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Francesco Medda e Mauro Palmas

Meigama

Si chiama Meigama, ed è un’opera strumentale nata dall’incontro di due mondi all’apparenza distanti anni luce, ma che hanno deciso di fondersi in un prodotto unico nel suo genere. Uscita a fine 2021, l’opera porta le firme di Mauro Palmas, (a sinistra nella foto), esperto di strumenti a corda tradizionali come la mandola e il liuto, e di Francesco Medda, in arte Arrogalla, esperto di musica elettronica, campionamenti dub/techno e di ambientazioni sonore. Due personaggi che si occupano di ambiti diversi, ma accomunati dalle radici sarde: non solo nati e cresciuti in Sardegna, ma ciascuno nel proprio ambito dediti alla ricerca e diffusione del verbo delle tradizioni musicali sarde. È dalla Sardegna che parte tutto, e nella Sardegna quest’opera trova il suo cuore pulsante.

Lo stesso titolo, ‘Meigama’, è un termine sardo che indica il dopopranzo, il momento di riposo pomeridiano, un concetto che porta anche con sé la filosofia di vita lenta della regione, la pazienza, il godersi il viaggio, l’attesa per i buoni frutti e anche la copertina non poteva che essere espressione di creatività sarda, un’opera in ceramica (più precisamente in bucchero) dall'artista Giampaolo Mameli, con l’intenzione di ricalcare i reperti del periodo prenuragico di circa 4000 anni fa. I nomi delle tracce sono per lo più termini sardi, che come spesso accade racchiudono concetti che in italiano richiedono almeno un periodo intero, con lo scopo di indicare lo scenario in cui collocare la musica.

Nelle musiche i tappeti sonori di Medda creano l’ambientazione, non solo note quindi, ma anche sonorità registrate dal mondo esterno: i passi delle processioni o dei balli popolari, le onde del mare, nitriti di cavalli, grilli, stormi di uccelli e molte altre trovate. Su questa cornice, Palmas incasella i suoi arpeggi e le sue melodie pizzicate, in cui la componente sarda è sicuramente la principale, ma senza disdegnare contaminazioni “arabeggianti”.

 

Tra le dinamiche che potrete trovare nell’ascolto dell’opera ci sono brani lenti e riflessivi, come la traccia di apertura Lugori oppure Requiem, in cui le sonorità misteriose di Medda accompagnano fraseggi esitati in tremolo dell’abile Palmas. Oppure brani semplici e orecchiabili come la classicheggiante Dromi.

C’è anche spazio per brani più elaborati e coinvolgenti come Torra e Campuomu, dal ritmo incalzante e dalle armonie importanti, e con trovate elettroniche che riproducono una dinamica quasi orchestrale, pur avendo in sé ben poco di orchestrale. Echi in lontananza di note lontane, tappeti dal sapore vagamente fantascientifico, e infine ritmiche e bassi sempre diversi e accattivanti. Oppure ancora brani che si rifanno più fedelmente alle musiche popolari, come Bentu Saliu, Minore e Noti de Incantu, dove le melodie ad armonia costante e semplice tipica della tradizione si unisce alle ambientazioni sonore fantasiose descritte sopra, aggiungendo ritmiche talvolta tribali e popolari che alle volte lasciano spazio a batterie campionate che ricordano gli anni ‘90, con poderosi bassi elettronici.

Un’opera sicuramente sopra le righe, in cui passato e futuro si mescolano e dipingono dei paesaggi senza tempo. Sicuramente consigliato per gli appassionati di strumentale, ma anche per chi ama la musica popolare e la musica elettronica. Seppur ambiti distanti, l’opera li metterà sicuramente d’accordo.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Meigama e Altrove Agenzia Creativa.
  • Anno: 2021
  • Etichetta: Altrove Agenzia Creativa/Artist First

Elenco delle tracce

01. Lugori

02. Dromi

03. Campuomu

04. Bentu Saliu

05. Minore

06. Torra

07. Requiem

08. Noti de incantu

Brani migliori