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Sara Jane

Non siamo tutti eroi

Sara Jane, cantante e arrangiatrice sammarinese di musica jazz, approccia a questo suo secondo album in studio rielaborando artisticamente l’interesse e la passione per l’universo canoro di Piero Ciampi, da lei definiti tardivi ma impetuosi, rivisitando parte della sua produzione in una declinazione tutta al femminile, con l’intento di fare i conti con i molti fraintendimenti che sono nati intorno a quest’artista, sempre refrattario alle luci della ribalta, in primis con quello della sua presunta misoginia.

E’ il Ciampi più crepuscolare e rattristato quello che viene recuperato in questo lavoro, quello che non ha ancora definitivamente percorso il tratto più rabbioso e beffardo della propria controversa esperienza artistica. Con qualche eccezione, come Andare camminare lavorare, e Tu con la testa, che sono invece successive e più apre.

Rappresentare e ripresentare, seppur in chiave personale, i brani di Piero Ciampi non è un cimento né semplice né banale, sia per l’assoluta particolarità degli spazi poetici e degli spazi metrici della sua personale costruzione della forma canzone, peraltro spesso priva di ritornelli, sostituiti da lunghe parentesi strumentali, che per la dimensione umana, artistica e sociale del personaggio, sovente aduso agli eccessi dell’alcol, della rissa ed altre condotte non convenzionali che, nell’ambiente discografico gli valsero, con poche eccezioni, la diffidenza e la riprovazione di colleghi, produttori, discografici e dei media.  

Il suo tratto esistenzialista, declinato anche nella forma scarna dei suoi versi, nella postura dimessa, al limite del rinunciatario, ne facevano un artista difficile per quei tempi in cui il successo si mieteva adottando gli stili interpretativi canori propri di un Modugno. Troppo francese per essere italiano, troppo italiano per il mercato francese, troppo inaffidabile, troppo in balìa dei suoi mostri, troppo ingenuo, a tratti infantile nelle cose della vita, sommamente autobiografico nelle sue composizioni, completamente fuori dagli schemi e dai clichè imposti dal mercato, fino ad essere volutamente autodistruttivo anche nei confronti della sua opera artistica, con intenti di dissoluzione della sua produzione paragonabili a quelli kafkiani.

Con queste premesse,  l’album di Sara Jane, che prende il titolo Non siamo tutti eroi da un brano  dell’anno 1962 (poi ripreso per una raccolta postuma dell’anno 2000) rappresenta un fortunato tentativo di capire e non giudicare la cifra artistica, umana  e sociale di Ciampi, accordandosi, pur nella diversità vocale, con la voce e con i tempi canori dell’autore, e lasciandosi invece più ampia libertà negli arrangiamenti musicali, prevalentemente ricondotti verso atmosfere e sonorità jazz, con grande profusione di archi, fiati e cori, a cui fa da contraltare un certo alleggerimento nell’utilizzo del pianoforte, strumento portante nella gran parte dei brani incisi dal cantautore toscano. Il risultato che ne deriva è pieno, asciutto e coerente per la parte vocale, molto suggestivo per quella strumentale, ma senza filtri interpretativi imposti perché i filtri, ha affermato Sara Jane, li fa la nostra intelligenza.

L’ascolto delle singole tracce fa emergere nel dettaglio il grande lavoro di Sara Jane, sia in termini di reinterpretazione dei brani che di arrangiamento. Nel brano di testa, Non siamo tutti eroi, e in Qualcuno tornerà, Sara Jane sfronda l’eccesso di orchestralità tipico del tempo e delle melodie di Gianfranco Reverberi, operando per sottrazione, e ponendo in primo piano la musicalità della propria voce, mentre quel capolavoro che è Sporca estate è arrangiato sostituendo in parte le sonorità del pianoforte con quelle più sinuose  ed eleganti del quartetto d’archi e dei fiati, col piano di Ornella D’Urbano che entra soltanto nell’intermezzo fra le due strofe, e nel finale palpitante, dove restituisce in pieno quel senso di cupa, struggente disperazione del verso “ma non ci siete, ma non ci siete…”. In Tu con la testa e in Barbara non c’è si apprezzano assonanze canore riconducibili a Mina, mentre le melodie risultano circolari e compiute, impreziosite dal respiro ampio di archi e di fiati, rendendo il complesso più che convincente.

Singolare è la rielaborazione del brano Andare camminare lavorare, trasformato in un talk sotto una sola traccia di batteria, i cui rullanti disegnano inserti immaginifici nei quali si incastonano le molte virtuose tonalità vocali dell’artista, che fungono da strumenti musicali aggiunti, sublimando il testo, decisamente ostico e beffardo, della canzone. 

Confesso è invece riarrangiata con una preziosa intro del sax di Laura Rocchegiani, che attualizza e disciplina in chiave jazz le sonorità, per la verità piuttosto irrisolte e confuse, della versione originaria. Il decimo solco sovrappone, in chiave decisamente originale e inaspettata, i testi di Tento tanto e Te lo faccio vedere chi sono io, in un caleidoscopio immaginifico che mescola stati d’animo rabbiosi e irriverenti invettive contro le restrizioni morali e materiali dell’angusta quotidianità dell’autore. Tematica analoga a quella dell’ultimo pezzo in scaletta, L’amore è tutto qui, un fare i conti con le proprie miserie, la propria indigenza e la propria solitudine, a cui l’intensa vocalità di Sara Jane ed il morbido arrangiamento musicale conferiscono eleganza e quel filo di leggerezza che, in questo caso, decisamente aiuta.

Un disco, insomma, per indagare l’universo poetico di Piero Ciampi, quella “musica della parola” che l’artista è riuscita a valorizzare, fornendo una chiave di narrazione della morbidezza e della poesia che permeano il primo Ciampi, quello di Piero Litaliano, come veniva chiamato in Francia agli esordi della sua esperienza artistica. Un disco cantato e suonato da sole donne: Vanessa Cremaschi ai violini e viola, Giovanna Famulari al cello, Ornella D’Urbano al pianoforte, Elisabetta Rossi e Marcella Carboni all’arpa, Samanta Binotti al vibrafono, Veronica Perego al contrabbasso, Laura Klain alla batteria, Laura Rocchegiani ai sassofoni, Valeria Sturba al theremin, Laura Avanzolini, Barbara Piperno e Lorena Chiarelli alla voce. Oltre a quella vibrante, straordinaria, piena e musicale, ça va sans dire, di Sara Jane Ghiotti.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Sara Jane Ghiotti per Alfa Music Label&Publishing
  • Anno: 2022
  • Durata: 36:30
  • Etichetta: Alfa Music

Elenco delle tracce

01. Non siamo tutti eroi

02. Sporca estate

03. Tu con la testa

04. Andare camminare lavorare

05. Barbara non c’è

06. Suite: Tu no – La colpa è tua – Non chiedermi più

07. Qualcuno tornerà

08. Confesso

09. Hai lasciato a casa il tuo sorriso

10. Tanto tanto (Te lo faccio vedere chi sono io)

11. L’amore è tutto qui

 

Brani migliori

  1. Sporca estate
  2. Sporca estate Confesso
  3. Hai lasciato a casa il tuo sorriso