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Fabrizio Cammarata

Of Shadows

Fabrizio Cammarata è un cantautore palermitano che ha già fatto parlare di sé grazie ai suoi primi interessanti anche se non recentissimi passi musicali. Dopo aver iniziato nel 2007 con la band The Second Grace nel 2011 è uscito col suo primo disco da solista Rooms, seguito dal disco soul Skint and golden. Prima di questo nuovo album dal titolo Of Shadows, l’ultimo suo lavoro (disco, libro e spettacolo teatrale) è uscito lo scorso anno, Un mondo raro, ed è stato scritto con Antonio Di Martino. Dedicato alla cantante Chavela Vargas, è entrato nei primi cinque classificati nella sezione interpreti alla Targa Tenco 2017. Fabrizio fa del suo essere perennemente in viaggio, da sud a nord, da ovest ad est, un marchio di fabbrica, che diventa dimensione ontologica e fonte di ispirazione per la sua arte. Il suo è nomadismo cronico, alla ricerca di uno spiraglio di luce, in mezzo all’oscurità. Quando gli occhi si abituano al buio si diventa un po’ come i gatti, che vedono anche di notte. La sua musica è così, tra le ombre emergono sferzate di luce, la sua origine mediterranea pulsa nel suono che profuma di folk, la sua voce calda dona colore alle corde che intessono le sue canzoni prevalentemente acustiche.

Non è facile ricostruire il percorso di Fabrizio Cammarata, di certo da lui fuoriesce una musica che sgorga da una mente artistica, non solo a livello musicale. Fabrizio è un cantautore che fa confluire nelle sue canzoni il suo sguardo poetico che si nutre di immagini, di opere artistiche, di danza e di racconto. Per questo collocarlo nell’ambito dell’indie folk è riduttivo e diventa necessario non solo ascoltare le sue canzoni ma anche guardare i suoi video (già tre sono stati tratti da questo ultimo album), nei quali è più facile ritrovare le sue fonti di ispirazione e i suoi desideri. Le sue canzoni, anche se presentate in veste scarna, come gli capita spesso dal vivo, chitarra e voce, appaiono sempre “piene”, vitali. Cammarata si è fatto conoscere senza chiasso, facendo la dovuta gavetta e lavorando con molta costanza, producendo canzoni che entrano sottopelle senza troppo disturbo e si infilano nella mente e nel cuore. Come la struggente In the cold, dalla quale in realtà non trapela mai troppo freddo, vestita com’è di quella malinconia che è lontana anni luce dalla tristezza. Questo brano ha dato luce anche al terzo video (clicca qui), dopo Come and leave a rose e Long shadows, con la regia di Luca Lucchesi, anch’esso palermitano e spesso assistente di Wim Wenders e il tedesco George Steffens direttore della fotografia. Un brano che si pone in bilico tra il desiderio di partire e quello di restare, o forse di tornare, ed è un po’ paradigmatico del percorso umano e artistico di Fabrizio Cammarata. Un talento che dimostra come il sud (la Sicilia) e il nord del mondo (il folk e certe sue atmosfere) siano spesso, citando ancora Wim Wenders, “così vicini e così lontani”.

Questo disco, oltre a confermare le qualità di Fabrizio, dimostra anche il desiderio di apertura (basta andare a scavare un po’ oltre i soliti steccati) che sta alimentando la nuova scena musicale italiana. Una sorta di meticciato sonoro del quale spesso le cronache generaliste non fanno menzione. Sono tanti invece i nostri musicisti che percorrono chilometri su chilometri, con tutti i mezzi possibili, per portare in ogni dove le loro canzoni e la loro musica, nei festival, nei club, nei locali di tutto il mondo, a tutte le latitudini. Canzoni apprezzate da gente comune e da artisti di rango, come dimostrano le numerose interazioni di Fabrizio Cammarata con musicisti straordinari come Ben Harper, Patti Smith, My Brightest Diamond, Iron & Wine, ai quali ha avuto l’onore di aprire i concerti. Produttore del disco è Dani Castelar (Paolo Nutini, Rem, Michael Jackson, Snow Patrol), un’altra dimostrazione dell’internazionalità di questo Of shadow. Nei brani, costruiti attorno ad un folk che assume alternativamente striature tenui, elettriche, meditative, calde, è evidente il respiro mediterraneo, pare quasi di assaporare gli aromi incredibili di Palermo, città nella quale il disco è stato registrato, negli studi Indigo a Palazzo Lanza Tomasi di Lampedusa, «un luogo che, col tempo, si è trasformato nel cuore pulsante della scena musicale dell'intera isola siciliana». Qua e là, in I don’t belong here ad esempio, tra l’acustico dominante del suono si inserisce un fraseggio di piano, che regala colori classici e riflessivi al disco. Iniezioni ben dosate di elettronica riportano il sound alla contemporaneità, a volte per fare da fondale alla voce filtrata (come in Hold me now, still night) altre volte per sostenere ritmicamente le canzoni, come in Say goodbye, nel quale la voce di Fabrizio pare avvicinarsi a quella di Peter Gabriel. Il disco si chiude con la bella ninna nanna Mi vida, che vede intrecciarsi delicati arpeggi di chitarra con la morbida voce di Fabrizio Cammarata. Un disco che piacerà, ne siamo certi, e che speriamo riesca a far crescere nel mondo la considerazione sul valore del made in Italy, anche a livello musicale.


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In dettaglio

  • Produzione artistica: Dani Castelar
  • Anno: 2017
  • Durata: 41:41
  • Etichetta: 800A Records

Elenco delle tracce

01. Long shadows
02. Come and leave a rose
03. In the cold
04. You’ve been on my mind
05. Lorca’s roses
06. Naked for you
07. What did I say?
08. I don’t belong here
09. Hold me now, still night
10. Say goodbye
11. Mi vida

Brani migliori

  1. Long Shadow
  2. Come and leave a rose

Musicisti

Fabrizio Cammarata: voce, chitarre  -  Donato Di Trapani: elettronica, synth modulari, pianoforte  -  Adam Dawson: batteria  -  Carmelo Draghi: basso  -  Martin Perna: fiati  -  Angelo Di Mino: violoncello