Vincitore del “Premio Mia Martini Giovani 2008”, Rosario Morisco si era fatto notare qualche mese fa sul palcoscenico dell’Ariston come portatore di pace al Festival di Sanremo. Il cantautore-militare dell’EI, impegnato in missioni di pace all’estero, ha pubblicato il suo disco d’esordio con un titolo dal sapore cinematografico, Nato il 5 ottobre. A parte tutto, di film ce n’è ben poco nell’album in quanto Morisco mette in musica e parole storie realmente vissute nei luoghi di guerra. Dispiace un po’ che il suo messaggio non abbia avuto l’attenzione giusta, ma potrebbe darsi che nella bagarre festivaliera la sua voce risultasse troppo impegnata. Apre il disco la proposta sanremese, Signorsì, che è un colpo allo stomaco nell’inciso «…sono qui ad aiutare chi non può e chi non ha la speranza, il diritto di respirare, mangiare, dormire senza sentire le bombe cadere...». Più scanzonata è Tutto si trasforma, versione italiana di “Todo se trasforma” del cantautore uruguaiano Jorge Drexler, adattata dai fratelli Migliacci (Ernesto e Francesco), anche produttori del disco. Si ritorna in tema guerra con canzoni come la title-track e la finale Chicken Street (Messaggio Universale), sorta di diari di bordo sulle esperienze vissute in Bosnia, Kosovo e Afghanistan. C’è spazio anche per l’amore in Diecimila km da te, Lacrime e nuvole e Restami accanto, brani da cui emerge la personalità ruvida ma allo stesso tempo sensibile di Morisco. Tutti i pezzi sono composti da Rosario insieme ad Antonio De Carmine e Mauro Spennillo, in arte Principe e Socio M. (“Premio della Critica” a Sanremo 2001 con “Targato NA”). Un disco sincero per un cantautore che vive sulla propria pelle ciò che canta.

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