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James and the Butcher

Plastic Fantastic

Ci sono molti modi per descrivere e raccontare l’oscurità, e spesso si rischia di farlo attraverso sovrapposizioni di suoni sin troppo elaborate. James and the Butcher riducono la musica “all’osso”, ma fanno di tutto per entrare nella testa dell’ascoltatore lasciando tracce profonde e persistenti, un po’ come quel vino che, offrendo l’impressione di un gusto soft (musicalmente si potrebbe dire pop), quando ci si alza da tavola “picchia” nella testa in maniera decisa e senza fare sconti.

Riguardo alla musica “indie” si sono versati litri di inchiostro, si sono consumate tastiere, si sono dette mille cose ed il contrario di esse, si è passati dal descriverne l’evoluzione sino a tracciarne le linee dell’involuzione, arrivando a decretarne in un certo senso, e con argomentazioni anche convincenti, la morte artistica. Forse, almeno in questo caso, può esistere una terza via, ovvero quella che mette insieme suoni “ascoltabili” a ritmi curiosi, senza però scivolare nel mainstream da “fischiettare”: ecco che allora l’elettro-pop di base risulta essere meno freddo, proprio a causa dell’interpolazione con linee melodiche più elaborate, e raggiunge l’obbiettivo di raccontare un mondo “oscuro”, dai contorni che ricordano certe atmosfere riconducibili a Blade Runner.

Ci sono, all’interno di questo Plastic Fantastic, un sottile pessimismo e una malinconia che, invece di scivolare nello spleen più autoreferenziale ed intimo, si avvicinano maggiormente a situazioni postindustriali, desolate e solitarie, che si riescono non solo a percepire ma anche a raffigurare. Azzardando un parallelo, forse sin troppo estremo, e fatte le debite proporzioni, quello del trio orobico è un lavoro che, in ambito pop, potrebbe ricordare ciò che, in ambito psichedelico/progressive, fu Animals per i Pink Floyd, con la differenza che, mentre per la band inglese si trattò di un lavoro di rottura, rispetto al passato, per James and the Butcher si tratta invece di un debut-album, e quindi di un lavoro che va a definire da subito la direzione che per ora intendono intraprendere.

Plastic fantastic è un album che non risulta per nulla ostico, è anche radiofonico, per cui non si preclude alcun tipo di airplay, e quindi non si nega ad un pubblico più ampio, incluso quello più mainstream: non è un lavoro di nicchia, può suscitare interesse anche da parte di chi frequenta ambiti distanti, ad esempio dall’hip hop al rap, perché alcune caratteristiche, quali ad esempio le ritmiche molto “quadrate”, non sono poi così distanti dai loop. Certo, non sono presenti la verbosità e la ripetitività di quei generi, ed ecco perché anche chi si muove, ad esempio in ambito puramente pop, può certamente trovare più di un motivo di interesse e di curiosità: brani come Antibiotics mettono insieme, e lo fanno molto bene, suggestioni che pescano davvero da generi distanti, ed il risultato è un mix intrigante e ricco di stimoli.

Un debutto dal forte impatto, dunque, e che, con riferimento al discorso sulla musica indie, potrebbe contribuire davvero a ridefinirne i confini e, volendo a ridisegnarne i contorni, offrendo a quel termine non solo una nuova vita ma un significato rinnovato e possibilmente sganciato da quello che ha rappresentato negli anni scorsi. Di certo rappresenta per il trio una base di partenza che appoggia su idee chiare, suoni definiti ed originali, un approccio molto diretto unito alla capacità di interpolare generi e soluzioni musicali e ritmiche differenti senza perdere assolutamente di vista l’obiettivo finale e mantenendo una coerenza ed una omogeneità non facili.

Come direbbero i giovani…tanta roba.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: James and the Butcher, Fabio Trentini, Christopher Beyerlein
  • Anno: 2017
  • Durata: 40:50
  • Etichetta: RNC Music/Self

Elenco delle tracce

01. Intimacy
02. Say my name
03. The invisible boy
04. Loola-bye
05. Queen of the galaxy
06. Core
07. Antibiotics
08. Until will find her
09. Miraculous cancer
10. 7th dimension
11. 2nd plan

Brani migliori

  1. Queen of the galaxy
  2. Antibiotics
  3. Miraculous cancer

Musicisti

F. James Dini: vocals, guitars  -  Giorgio Corna: drums, pads  -  The Butcher: keyboards, piano, electronics