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R-Evolution Band

The Dark Side of The Wall

Ai cultori di Roger Waters, e della sua opera più significativa, verrebbe da dire di ascoltare questo lavoro, senza preclusioni; dopodichè possono scannarsi liberamente, perché The Dark Side of The Wall è necessariamente un album destinato a creare discussioni, polemiche, contrapposizioni, sia tra i puristi che tra gli ascoltatori meno “devoti” all’opera del bassista e cantante inglese condivisacon i Pink Floyd.
La R-Evolution Band in questo senso non fa sconti a nessuno: non è affatto una cover-band, né tantomeno una tribute-band, ma anzi quanto di più distante (nelle intenzioni e nei risultati) ci possa essere, sia da una riproposizione filologicamente impeccabile di The Wall, sia da un suo riarrangiamento, ancorchè “originale”.

Il concetto di “destrutturazione” per addizione, sottrazione o rilettura (definibile anche come stravolgimento) complessiva di un’opera viene esemplificato in questo lavoro sin dalle prime note. In the flesh perde completamente la sua primigenia carica drammatica e diviene una sorta di comunicato radio, letto in…giapponese. Da qui in poi, dell’opera originaria restano solo alcune strutture melodiche portanti, ma ritmiche, melodie, atmosfere, risultano completamente diverse e rimandano a luoghi, immagini, situazioni del tutto differenti da quelle evocate da Waters nella sua stesura.
Sarebbe complesso e potrebbe invero risultare noioso ripercorrere brano per brano tutto il lavoro, perché la sensibilità di ognuno potrebbe cogliere sfumature di altro genere: distanti, persino opposte a quelle descritte, e quindi un approccio di questo tipo rischierebbe di risultare per lo meno fine a se stesso.

Si possono però offrire delle chiavi di lettura, ed una di queste può essere ad esempio ascoltare prima l’opera originale, ripercorrendone lo svolgimento e cogliendo le sensazioni proposte, dopodichè affrontare questo lavoro per capire dove le sensazioni coincidono e dove divergono. Tutto ciò presuppone, oltre ad una grande passione per la musica, una certa predisposizione all’ascolto, la mancanza di fretta, ma soprattutto la grande curiosità di “penetrare” un disco così epocale, di volerlo quasi respirare, di impadronirsene in modo totale. Quella della R-Evolution band non è quindi né una reinterpretazione, né una rilettura, né una sorta di parafrasi musicale: questo lavoro è la ricostruzione, secondo canoni del tutto differenti, di un lavoro complesso, articolato, a tratti anche pesante, che viene di fatto “azzerato” e ricomposto con intenzioni, stile, approccio strumentale ed arrangiamenti completamente differenti. Inutile dire che gli stili musicali che si incontrano in The Dark Side of The Wall sono del tutto anarchici rispetto al monolite originale, e che la cupezza di cui esso era ammantato viene via via spazzata via da percezioni differenti, che ognuno può liberamente interpretare.

Un album straniante, coraggioso, anche azzardato volendo, ma da qualunque punto di vista lo si possa descrivere non si può non ammettere che un’operazione del genere ha certamente un certo fascino: che poi possa piacere o meno è un altro discorso, ma  non può lasciare davvero indifferenti, ed in questo senso l’obiettivo è stato pienamente centrato.


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In dettaglio

  • Produzione artistica: Marcello Malatesta  
  • Anno: 2013
  • Durata: 66:52
  • Etichetta: Wide Sound Productions

Elenco delle tracce

01. In the flesh?
02. The thin ice
03. Another brick in the wall Pt.1
04. The baddest days of your life
05. Another brick in the wall Pt.2
06. Mother
07. Goodbye blue sky
08. Empty space
09. Young lost
10. One of my bad days
11. Requiem: funeral of Queen Mary II (Don’t leave me now)
12. Cold as a waltz
13. Another brick in the wall Pt.3
14. Hey you (Intermede)
15. Is there anybody out here?
16. Nobody
17. We’ll meet again
18. Bring the boys back home
19. Comfortably numb
20. The show must go latin
21. In the flesh?
22. Run like bells
23. Another rock in the wall
24. Waiting for the worms
25. The trial
26.The dark side of the wall

Brani migliori

  1. Mother
  2. Young lost
  3. Run like bells

Musicisti

Vittorio Sabelli: clarinet, vocals, alto sax, baritone sax  -  Marcello Malatesta: keyboards, cpu programming  -  Gabriele Tardiolo “Svedonio”: guitar, bouzouki, lap steel  -  Graziano Brufani: doublebass, electric bass  -  Oreste Sbarra: drums  -  Sonia Bellini: vocals  -  Ilaria Bucci: vocals  -  Angel C. Malak: growl, screaming  -  Gianluca Peluso: growl, screaming  -  Claudio Mariani: guitars  -  Pasquale Farinacci: violin  -  Paolo Castellitto: viola     Antonio Iannetta: cello  -  Antonio Salvador Conte: percussion