ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Giovanni Peli

Stadio successivo

Giovanni Peli è una figura originale e anomala nel panorama culturale italiano. Usiamo il termine culturale perché Giovanni Peli opera a diversi livelli, dando sempre uno spessore importante alle sue opere e al suo lavoro, che porta con sé il desiderio di andare costantemente a scavare oltre la superficie. E’ bibliotecario, e questo gli consente di maneggiare quotidianamente la materia di cui tratta, scrittore, poeta e cantautore.

È nato a Brescia nel 1978, scrive da molti anni canzoni, poesie, testi per musica e fa tante altre cose, come organizzare concerti e piccoli eventi sempre culturalmente rilevanti. Alcune sue produzioni, sia musicali, sia letterarie, sia di poesia hanno ottenuto premi e riconoscimenti, il che spiega il valore delle sue opere. Questo suo ultimo disco, Stadio successivo, arriva in un momento cruciale, non solo per lui ma per tutti noi. Giovanni ha vissuto gli ultimi anni con cautela ma senza farsi travolgere dagli eventi e dalle opinioni, mantenendo sempre la finestra della libertà spalancata, nonostante le difficoltà che ciò comportava. Il disco – il settimo della sua carriera -  ne è la prova, non gioca sulle circostanze ma cerca di presentare una serie di brani legati uno ad uno, molto ben suonati, e cantati con un tono un po’ monocorde ma sostenuto da una voce calda e pastosa. I testi sono naturalmente molto belli, la capacità di scrittura di Giovanni è uno dei suoi punti di forza, la sua poetica non verte su testi aulici ma è piuttosto imperniata sulla combinazione delle parole, sull’ironia e su uno sguardo originale sulla realtà. La sorpresa è però data dal suono delle canzoni, un suono che beneficia della cultura musicale rock di Giovanni Peli, il quale ha registrato le parti di chitarra e basso e la voce in fase di pre-produzione, affidando poi la produzione a Michele Marelli, che ha suonato anche la batteria e la drum machine, mentre l’ottimo Emanuele Maniscalco si è occupato di synth, pianoforte e cori.

 

Apre l’album un brano molto bello, Fede, basato su una chitarra che riempie il suono e un testo molto poetico (“con gli stessi occhi, vediamo un altro cielo, e sono certo di tornare qui”). La voce in fondo, terza traccia del disco, si apre con un basso imperiale, che tratteggia il brano per tutta la sua durata, intersecandosi con synth e drum machine, mentre Giovanni Peli con voce intensa canta un altro testo superlativo (“tanto che è come essere uno di fianco all’altro e non vederci e non sentire il nostro rispettivo calore”). La title track è sempre punteggiata molto bene dalla chitarra di Giovanni Peli, mentre Emanuele Maniscalco ricama suoni con il synth: “non parlo da mesi, non dormo da mesi”. Non trovo le cose è un pezzo strumentale, con la batteria sugli scudi e il synth a pennellare sciabolate di suono.

C’è anche un brano in inglese, The usual siren, guidato da una notevole batteria, mentre la chitarra guaisce suoni lamentosi. Di buono ha solo la ferocia è bluesy, ed è una canzone intensa, malinconica, a tratti cinica: ”i nostri sensi di colpa che camminano nel loro infruttuoso presente, troppo in alto per noi, troppo in alto per noi”. E’ uno dei brani più riusciti dell’album, a cui partecipa Silvio Uboldi alle tastiere.  Plastica è una canzone breve, quasi pop, in stile Pasquale Panella-Lucio Battisti. Chiude il disco la lunga Limpido, quasi inatteso, oltre 8 minuti di suoni, loop, piano, con la voce che ciondola stancamente, a volte faticosamente, mentre il brano scorre come un fiume morbido e lento nel suo scivolare verso la foce. Un album curato e sicuramente riuscito con il quale Giovanni Peli sembra aver maturato la consapevolezza di poter dire la sua non solo come poeta e scrittore ma anche come musicista e cantautore.
Il ricavato andrà all’Associazione Culturale Lamantica, per produrre altri libri su carta azzurra.

 

 

 

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Giovanni Peli e Michele Marelli
  • Anno: 2023
  • Durata: 47:03
  • Etichetta: Lamantica

Elenco delle tracce

01. Fede
02. Grave pericolo
03. La voce in fondo
04. Stadio successivo
05. Non trovo le cose
06. Consumo
07. The usual siren
08. Di buono ha solo la ferocia
09. Plastica
10. Limpido, così atteso

Brani migliori

  1. La voce in fondo
  2. Stadio successivo
  3. Di buono ha solo la ferocia

Musicisti

Giovanni Peli: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, basso a scala corta, armonica, programmazioni - Michele Marelli: batteria e drum machine - Emanuele Maniscalco: sintetizzatori Ob-6 e Poly-D, pianoforte, philicorda, cori - Silvio Uboldi: tastiere in Di buono ha solo la ferocia