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Stefano Saletti & Banda Ikona

Mediterraneo ostinato

È noto che le prime forme di vita siano nate nell’acqua. Estendendo il concetto, è bello pensare che l’anima primordiale del mondo risieda proprio nel mare. Restringendo il campo e approdando al Mediterraneo, da sempre è stato fonte di ispirazione ma soprattutto luogo di incontri, scontri, migrazioni e, purtroppo, morte. Nel bene e nel male, tante sono le storie e le passioni ivi racchiuse. Stefano Saletti, nella sua ultima e pregevole produzione, canta un Mediterraneo ostinato, vale a dire combattente, resistente, inarrendevole, come i popoli che lo abitano, forti, antichi, testardi, capaci di affrontare e superare i momenti più difficili. Un mare considerato non un divisorio, ma un ponte d’unione tra tante genti diverse che sanno vivere e convivere, creando relazioni, scambi, commistioni da cui si generano arte, cultura e nuovi percorsi di condivisione.

 

Per raccontarlo, il talentuoso polistrumentista ha scelto di servirsi del Sabir, antico codice linguistico “di necessità” – mix fatto di spagnolo, italiano, francese e arabo – utilizzato (tra XVI e XIX secolo) specialmente in ambito commerciale da mercanti, pescatori, marinai, pirati e armatori nei porti e lungo le coste nordafricane. A livello musicale ha creato una trama di grande malia e suggestione, finemente ricamata, dove la musica popolare si fonde con sonorità mediterranee, caratterizzata dall’ostinato, ripetizione ad oltranza che si trasforma in stordimento, trance, rituale a cui abbandonarsi. E non finisce qui in quanto sull’album aleggia un ispiratissimo vento poetico attinto dal patrimonio letterario di Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini, Alda Merini, Rainer Maria Rilke, toccando nomi meno conosciuti come il greco Konstantinos Kavafis e il curdo Abdulla Goran. 

Insieme a Capitan Saletti c’è un equipaggio mirabile, la Banda Ikona in cui splende Barbara Eramo, straordinaria voce in continua evoluzione e ricerca, dotata di una versatilità fuori dal comune, abile nell’immergersi perfettamente in qualsivoglia forma di canto. Salgono a bordo ospiti di passaggio che sanno però lasciare il segno; tra questi la splendida Lucilla Galeazzi (Canterrante e Se fossi foco su testo di Cecco Angiolieri) e le altrettanto lucenti Yasemin Sannino e Gabriella Aiello, senza dimenticare Nabil Salameh dei Radiodervish e musicisti quali Riccardo Tesi e Nando Citarella. Impossibile scegliere i brani più significativi o migliori (chi scrive ne ha indicati tre per prassi redazionale), lo sono tutti, dall’inizio alla fine per il semplice motivo che Mediterraneo ostinato è un’opera da apprezzare in toto, un viaggio dove respirare l’anima de moundo è un passaggio essenziale e obbligato.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Stefano Saletti
  • Anno: 2021
  • Durata: 56:20
  • Etichetta: Finisterre

Elenco delle tracce

01. Anima de moundo

02. Star la louna

03. Boulegar

04. Canterrante

05. Mediterraneo ostinato

06. Il sono del Mistral

07. Nare nare

08. Ithaki

09. Se fossi foco (traditional)

10. Moucha mia

11. Mareia

12. Cantar

 

Brani migliori

  1. Anima de moundo
  2. Canterrante
  3. Cantar

Musicisti

Stefano Saletti (voce, bouzouki, oud, saz, chitarra classica, chitarra battente, tzouras, gambrì, cavaquinho, piano, bodhran, tammorra, marranzano)  -  Barbara Eramo (voce)  .  Gabriele Coen (clarinetto, basso, contrabbasso)  -  Mario Rivera (basso acustico, contrabbasso)  - Giovanni Lo Cascio (batteria, darboukam, riq, bodkram)  -  Arnaldo Vacca (bodhran, canjira, riq, udu, tamburello, talking drums, legnetti, shaker)  -  Carlo Cossu (violino)  -  Yasemin Sannino (voce #1, 7, 12)  -  Gabriella Aiello (voce #5, 10)  -  Lucilla Galeazzi (voce #4, 9)  -  Nabil Salameh (voce #3)  -  Riccardo Tesi (organetto #4, 8, 9, 12) - Alessandro D’Alessandro (organetto #1, 2, 5, 10)  -  Nando Citarella (voce, tammorra, marranzano #10)  -  Pejman Tadayon (ney #3, 6, daf, voce #6)  -  Renato Vecchio (duduk #7, ciaramella #1, 12)  -  Giovanna Famulari: violoncello #4, 11, 12)  -  Baobab Ensamble (cori #3)