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Angela Kinczly

Silent

Conosco Angela Kinczly (all’anagrafe Scalvini) da diversi anni e mi stupisco sempre, ascoltando le sue canzoni, di quanto poco abbia raccolto rispetto alla qualità e alla ricchezza della sua semina. I suoi lavori evidenziano non solo un’ottima voce e la solidità della sua preparazione musicale (è diplomata in chitarra classica al Conservatorio di Brescia) ma si caratterizzano in particolare per la continua ricerca di un suono che sia perfetto per la sua immagine, raffinata ed elegante ma allo stesso tempo chiaramente contemporanea.

Il suo lavoro di costruzione di un suono o forse ancora di più di una personalità musicale ha assunto caratteri importanti da quando Angela si è fidata di Stefano Castagna, produttore di Pozzolengo, paese nell’entroterra gardesano. I due, dopo aver realizzato un paio di dischi (Phoenix nel 2010 e La visita nel 2013) si erano ultimamente persi un po’ di vista ma grazie a questo progetto sulla poetessa americana dell’ottocento Emily Dickinson, figura dall’indubbio fascino e mistero, si sono ritrovati e hanno deciso di riprendere il loro percorso insieme.

L’idea del disco nasce da un reading sulla Dickinson che Angela avrebbe dovuto realizzare con l’attore Aldo Parolini. progetto che poi non ha visto la luce. Ricercare, leggere, analizzare, metabolizzare le poesie di Emily Dickinson è stato il modo per innamorarsi di questa poetessa che Angela definisce come una “cantautrice ante-litteram”. E così, una mattina di Luglio del 2018, Angela si rintana in casa e scrive di getto diverse canzoni, ognuna ispirata da una poesia della poetessa americana. Da queste matrici grezze riparte, con grande sintonia, il lavoro di realizzazione del cd che prende poi il nome di Silent, titolo anche di una canzone tratta, come tutti gli altri brani, da una poesia di Emily. Ascoltando l’album emerge istantaneamente il grande affiatamento tra Angela e Stefano, che realizzano un disco di alta fattura, dal respiro assolutamente internazionale. L’amore di Angela per la lingua e la letteratura anglo-americana si notano fin dai primi suoni e dalle prime parole – cantate in un bellissimo inglese – del disco: non c’è solo la tecnica e la bravura, qui esce la passione per un progetto che aderisce perfettamente alla cantautrice bresciana dalle radici mitteleuropee (la nonna era ungherese).

Difficile selezionare le tracce migliori, tutte si assestano su uno standard elevato, si amalgamano l’una con l’altra creando un humus melanconico capace di contagiare per l’eleganza, la bellezza e pulizia del suono, nel quale si miscelano acustico, elettronica, prog, e pop (con un filo di jazz) in modo molto raffinato. Diamo solo dei suggerimenti di ascolto: oltre a Silent (dal quale è stato ricavato anche un video) sono certamente da segnalare il pop di classe di Between finite eyes, la delicatezza di The Prodest tree e di Happy air, il clarinetto che appare in What inni s this e la modernità di una canzone come Alone. Angela Kinczly riesce così a realizzare un lavoro molto intenso ma allo stesso tempo godibile, ricercato e raffinato ma alla portata di tutti, evitando un certo snobismo che rischia di caratterizzare gli album che derivano dal connubio tra poesia e musica, che in questo disco stanno perfettamente in equilibro, sorreggendosi e alimentandosi a vicenda. Un album da ascoltare anche per indirizzarsi alla riscoperta di una poetessa straordinaria come Emily Dickinson.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Stefano Castagna e Angela Kinczly    
  • Anno: 2019
  • Durata: 37:32
  • Etichetta: Ritmo&Blu Edizioni Musicali

Elenco delle tracce

01. A something in a Summer’s day
02. Alone
03. North America
04. To the Ecstasy
05. The proudest tree
06. Happy air
07. If true
08. Between finite eyes
09. Silent
10.Mystic green
11.What inn is this

Brani migliori

  1. Between finite eyes
  2. Silent
  3. North America

Musicisti

Angela Kinczly: electric guitar, classical guitar, piano, harmonium, clarinet, bagpipes recorded in the streets of Edinburgh January 2019, voice - Giacomo Papetti: bass, double bass - Filippo Sala: drums – Stefano Casatagna: samples, tablet, korg monotron, arpaTom, sinth programming  - Riccardo Barba: synth moog, organ philicorda, piano