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Grazia Verasani

Sotto un cielo blu diluvio

Lo diciamo subito, questo nuovo disco di Grazia Verasani è strepitoso, ed è quasi paradossale che per ascoltare un disco così coinvolgente occorra attendere l’opera di un’artista che, a guardare bene la sua biografia, è senza dubbio più scrittrice che non musicista. Ben otto romanzi e solo due dischi, Nata mai del ’96 e questo Sotto un cielo blu diluvio, uscito dopo ben 14 anni, disco intensamente poetico sin da titolo.

Ciò che impressiona maggiormente di questo lavoro è il fatto che non sia assolutamente un disco verboso, anzi. La musica vi occupa tutti gli spazi necessari ed è scritta con passionalità, con note che scoccate come frecce sanno puntare dritte al cuore dell’ascoltatore. La voce di Grazia è poi potente, a volte graffiante a volte dolce, sempre equilibrata, ma sono soprattutto le storie che ci racconta a rendere davvero unico questo disco, storie femminili di amori occasionali, di amori difficili, di addii, di sofferenze interiori, vite però tutte vissute con dignità e una forte voglia di reagire e rialzarsi dopo ogni caduta.

Le canzoni, una più bella dell’altra sono dodici e ce n’è davvero per tutti i gusti. L’apripista Posso con i versi «Le promesse di una notte durano il tempo di un fiammifero» la dice lunga sulla durata di certe avventure; Dice Sandra è la poetica storia di una cameriera di un bar di Riccione che si sentiva grassa ed allora andava a nuotare nel mare solo la sera, quando la spiaggia era deserta, trasfigurandosi in un lucente delfino ed anche qui altri versi da annotarsi «Sono sabbie mobili questi anni in un Drive-in/ non si sogna mai/ non si sogna mai».

In Cielo blu diluvio il temporale è dentro la protagonista, «Quanto traffico dentro di te / quanta nebbia e rumore che c’è», Con le mani ci porta in un motel in cui una donna vorrebbe «fare un amore forte, violentemente dolce» pensando «che gioco spaventoso, un freddo molto afoso», sono le contraddizioni dell’amore, Immobile è la fotografia di un amore finito che trascina con se anche il non detto, «Le cose che non ti ho mai detto di me / parole che muoiono dentro».

 Nata mai ci sbatte in faccia gli errori/orrori che noi genitori spesso facciamo con i nostri figli non lasciandoli crescere fino a che, troppo tardi, si accorgeranno che «L’amore è un bacio sopra una ferita», Interiora rappresenta la fisicità dell’amore partendo proprio da quel «muscolo al centro del petto» e lo fa con una melodia buffa quasi giocosa, così come Andrea che, pur trattando il tema di un amore esclusivo - «Andrea sai dirmi perché / nel cappio della sera lei ti stringe a sé… è una regina di ghiaccio, un livido o un abbraccio» - lo fa quasi con allegria in un gioco di contrasti.

Diversa è invece l’atmosfera di Alberghi sul mare, struggente canzone che vuol fermare l’idillio di un attimo pieno di magia, «Com’è difficile dirà salvare anche un istante se ha/ motivo di morire ma tu non sei l’eternità», nella canzone Nel sangue però questa magia ormai non c’è già più, sono rimaste solo le tossine nel sangue «e andare avanti non si può, oh no, oh no/ sei nel sangue, tu sei nel sangue». C’è sempre spazio però per l’amore, anche se si appartiene allo stesso sesso, come Grazia ci canta in Amsterdam perché «L’amore va dove vuole/ e non c’è ambiguità, nessuna falsità / e non ci sono trappole / e tutto è così semplice», anche quando si tratta dell’amore verso una persona che non c’è più come in E. e si resta soli «Qui tra le cose del mondo / qui nel silenzio che c’è» in un finale che mette letteralmente i brividi.

Che aggiungere dopo una presa di posizione così netta? Che al disco è abbinato anche un bel racconto di una ventina di pagine intitolato Cinque donne facili. Imperdibile.

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In dettaglio

  • Anno: 2010
  • Durata: 48:18
  • Etichetta: NdA press / Stile Libero

Elenco delle tracce

01. Posso

02. Dice Sandra

03. Cielo blu diluvio

04. Con le mani potrei

05. Immobile

06. Nata mai

07. Interiora

08. Andrea

09. Alberghi sul mare

10. Nel sangue

11. Amsterdam

12. E.

Brani migliori

  1. Con le mani potrei
  2. Alberghi sul mare
  3. Nel sangue

Musicisti

Grazia Verasani: voce Vincenzo Pastano: chitarre elettriche (1, 3, 5, 10, 11), chitarre acustiche (3, 6, 8, 10, 11) Maria Galantino: pianoforte (1, 4), tastiere (3, 5, 9, 10) David Bisetti: piano Rhodes (1), tastiere (1, 8, 11), pianoforte Yamaha CP70 (11) Silvia Tarozzi: violino (1) Camilla Missio: basso elettrico (1, 10, 11), basso (3), contrabbasso (8) Arturo Stàlteri: pianoforte (2, 3, 9, 10, 12), pianoforte acustico (5, 6, 11), pianoforte elettrico (6) Enrico Guerzoni: violoncello (2, 4, 6, 9) Carlo Maver: bandoneon (4, 8) Marco Bertoni: tastiere (7) Patrizia Ferrarini: percussioni (7) Frank Nemola: tromba (8)