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Ruben

Spezzacuori

L’uscita di Spezzacuori ad opera di Ruben è l’occasione non solo per scoprire o riscoprire questo bravo quanto schivo cantautore veronese, ma anche per riflettere su Massimo Bubola, artista dalle varie sfaccettature e certamente tra i più importanti della canzone italiana rock, folk e cantautorale, spesso trascurato dal grande pubblico ma capace di instaurare un legame molto stringente con i suoi numerosi fans sparsi in tutta Italia.

L’oggetto di questo album sono le canzoni del primo Bubola, dai suoi esordi con l’LP Nastro giallo (1976) fino ai brani inseriti in Doppio Lungo addio (1994), dal quale sono già trascorsi vent’anni. Lo spessore di questi brani ci fa capire perché Fabrizio De Andrè si accorse subito di lui e lo coinvolse nella realizzazione “a quattro mani” di due album tra i più interessanti della sua discografia, Rimini e Fabrizio De Andrè (meglio conosciuto come L’Indiano), che contiene il capolavoro Fiume sand creek. Ruben esegue un’operazione di grande onestà: evita di inserire le canzoni nate dalla collaborazione tra Massimo Bubola e Fabrizio de Andrè ma inserisce solo i brani composti dal suo concittadino, compresa la bellissima Il cielo d’Irlanda, che, composta da Bubola con Piero Fabrizi, venne portata al successo dalla rossa Fiorella Mannoia e poi inserita da Bubola nell’ottimo disco “Doppio Lungo Addio”.

Spezzacuori è quindi un omaggio al primo Bubola, quello che ha influenzato Fabrizio De Andrè portandolo verso sonorità americane a lui quasi sconosciute e stimolandogli un approccio lirico meno retorico e più visionario. Un disco in ogni caso suonato in maniera impeccabile, grazie soprattutto al supporto dei fratelli Poddighe, in particolare Carlo, talentuoso musicista e arrangiatore bresciano, storico collaboratore di Ruben e recentemente “ingaggiato” da Omar Pedrini per il suo ultimo disco e per il suo tour. L’attacco dell’album è affidato a Marabel, uno dei brani più amati dai buboliani, che vede in bella evidenza la sontuosa chitarra elettrica di Carlo Poddighe. Maria che ci consola, rock dal sapore americano con un afflato lirico molto coinvolgente è un grande brano, che guadagna in intensità col passare del tempo. Riascoltata a distanza di anni risulta molto avvincente anche Senza famiglia, che mette in mostra la sua potenzialità di grande singolo. Belli gli arrangiamenti dei fiati di Carmelo Leotta in Encantado signorina, canzone che meriterebbe un rilancio radiofonico, mentre sempre deliziosa è la filastrocca Tre rose, ballata dal sapore antico che non delude mai. Ruben mostra con questa selezione di amare particolarmente il Bubola rock, quello capace di sguainare le chitarre e di pestare sulla sezione ritmica, un maestro del genere capace di anticipare di oltre un decennio un certo Ligabue sul terreno del rock made in Italy.

L’ascolto di Spezzacuori ci consente di rispolverare un altro brano molto bello come Giorni dispari, velato di malinconia, anche qui con una grande chitarra di Carlo Poddighe. Ruben esegue queste “cover” con una particolare riverenza verso Massimo Bubola, per lui un autentico maestro, e per questo l’album diventa un autentico omaggio a Massimo ma anche un bel regalo per gli ascoltatori, che avranno così modo di riascoltare molte canzoni note e altrettante gemme nascoste. Provare per credere.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Ruben
  • Anno: 2014
  • Durata: 63:44
  • Etichetta: Davvero

Elenco delle tracce

01. Marabel
02. Bar dei cuori infranti
03. Maria che ci consola
04. Senza famiglia
05. Encantado signorina
06. Tre rose
07. Giorni dispari
08. Doppio lungo addio
09. Spezzacuori
10. Alì Zazà
11. Niente passa invano
12. Il cielo d‘Irlanda
13. Canzone di maggio
14. Chi ruberà
15.Tutti assolti

Brani migliori

  1. Maria che ci consola
  2. Senza famiglia
  3. Encantado signorina

Musicisti

Ruben: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica  -  Carlo Poddighe: chitarra acustica, chitarra elettrica, pedal steel, mandolino, bouzouki irlandese, banjo, piano, hammond, fender rhodes, harmonium, seconda voce  -  Carmelo Leotta: basso, contrabbasso  -  Andrea Poddighe: batteria, percussioni  -  Daniele Richiedei e Bianca Caraman: violino  -  Elena Laffranchi e Felice Cosmo: viola   -  Paolo Degiuli: tromba  -  Anna Pallavicini: flauto  -  Neve Su Di Lei: voce  -  Carmelo Leotta: arrangiamento archi e fiati in alcuni brani