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Niccolò Agliardi

Non vale tutto

Niccolò Agliardi, milanese classe 1974, torna con un nuovo album dal titolo Non vale tutto, esattamente a tre anni di distanza da quel Da casa a casa che nel luglio 2008 s’è meritato il Premio Lunezia “Nuove Stelle” per il suo valore musicale e letterario. Durante questi tre anni non è però rimasto inattivo, anzi si è abilmente districato tra molteplici impegni, fra i quali i programmi musicali Ingresso libero e Buenos Aires 14 trasmessi su Radio 2 e, soprattutto, grandi soddisfazioni, il prestigioso riconoscimento internazionale ASCAP AWARD per la miglior ballad pop -  il testo di Invece no, scritto in collaborazione con Laura Pausini e portato al successo dalla cantante romagnola.

Tutto questo non gli ha però fatto perdere il desiderio di portare avanti un nuovo progetto tutto suo e, in proposito ha dichiarato: «Tutto ha un prezzo; ci insegna ferocemente l’attualità, ma la storia suggerisce che ad alcune cose (e solo ad alcune) andrebbe dato anche un valore. Mi sono messo “al setaccio” e in questi tre anni, dopo l’uscita di Da casa a casa, ho lasciato scivolare via quello che ritenevo di troppo e di inopportuno. E alla fine di questo esercizio, non sempre indolore, ho raccolto quello che, oggi, gelosamente tengo da conto e che mi rende fiero del lavoro che faccio e delle persone che ho accanto».

Ovviamente non possiamo sapere cosa abbia tralasciato, ma una cosa è certa: quanto ha ostinatamente portato avanti, condensandolo in queste nuove canzoni, è di ottima fattura e, se si dovesse azzardare un paragone musicale, il disco ricorda l’album Arte di Bungaro, per il suo valore intrinseco unito a una fruibilità sempre immediata e fresca. Provate ad ascoltare ad esempio Mi manca da vicino, unica canzone per altro non inedita, in quanto già pubblicata in passato nel suo primo album 1009 giorni del 2005 e qui completamente riarrangiata e rivestita di luce dalle chitarre di Max Elli.Qui Niccolò ci racconta di un protagonista forse vittima o forse fortunato artefice della propria ostinazione attraverso splendidi versi: «Scusa, non meriti quest’uomo / che ti dorme accanto. / Che rischia di confondere l’orgasmo col pianto. / Non meriti la storia delle mie paure».

Non è però l’unico esempio di canzone perfettamente riuscita: un altro ascolto consigliato è il suo duetto con Patrizia Laquidara in Qualcosa vicino all’amore, canzone nata dopo una sua visita a San Francisco e l’amara scoperta di un passato che non c’è più: «Lo vedi che è come giocare, / e tutto è possibile ancora. / Qualcuno avrà pure ascoltato la forza ostinata di una preghiera. / Possiamo toccare l’immenso o farci mancare altrettanto. / Sbagliando per pochi secondi la data e la via dell’appuntamento». Perché, come dichiara lo stesso Niccolò: «Penso che si sia vicino all’amore quando il presente è molto più affascinante del passato».

Un’altra chicca? Direi l’altro duetto presente nel disco, quello con Elisa, coinvolta nel brano Più musica e meno testo, in cui lei a dire il vero non canta moltissimo per l’interno minutaggio della canzone ma riesce comunque a essere valore aggiunto nell’economia di questa canzone-manifesto. Qui Niccolò ipotizza un modo di creare canzone meno pensato e concettuale anche se poi, ad ascoltare il disco, sembra aver fatto quasi il contrario - un po’ come Flavio Giurato nel suo canto-manifesto Il manuale del cantautore. Esemplare, in tal senso, è il brano L’ultimo giorno d’inverno, in realtà un reading letterario introdotto da un nostalgico violoncello e chiuso da distorsioni elettriche, una canzone che non è propriamente una canzone, ma che affascina più di una canzone e che è diventata anche un bellissimo video presente su YouTube (http://youtu.be/b0kisaJ-0LM) e che ha come protagonisti Ivan Olita e Susanna Giaroli.

V’invito ad andare a vederlo perché ne vale la pena, così come consiglio l’ascolto di questo bel disco che non so bene se stia dalle parti del pop o della canzone d’autore. Sarà forse pop d’autore? Che importa in fondo come classificarlo? Io, nel dubbio, anziché riporlo sullo scaffale dei miei dischi, l’ho continuamente nel mio lettore e mi sento bene.

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In dettaglio

  • Anno: 2011
  • Durata: 40:54
  • Etichetta: Carosello Records

Elenco delle tracce

01. Rumore di fondo

02. Mi manca da vicino

03. Ai piedi dell’arcobaleno

04. Qualcosa vicino all’amore

05. Non vale tutto (live studio version)

06. Quattro quarti

07. Buoni propositi

08. Più musica e meno testo

09. Resto

10. L’ultimo giorno d’inverno

11. Perfetti (bonus track)

Brani migliori

  1. Mi manca da vicino
  2. Qualcosa vicino all’amore
  3. L’ultimo giorno d’inverno

Musicisti

Niccolò Agliardi: voce Andrea Polidori: batteria (1, 2, 3, 4, 6, 7, 9) Matteo Bassi: basso (1, 4, 6, 7, 9, 11) Max Elli: chitarre acustiche (1, 2, 4, 5, 6, 7, 9), chitarre elettriche (1, 2, 4, 6, 7, 9), basso (2), piano (2), chitarra classica (7) Fabio Serri: rhodes (1), piano (4, 7, 9), hammond (6) Gigi Fazio: cori (1, 6, 9) Andrea Tomesani: basso (3, 8, 10), contrabbasso (10) Elvezio Fortunato: chitarre (3), chitarre acustiche (8, 11), chitarre elettriche (8, 11) Simone Bertolotti: Cp-80 (3), minimoog (3), mellotron (3), harmonium (3, 8), kalimba (8, 10), glockenspiel (8), hammond (8, 11), programmazioni (8, 10, 11), piano (10), celesta (10), toys keyboards (10), tastiere (11) Lorenzo Biagiarelli: cori (3) Davide Brambilla: fisa (4), trombe (9) Luca Scarpa: piano (5) Andrea Di Cesare: scrittura archi (8), violino (8), viola (8) Tommaso Ruggeri: percussioni (8) Ermanno Facchi: percussioni (8) Mattia Tedesco: ukulele (8), chitarre elettriche (8, 10), chitarre acustiche (10) Viviana Colombo: cori (8) Stefano Signoroni: cori (8, 11) Andrea Fontana: batteria (10), percussioni (10), kalimba (10), harmonium (10) Emiliano Bassi: batteria (11) Andrea Rigonat: chitarre acustiche (11), chitarre elettriche (11) Virginio Simonelli: cori (11) Patrizia Laquidara: voce (4) Elisa: voce (8)