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Arcari - Bandini - Cordini

Senza parole

A cosa serve fare un disco oggi è domanda complessa e non c’è una sola risposta. A cosa serva comprare un disco, invece, è domanda che porta a risposte più semplici. Personalmente sono convinto che comprare un disco serva a regalarci momenti di benessere, perché la musica è arredamento dell’anima. Senza parole, il disco realizzato da Giorgio Cordini, Ellade Bandini e Mario Arcari risponde perfettamente a questo requisito. Cosa nasconde questo disco? Diverse cose e tutte preziose. Innanzitutto direi che è molto interessante la formazione, perché un trio chitarra, batteria, fiati è già di per sé un fatto intrigante. Il disco contiene rivisitazioni in chiave strumentale di brani di Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Luigi Tenco e Francesco Guccini, brani che sono stati suonati da questi giovanotti (e come li volete chiamare se non così questi tre artisti che insieme fanno oltre 200 anni, ma che suonano e si divertono ancora come dei pazzi?) nel periodo delle loro collaborazioni con questi poeti della canzone. (qui nella foto, da sinistra, Mario Arcari, Ellade Bandini e Giorgio Cordini)

Hanno desiderato realizzarlo “senza parole”, per valorizzare le melodie che hanno vestito quei testi, anzi, vere poesie, perché di questo si tratta. Da fedeli servitori e testimoni di grandi momenti della musica popolare italiana, anche in questo caso si sono messi al servizio della musica e il risultato è lusinghiero. Il disco è stato realizzato dal vivo e quindi, per definizione, porta in dote la verità, il calore e la dimensione del concerto. In una sala di registrazione il suono si può curare in modo differente... ma quella perfezione serve sempre? Io non lo penso. Ho trovato intrigante immergermi nella dimensione del ‘concerto’, dell’applauso vero, sincero e ricco di gratitudine.

Da musicista ho anche subito la suggestione di un divenire, un modo di suonare più rischioso, forse con meno tutele ma decisamente più emotivo e gratificante perché si ha la sensazione di aver fatto parte di quel preciso momento in cui, come per magia, il pensiero si trascrive definitivamente in musica. E poi c’è intelligenza, saper fare, dosare e anche rispetto. Un rispetto che parte dal titolo del disco che si è voluto chiamare, appunto, “senza parole” e che racconta molto bene l’intenzione di voler raccontare in musica canzoni che hanno testi eterni, indimenticabili e che non avrebbero potuto essere replicate da alcuna voce ancorché bellissima. Perché quelle voci forse hanno qualcosa di più profondo della bellezza. Scendendo un po’ di più nello specifico dei brani - anche se è un parere ovviamente personale - credo che il vero gioiello sia Sidun, perché la vocazione strumentale del brano è sempre stata forte anche quando lo cantava Fabrizio De André. In questo brano Mario Arcari si supera perché, giocando con le note, riesce ad evocare perfettamente la voce di Fabrizio coccolato dal bouzouki di Giorgio Cordini e da Ellade Bandini che percuote le onde ricordandoci che il Mediterraneo è soprattutto un’intenzione.

E poi...e poi i brani son tutti belli, a che serve descrivere delle immagini? Ognuno si crei le sue, a questo serve la musica strumentale. Fatemi solo dire che questi tre musicisti hanno molto imparato dalla musica ma forse il dono più bello che hanno ricevuto è quello di sapersi emozionare. E questo si sente. “Senza parole” è un disco da tenere in macchina per quando devi viaggiare di notte e non senti l’esigenza di ascoltare per forza tante parole, senti solo il bisogno di farti coccolare dalla voce della musica.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Mario Arcari, Ellade Bandini e Giorgio Cordini  -   Produzione esecutiva: Fasolmusic.coop
  • Anno: 2018
  • Etichetta: Fasolomusic.coop

Elenco delle tracce

01. Via con me

02. La canzone dell’amore perduto

03. Mio fratello che guardi il mondo

04. A dumenega

05. Sidun

06. Il vecchio e il bambino

07. Noi non ci saremo

08. Un giorno dopo l’altro

09. Preghiera in gennaio

10. Se ti tagliassero a pezzetti

11. Il pescatore

Brani migliori

  1. Sidun
  2. Mio fratello che guardi il mondo
  3. Il vecchio e il bambino

Musicisti

Mario Arcari (oboe, clarinetto, flauto dolce, sax soprano, sax contralto)  -  Ellade Bandini (batteria)  -  Giorgio Cordini (chitarra acustica, bouzouki)