf
Cristiano Califano
: chitarra battente
Michele Frontino
: basso e dobbiamo basso
Gabriella Aiello
: voce
Quartetto Isola
: archi
Hevia
: gaita midi
Maria Josè Hevia
: tamburello asturiano
Giuliano De Donno
: arpa paraguaiana
Gabriele Russo
: nichel arpa
Massimiliano Felici
: fisarmonica
Giuseppe “Spedino” Moffa
: zampogna molisana