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Michelangelo Vood

Rio nero

Rio nero è il nome dell'Ep d'esordio di Michelangelo Vood, uscito il 23 giugno 2020 per Mango LDD e distribuito da The Orchard. Si tratta di un viaggio attraverso le sfere emotive più nascoste dell’artista, un concentrato di sentimenti a contrasto, sintetizzati in sei tracce intense ed introspettive. Il titolo gioca con un duplice significato: da un lato rimanda a Rionero, cittadina lucana dove l'artista è nato, dall'altro richiama l'etimologia del nome, dal latino "fiume nero". Le tracce sono proprio questo, un fiume in piena di sensazioni travolgenti.

C'è molto del giovane artista e della sua storia in questi pezzi ed in primis una forte dicotomia: il suo rapporto con la natura e con Milano, una città così diversa da quella in cui è cresciuto. Il cambiamento urbano fattorino di traumi e di nuovi slanci è stato capace di dar frutto a questi brani, vere e proprie fotografie di luoghi ed emozioni. Le parole, incastonate tra i suoni acustici ed elettronici, hanno il peso che si meritano in Triplete, brano d’apertura dell’ep che racconta di un amore quasi fanciullesco vissuto nei suoi momenti più intimi ed inusuali. Che sia sulle panchine, ai bordi delle strade o su un letto di spine, quel sentimento è capace di regalarti la libertà emotiva da sempre desiderata, quella pace interiore da godersi seduti sopra gli alberi.  

In Ruggine invece piovono incessantemente i ricordi ed i pensieri più fastidiosi, le angosce e la paura dei pregiudizi che inevitabilmente ci irrigidiscono e ci allontanano dagli altri, lasciandoci però aggrappati alla protezione di figure famigliari. In Atollo assistiamo ad un cambio di sound come in un giorno di sole bellissimo dopo una notte insonne. Poca voglia di parlare, la schiena ancora storta ed un desiderio di rinascita alternata alla paura del buio, come in un’altalena a volte troppo veloce, capace però di tenerci straordinariamente vivi. Paris racconta invece di una città di svolta per l’artista, chiusa in un cielo bianco di notte, luogo di riflessioni intime e decisioni artistiche in uno stato confusionale viscerale e sognante. In VanGogh, una persona può sembrarci bella quanto un suo quadro, così tremendamente imperfetto ma inspiegabilmente emozionante: è la voglia di scoprirne i dettagli a farcene apprezzare l’esclusività. Il disco termina con Le cose belle, una confidenza a cuore aperto, che sembra fatta ad un amico con un saxofono sul finale che chiude il cerchio di questo viaggio così profondo. Tutti i testi sono trascinati da arrangiamenti brit pop freschi e piacevoli che legano modernità e tradizione.

Michelangelo Vood esordisce davvero bene: racconta la sua fragilità con una delicatezza e timidezza quasi spiazzante. Sa mettersi a nudo senza voler attirare ossessivamente l’attenzione su di sé. Sarai tu che ti volterai ad ascoltarlo.

Foto di Nicola Leonardi

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Mango LDD
  • Anno: 2020
  • Durata: 22:31
  • Etichetta: Mango LDD

Elenco delle tracce

01. Triplete
02. Ruggine
03. Atollo
04. Vang Gogh
05. Paris
06. Le cose belle

Brani migliori

  1. Triplete
  2. Ruggine
  3. Paris