ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Ventruto

Terapie di fantasia

“Terapie di fantasia” è l’opera prima di un singolare personaggio che si firma con il solo cognome e si presenta al pubblico con il viso seminascosto da una maschera. Cominciamo con raccontare qualcosa in più, dunque: di origini pugliesi e di adozione abruzzese, nella vita fa lo psicoterapista; e lo fa con una profusione di passione e di amore così intensa da trasfondere la sua attività anche nella musica. Altra antica passione di Ventruto. Che si forma come chitarrista “ritmico” ma anche come creatore di belle melodie. Coniugare il potere della musica e l’attività di terapeuta è obiettivo dichiarato fin dal titolo; e la maschera vuole essere un gesto generoso, una rinuncia a sé per concentrarsi sugli altri.

Il disco si apre sul brano Fantasie, che già esemplifica assai bene la cifra stilistica del cantautore: il timbro della voce è decisamente “battistiano”, e non è il solo elemento; il sound del disco in generale lo è, e anche le melodie. Caratteristiche ben esemplificate in Dove sei, nell’incalzare ritmico della chitarra e nella vocalità istintiva, oltreché come detto nel timbro naturale della voce; questo brano, in particolare, ha il pregio di avere alcuni bei passaggi armonici, poco scontati. Ma – va detto – non si avverte una “imitazione” di Battisti; lui, cosa ben diversa, ne ha appreso la lezione. L’atmosfera è leggera, come l’incedere “reggae” di Il diario, o di Un angelo.

Così si entra nel cuore dei brani, nelle parole: il tono è sempre rassicurante, come ad avvolgere di positività e protezione l’interlocutore/ascoltatore. “Sono qui solo per te (...) Resto qui accanto a te”, “Ti canterò pensieri semplici da dire/semplici da fare”, dice ne L’autostima, la più esplicita in questo senso; c’è un semplicissimo “Io vorrei che tu/mi amassi di più” in Fantasie; e ancora, in Dove sei il richiamo attualissimo a una cantante di recente successo come Giusy Ferreri rende vivo e concreto il suo discorso. Non c’è ricercatezza formale: strofa e ritornello, ci sono, intuitivi, senza bisogno di analisi. Il solo rischio in agguato è lo spezzarsi dell’equilibrio sottile tra l’estrema semplicità e l’eccesso di retorica, che si affaccia a tratti, come in Strade di baci (che sposta un po’ tutti i suoni su Rino Gaetano).

E che si lascia andare un po’ troppo nelle ultime tracce, in particolare Comprendo, che ci piace meno non tanto per l’esplicitarsi di un’ispirazione religiosa, quanto nella modalità stereotipata (“Ti dono tutto il mio amore (...)/per ricevere te/Tu che sei la passione/con Giuseppe e Maria...). Nel complesso, il lavoro ci appare positivo: ha il grande pregio di rimanere facilmente nelle orecchie, raggiungendo lo scopo della “commerciabilità” senza cercarla. Ottima cosa. E poi fa venir voglia di riascoltarlo, cosa nient’affatto scontata. Anzi.

 

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Mino Molfetta
  • Anno: 2012
  • Durata: 45:12
  • Etichetta: Latlantide/Edel

Elenco delle tracce

1.                  Fantasie

2.                  Il diario

3.                  Dove sei

4.                  La mia vanità

5.                  L’autostima

6.                  Saprei cosa fare

7.                  Un angelo

8.                  Strade di baci

9.                  Semplice e pura

10.              Comprendo


Brani migliori

  1. Brani migliori
  2. Dove sei
  3. Fantasie