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Matthew Lee

PianoMan

«Terrific!» viene da dire ascoltando PianoMan, nuovo disco di Matthew Lee, formidabile – è questo il significato dell’esclamazione di apertura – artista cento per cento italiano che all’anagrafe di Pesaro è Matteo Orizi, votato a una carriera indubbiamente internazionale. Per lui si potrebbe sprecare a ragion veduta un bel po’ di terminologia anglosassone, che in questo caso davvero non ci sta male: vocalist, performer, entertainer. Il ragazzo è in uno stato di grazia, al clou della sue energie, accolto da una major label, sostenuto da una produzione importante, dunque pronto per il grande lancio. Non ci troviamo davanti a un bluff, Matthew è uno che sa il fatto suo, è un musicista fuoriclasse con oltre mille concerti in giro per il mondo, ha una vagonata di talento, suona il piano e canta in modo grandioso, in più possiede un carisma scenico che fa la sua parte. Uno così, ciuffo impomatato e vintage look, che sembra saltato fuori da un playbill anni Cinquanta di Broadway, non poteva certo star seduto compostamente suonando con mani, braccia, gambe, schiena impostate all’uso classico.

Ascoltando l’album è chiaro che la formazione del nostro viaggia oltreoceano arrivando alle radici del Rock ‘n’ Roll statunitense,  in particolare quello di Little RichardChuck BerryJerry Lee Lewis e del mitico Elvis Presley, senza scimmiottare nessuno o essere il clone di alcuno. Di sostanza ce n’è, ben diciassette brani tra strumentali (da ascoltare l’iniziale fantasia Rock On Classic e la finale Rossini’s Tarantella) e cantati, di cui cinque noti editi e sette inediti.

Riguardo ai primi, Matthew passa con estrema disinvoltura da Splish Splash di Bobby Darin a Just The Way You Are di Bruno Mars, ancora da Give Me Love di George Harrison a These Boots Are Made For Walkin’ di Nancy Sinatra, fino ad arrivare alla bella e riuscita rilettura rockabilly del classico Mack The Knife da L’opera da tre soldi di Bertold Brecht e Kurt Weill. Di buona fattura, azzeccatissime come un abito su misura, le canzoni inedite in inglese, quasi a scambiarle per cover, tra cui Eight Years And Counting, Steal A Kiss e Living A Miracle, firmate dallo stesso Matthew. In linea con il personaggio anche le due in italiano, La più bella canzone d’amore e La mia Sopia Loren, che vede tra gli autori il bravo e valente Andrea Bonomo. Le carte in regola per il botto in patria ci sono tutte e anche qualcuna in più, considerando che un artista così eclettico e vitale – dalla stampa inglese (arrivano sempre prima altrove, sic!) definito «the Genius of Rock ‘n’ Roll» – manca nel lagnoso e omologato panorama musicale pop italiano.

 

 

 

 

 

 

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Nicolò Fragile
  • Anno: 2018
  • Durata: 51:25
  • Etichetta: Decca

Elenco delle tracce

01. Rock On Classic
02. Splish Splash
03. Just The Way You Are
04. Hey Ho
05. Piano Wizard #1
06. La più bella canzone d’amore
07. Mack The Knife
08. Eight Years And Counting
09. Give Me Love
10. Piano Wizard #2
11. She
12. La mia Sofia Loren
13. These Boots Are Made For Walkin’
14. Piano Wizard #3
15. Steal A Kiss
16. Living A Miracle
17. Rossini’s Tarantella

Brani migliori

  1. Mack The Knife
  2. La più bella canzone d’amore
  3. Living A Miracle

Musicisti

Piano e voce: Matthew Lee  -  Hammond, Tastiere, Wurlytzer, Computer, Synth Programming: Nicolò Fragile  -  Chitarre: Frank Carrera  -  Basso: Alessandro Infusini  -  Batteria: Matteo Pierpaoli  -  Sax: Marco Scipione  -  Tromba: Daniele Moretto  -  Trombone: Andrea Andreoli  -  Cori: Tim Norford, Danny Summerfield, Mark Griffiths, David Jerome, Marco Evans, Ally Martin, Andrea Bonomo, Sofia Fragile