Quintorigo
Era scritto che un gruppo di
matrice jazzistica che è nato con la voglia di sperimentare dovesse, anzi
volesse, prima o poi confrontarsi con un gigante del jazz di ogni tempo. E non
a caso i Quintorigo hanno
affrontato, è il caso di dirlo, un personaggio importante, complesso e
affascinante quale Charlie Mingus,
contrabbassista ed in generale musicista fra i più influenti del jazz del
secolo scorso.
Ovviamente l’approccio non poteva
che essere particolare, considerando il tipo di strumentazione utilizzata dal
quintetto romagnolo, il quale avendo già approcciato brani provenienti da altri
ambiti, (si pensi ad “Heroes” di David Bowie o ad “Highway Star” celeberrimo
pezzo dei Deep Purple) non ha avuto difficoltà a relazionarsi con le dodici
tracce scelte tra l’enorme produzione di Mingus.
Grande attenzione e rispetto per
l’opera e grande sensibilità nei confronti della persona e della storia del
musicista sono caratteristiche evidenti, così come altrettanto evidente è le
capacità dei singoli musicisti di calarsi nel mondo sonoro del contrabbassista
statunitense tirando fuori il meglio dal proprio strumento; così i fratelli Costa
agli archi e Stefano Ricci al contrabbasso ricreano le atmosfere dei jazz club
degli anni cinquanta e sessanta, Valentino Bianchi al sax mescola gli echi dei
personaggi che con Mingus divisero il palco, Luisa Cottifogli (Freedom, ma anche Good bye pork pie hat ne
sono un esempio solare) introduce il groove delle grandi vocalist nere
dell’epoca. Ospiti di lusso, Antonello
Salis, Gabriele Mirabassi, Christian
Capiozzo e Michele Francesconi completano l’organico di quella che, in alcuni
passaggi, somiglia ad una piccola “Big Band” alle prese con un omaggio fatto col
cuore ad un grande musicista. Da parte di grandi musicisti.
01. Pithecanthropus erectus
02. Moanin’
03. Portrait
04. Fables of faubus
05. Jelly Roll
06. Freedom
07. Oh Lord don’t let them drop that atomic bomb on me
08. Reincarnation of a lovebird
09. Bird calls
10. Goodbye pork pie hat
11. Ecclusiastics
12. Better get hit in your soul
Valentino Bianchi:
sax alto, tenore e soprano
Andrea Costa:
violino
Gionata Costa:
violoncello
Luisa Cottifogli:
voce
Stefano Ricci:
contrabbasso
Antonello Salis:
fisarmonica
Gabriele Mirabassi:
clarinetto
Christian Capiozzo:
batteria
Michele Francesconi:
piano