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Osƨi

Osƨi

Per chi ama ancora il rock o per chi invece desidera riscoprirlo, ecco qui il disco ideale per tornare o iniziare ad ascoltare un rock intenso, un po’ sporco, a tratti scorretto, almeno per il politically correct di oggi. Insomma, chi ascolta i Maneskin non deve farsi scappare l’occasione per ascoltare questo disco (come molti altri del resto, ma qui stiamo parlando di questo nuovo lavoro e ci sembra un buon riferimento per farsi un’idea più completa di come si possa fare “rock” nel 2022).

Osƨi è il nuovo progetto di Vittorio Nistri e Simone Tilli dei Deadburger, factory che però ha poco a che fare con questo disco, il quale si muove su dinamiche diverse da quelle tipiche dei Deadburger. La base di partenza di Osƨi è la sperimentazione tra i generi e le parole, per cercare di ri-trovare una via italiana al rock, attingendo dal passato ma con un progetto volutamente inserito nel presente e proiettato verso il futuro. Per questo il suono nasce dall’utilizzo di una strumentazione assolutamente all’avanguardia, soprattutto nella sua componente elettronica, traendo però ispirazione dai gruppi o dai maestri del passato, come le band The Monks e Edgar Broughton Band dei quali Osƨi propongono due cover, Monk Time (1966) e Out Demons Out (1970). Fonti di ispirazione sono anche artisti genialoidi come i grandi Brian Eno e David Byrne, autori del disco “My life in the bush of ghosts”, che ispira a Vittorio Nistri l’idea di campionare voci della realtà e di fonderle con la musica. Osƨi in effetti applicano in dosi abbondanti ma ben calibrate il cut and paste (taglia e incolla), incastonando alcune voci generalmente di protesta sociale e quotidiana nelle canzoni, apportando così valore aggiunto ad un disco già ben strutturato per la parte musicale. Osƨi profuma (o puzza!) di garage, di ruvido, di riff chitarristici e di giri di basso che tolgono il fiato, con le tastiere e le alchimie elettroniche che tengono assieme in maniera mirabile il tutto. Il disco non cala mai di tono e regge magnificamente la distanza di un album, cosa rara nell’appiattimento musicale di oggi, che predilige il singolo, la canzonetta (o la canzoncina!) radiofonica (ma va bene anche se disponibile su piattaforma online) ai Long Playing, 

L’album si apre con Ventrilonquist rock, che è una sorta di divertissement amaro, che assembla lamentazioni, frasi di protesta, invettive, riproducendo come uno specchio la nostra società, assalita dai talk show che invadono i nostri teleschermi. È un rock psichedelico-contemporaneo quello di Osƨi, che ha la capacità di insaporire ogni canzone, a volte anche solo azzeccando il titolo, o inserendo una frase di protesta che comunque è sempre di riflessione, oppure pennellando il suono con le tastiere, frastagliandolo con le chitarre e martellandolo con la batteria. Hasta la sconfitta siempre è un paradosso di 2’ e 53”, Toy boy è basica, chitarra, voce ripetuta, con un ritornello semplice ma incisivo. Bella e psichedelica è la cover di Out demons out, gran pezzo dei Edgar Broughton Band, band inglese attiva tra la fine dei ’60 e i ’70, ultimo album del 1982. Ogni traccia lascia il segno e risulta facilmente memorizzabile, canzoni immediate, echi dei Doors piuttosto che dei Flashtones o dei Violent Femmes rimbalzano tra i solchi dell’album. Solchi, certo, perché è disponibile anche la versione in vinile. Ed è questo un ulteriore step beyond del disco, il 33 giri, in formato gatefold apribile, con una tasca nella quale sono infilati un grande booklet/albo fumettistico di 28 pagine a colori e il tagliando per il download. Insieme al vinile c’è un ulteriore allegato con le traduzioni inglesi di testi e note. Tutto l’artwork è un omaggio alla stagione d’oro del fumetto underground, sia italiano (con disegni del rimpianto Andrea Pazienza e di Ugo Delucchi, che di Pazienza fu allievo e milita tuttora in Frigidaire) sia USA (il booklet è nel formato degli albi originali dei Freak Brothers).

A parere di chi scrive è uno dei dischi dell’anno, che rinvigorisce anima, sensi, cuore, corpo, senza la necessità di spendere soldi per il fitness o ricevere il bonus psicologo! Complimenti quindi ad Osƨi e a Snowdonia, etichetta che segue progetti originali e sempre affascinanti, come un vero talent scout dovrebbe sempre fare.

 

Foto di Lorenzo Desiati

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In dettaglio

  • Anno: 2022
  • Durata: 41:43
  • Etichetta: Snowdonia Dischi / Audioglobe

Elenco delle tracce

01. Ventrilonquist rock
02. Ricariche
03. Hasta la sconfitta siempre
04. Toy boy
05. Out demons out
06. Monk time
07. Miss tendopoli
08. Naturalmente non possiamo pagarti
09. Lei è grunge lui urban cowboy
10. O pisciaturu
11. Per sollevare il morale del capo/Ossi di coda
12. Navarre

Brani migliori

  1. Hasta la sconfitta siempre
  2. Naturalmente non possiamo pagarti
  3. Out demons out

Musicisti

Simone Tilli: voci (lead, cori, e pure loops vocali catturati con la loopstation), interventi strumentali occasionali, beatbox - Vittorio Nistri: elettronica, campionamenti, tastiere (loops, filtraggi, sintetizzatori, campionamenti, organo, tastiere, farfisa - Dome la Muerte (Not Moving): chitarre - Andrea Appino (Zen Circus): chitarre - Bruno Dorella (OvO, Bachi da Pietra): batteria
Hanno partecipato: Carlo Sciannameo (Deadburger): basso acustico - Roberto Pieralli (Mojo Blues Band): armonica - Silvio Brambilla: batteria - Alessandro Casini: riff di chitarra acustica  - Claudio Macchia: chitarra