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106

The rope

Chi si cela dietro questo strano 106? E’ presto detto, si tratta di  Marcello Milanese, uno dei nostri migliori bluesman, attivo ormai da una ventina d’anni e autore di alcuni interessanti e validi lavori discografici, sia come solista sia come front-man di diverse band, tra le quali sono da citare i Chemako. Milanese è un artista versatile ed eclettico che oltre a mettere al centro il blues, la sua vera grande passione, si è sempre guardato intorno con curiosità, sperimentando e  andando anche oltre i confini del genere.

Questo nuovo album The rope segna però una chiara una svolta, una ripartenza, quasi a voler intendere  una rinascita, e si stacca nettamente da tutti i precedenti dischi, proponendo un lavoro che vede al centro sonorità che spaziano da un punto di vista geografico dall’Irlanda al Texas e al Messico, anche se in diversi momenti del disco riaffiorano i semi di quel blues cosi amato. Quindi suoni di confine; dal deserto; country, folk, canzone d’autore, bilanciati con brani prettamente di stampo Irish, dove comunque un po’ di elettronica fa sempre capolino e la sua voce, corposa, forte, calda, ma anche ruvida viene a volte filtrata. Marcello Milanese suona molti strumenti a corda nel disco, ma anche percussioni e, a sorpresa, il theremin e si fa accompagnare da un nutrito set di ospiti a cominciare dal motore  ritmico, basso e batteria, dei Rocking Chairs e Ligabue, vale a dire la straordinaria coppia Antonio “Rigo” Righetti e Robby Pellati che sono presenti in ben otto degli undici brani che compongono il lavoro.

L’inizio è davvero notevole con l’epica e morriconiana Drink better, con il Theremin e l’hammond di Stefano Intellisano a duettare su ritmi country e western, un brano che sembra uscire da un disco dei Calexico o da uno dei Sacri Cuori; Back to you percorre le strade  del rock anni ’80, con il  sax di Johnny Reno che sa un po’di Bruce Springsteen e Galway weather è una gradevole e calda ballata folk, mentre convince meno World of fire con il tentato connubio tra blues e rap.    

Da segnalare invece Out of the darkness, forse il brano migliore del lavoro, splendido esempio di musica di confine tex-mex con il delizioso contributo vocale di Patricia Vonne, mentre l’amore per l’Irlanda e la musica celtica si manifesta in brani come la title-track The rope, scatenato e gioioso brano alla Pogues  con la voce di Marcello filtrata. Sicuramente uno dei brani da gustare dal vivo è l’originale versione, con tanto di uilleann  pipes di Luca Crespi, dell’unica cover presente nel lavoro, La pistola y el corazon  dei Los Lobos, che sembra avvicinare il calore latino e quello irlandese, in fondo piuttosto simili. Infine Guinness for breakfast rappresenta un divertente esempio di Irish soul alla The Commitments, con fiati e citazione del classico Dirty old town.

Questa decisa svolta di Marcello Milanese ci consegna un disco brillante, divertente, ricco di buone canzoni per un artista che merita sicuramente di essere conosciuto da un pubblico più vasto e soprattutto che merita di essere visto nei suoi show dal vivo.  Resta da capire se questa è una rotta definitiva che ci recapita un nuovo Marcello Milanese o se è solo una parentesi  musicale diversa e il percorso tornerà quindi sui binari del blues.   

Foto di Deborah Bencini 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Paolo Pagetti / Rivertale Productions
  • Anno: 2016
  • Durata: 39:39
  • Etichetta: Rivertale Productions

Elenco delle tracce

01. Drink better
02. Back to you
03. The rope
04. Galway Weather
05. World on fire
06. La pistola y el corazon
07. Road to Del Rio
08. Queen of hearts
09. Out of the darkness
10. Guinness for breakfast
11. The last boat

Brani migliori

  1. Drink better
  2. The rope
  3. Out of the darkness

Musicisti

106: voci, sitar, chitarra 12 corde, chitarre elettrich e acustiche, mandola tenore, theremin, percussioni
Ospiti: Patricia Vonne: voci   -  Alex Ruiz : narrator  -  Vanessa Del Fierro: rap  -  Rick Del Castillo: chitarra  -  Johnny Reno : sassofono  -  Stefano Intellisano: Hammond  -  Massimo Marcer: corno  -  Lorenzo Trentin: arpa  -  Luca Crespi : uillean pipes  -  Francesca Ruffilli : violoncello  -  Tatiana Reout : violino  -  Moreno Delsignore: arrangiamenti  -  Federico Provini: electronic samples  -  Antonio “Rigo” Righetti : basso  -  Robby Pellati: batteria