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Chiara Vidonis

Tutto il resto non so dove

E' dolce il sapore delle cose preziose” recita uno dei suoi versi, e cosa preziosa dal gusto prevalentemente rock è il debutto discografico di Chiara Vidonis, questo Tutto il resto non so dove, uscito a novembre 2015. Gli 11 brani scritti e cantati dall’artista triestina si rivelano uno dopo l'altro alternando sonorità, ritmo ed intensità molto diversi fra loro e abbracciando le più varie sfumature del rock fino a fondersi col pop di qualità, permettendo così ad ogni nuovo ascolto piacevoli sorprese e piccole continue scoperte.

Chiara Vidonis, vincitrice nel 2011 della targa per la migliore interpretazione al Premio Bianca D'Aponte e nel 2014 del Premio Pigro dedicato a Ivan Graziani, appare in questo suo primo disco matura nella scrittura e particolarmente accurata nell'interpretazione. La voce è solida, chiara e decisa, con un suo colore definito ma ben declinato nelle varie sfumature. Ha carattere ed emoziona Chiara, quando canta e accompagna le parole con sicurezza facendo entrare l'ascoltatore nel suo mondo, aprendogli le porte del suo immaginario e della sua realtà, che sono quelli di una giovane donna che alterna il più puro desiderio al feroce disincanto. I testi sono chiari, piuttosto semplici ma efficaci. Le parole sono scelte con cura, cercate ed accostate con passione, con il gusto evidente di donare il “suono” migliore alle frasi, e sincerità al racconto. Gli amori finiti e quelli difficili (Quando odiavo Roma, L'incendio, Cannibale), la ribellione ( Il mio peggior nemico, Lo stato mentale), l'essere donna che vive a tinte forti  (Eva, Viola e bordeaux, Immaginario), la consapevolezza di sé e del proprio tempo scomodo (Tutto finirà, Le cose preziose, Comprendi l'odio) sono  tessere diverse  che si incastrano perfettamente a comporre un bell'album  ricco e di notevole spessore.

Nulla appare scontato né casuale, come pure la scelta del titolo del disco, che non è quello di un brano ma si ritrova solo alla fine, in una frase dell'ultima canzone, come a chiudere un cerchio, tirare le somme e dare un senso compiuto al tutto. Il rock di Chiara Vidonis segna una strada originale nel panorama musicale italiano femminile d'autore, un percorso che si discosta, ad un ascolto attento e non superficiale, da  paragoni facili quanto banali (che qui non faremo). 

Ti ho mostrato la parte peggiore di me, che tanto il meglio può attendere” è il primo verso della seconda traccia dell'album, ma è facile credere che, se questo è davvero il “peggio” di Chiara (l'ironia è di certo una sua arma sottile), le premesse per una carriera di tutto rispetto ci siano proprio tutte. Applausi quindi di cuore per questa più che buona opera prima, che Chiara ha presentato dal vivo nelle scorse settimane a Trieste, sua città natale, e Roma, città d'adozione e che porterà nei prossimi mesi in giro per l’Italia.

Foto di Emanuela Laurenti

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Stefano Bechini, Simone De Filippis, Daniele Fiaschi, Andrea Palmeri e Chiara Vidonis
  • Anno: 2015
  • Durata: 40:00
  • Etichetta: Goodfellas

Elenco delle tracce

01. Quando odiavo Roma
02. Il mio peggior nemico
03. Comprendi l'odio
04. Tutto finirà
05. Immaginario
06. Le cose preziose
07. Viola e bordeaux
08. Eva
09. L'incendio
10. Lo stato mentale
11. Cannibale

Brani migliori

  1. Quando odiavo Roma
  2. Comprendi l'odio
  3. Viola e bordeaux

Musicisti

Chiara Vidonis: voce e chitarra acustica  -  Daniele Fiaschi: chitarra acustica, chitarra elettrica no synthesizer  -  Simone De Filippis: basso, synth, uke-bass  -  Andrea Palmeri: batteria  -  Stefano Bechini: programmazione, pianoforte, organo distorto, tamburi  -  Francesco Fratini: tromba