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Massaroni Pianoforti

Non date il salame ai corvi

Un cantautorato che da un lato si riallaccia ad un certa tradizione anni ’70 che camminava sul filo dell’ironia (da Ivan Graziani e Rino Gaetano a Lucio Dalla), dall’altro si colora di sfumature peculiari e personali, stralunate e malinconiche, simpatiche e gentili: è questo quel che propone Gianluca Massaroni, già vincitore a Musicultura nel 2006 e nel 2013, al secondo disco, il primo con il moniker Massaroni Pianoforti.

Gli ingredienti di Non date il salame ai corvi a seconda dei brani sono un ritmo ben definito, con basso e batteria in gran spolvero tra minimalismi anni ’70, oppure pronto a sfociare in efficaci ritornelli folk-pop, linee di piano che lasciano un sapore dolceamaro in bocca, sia quando risuonano più classiche e struggenti, sia quando riecheggiano più lievi, in linea con toni più beffardi, e soprattutto sonorità folk essenziali, come quelle della divertente riscrittura evangelica Ornella, a cui il la è stato fornito da una frase di un’intervista della Vanoni (“oggi io parlo con Gesù”), con Pietro ex elettrauto raccomandato che apre panetterie con Giacomo e Giovanni, o Barabba anarchico graziato.

In particolare se grazia antica (quasi da virelai medievale: ricordate l’ispirazione della Chanson Balladée composta da Antonino Riccardo Luciani, sigla dell’Almanacco del giorno dopo?) e leggere, colorate trame acustiche animano La dama bianca tra metafore scacchistiche e storie condominiali, una delicatezza accorata di ricami di ukulele è il cuore emozionante de Il tuo uomo.

La voce ruvida eppur calda di Massaroni, che regala qui e lì qualche acuto, racconta storie al contempo reali e surreali, perché deforma, ingrandisce particolari, accentua coloriture emozionali, per creare in modo icastico gustose scenette come quella del giovane ubriaco che all’alba urla i suoi guai davanti al cancello sbagliato (Carlo – il passato è passato), o per fornire un alone poetico e drammatico, per quanto sobrio e asciutto, agli emblemi delle ambizioni, della routine alienante e sconclusionata o delle delusioni, dai tram alle lune magre rispetto ai cieli sfavillanti dei propri sogni, pure ostinate nel loro brillante “fottendosene della parte scura” (Alla fermata del 33), dai “sogni nani” ai respiri mattutini che sanno di brina e alle “stelle cadute, sparse sul pavimento(Il tuo uomo).

Un respiro sorridente e onirico assume la “romantica invettiva” di Provinciale; non mancano neanche canzoni dall’arrangiamento chiaroscurale e potente (quasi da classico sanremese, in senso buono), come la splendida e tesa ballata, dall’afflato malinconico, I giorni si avvicinano, oppure Lavanderia a gettoni, un altro episodio che solleva i momenti del quotidiano ad epica dei desideri e dei rischi di fallimento. C’è spazio anche per i disagi d’agosto e i sogni vacanzieri dello studente/lavoratore precario (Ferie d’agosto, primo singolo del disco). La conclusiva Come due amanti, duetto con Gisella Segagni Lusignani, snocciola rime baciate da filastrocca adulta sulle lingue bugiarde e gli occhi curiosi, strizzando l’occhio quasi a De André (e a Herbert Pagani?); segue come ghost-track un lungo e bizzarro stornello-divertissement finale ambientato a Finale.

La nuova leva cantautorale si è arricchita di un nome originale, assolutamente da ascoltare (e questa chiusa con assonanza avrebbe potuto essere anche l’inizio della recensione, motivo in più per rileggerla, o ancora meglio, per ripremere il tasto play per riascoltare il disco!). 

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In dettaglio

  • Produzione artistica:  Gianluca Massaroni e Maurizio D'Aniello
  • Anno: 2014
  • Durata: 52:41
  • Etichetta: Musicraiser/Universal

Elenco delle tracce

01. Una buona occasione
02. Carlo
03. Alla fermata del 33
04. Provinciale
05. I giorni si avvicinano
06. La dama bianca
07. Ferie d’agosto
08. Il tuo uomo
09. Ornella
10. Lavanderia a gettoni
11. Come due amanti + 12. Finale (ghost track)

Brani migliori

  1. I giorni si avvicinano
  2. Carlo
  3. Il tuo uomo

Musicisti

Gianluca Massaroni: voce, controvoce, chitarre acustiche/elettriche, pianoforti, strumenti vari ed eventuali - Maurizio D’Aniello: arrangiamenti e registrazione di 01, 02, 03, 04, 05, 07, 10 presso il Revolver Studio (Guidonia-Roma) con Pino Saracini: basso - Roberto Segala: batteria - Andrea Garavelli:basso in 04; Cesare Malfatti: arrangiamenti e registrazione di 06, 08, 09, 11 e 12 a Milano con Andrea “Kid Combo” Massaroni: banjo, tamburi usati battenti - Lucio Enrico Fasino: basso - Stefano “Brando” Brandoni: ukulele in 08 - Marco Piccinini, Daniela Bonanni, Guido Tronconi, Fausto “Fafo” Fietti: coro in 12 - Gisella Segagni Lusignani: voce femminile in 11 e coro in 12 - Giovanni Gulino e Tania Varuni: supervisione artistica - Filippo Morini: copertina e booklet.