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Sunneva

We are trees

Ascoltare questo lavoro e pensare al fatto che sia stato concepito e realizzato a Napoli è un’esperienza quasi surreale…ci si potrebbe convincere di aver preso un grosso abbaglio, ed invece le note di copertina non mentono affatto.
Sunneva, il progetto di Stefano Pellone che ha assunto ormai i contorni definiti e consistenti di una vera e propria band, si insinua di soppiatto nelle orecchie dell’ascoltatore mantenendo un delicato equilibrio fra approccio acustico ed occasionali pennellate elettriche ed in linea con il titolo We are trees cresce lentamente, sboccia in punta di piedi e senza fare rumore.

Quasi ovvio rilevare che in questo lavoro l’impronta partenopea che giocoforza influenza in maniera rilevante i musicisti di quell’area è pressochè del tutto assente; le immagini evocate dalle sei tracce dell’album sono, per quanto la definizione abbia senso, molto “nordiche”, nel senso che gli scenari evocati sono maggiormente prossimi ad immagini di freddo, di buio, di ombre, piuttosto che alle consuete visioni calde, solari e ricche di profumi che quella terra evoca tradizionalmente.
Il fatto interessante è però che questa visione trasferita in musica non appare affatto forzata, nel senso che i musicisti raccolti da Pellone appaiono perfettamente a loro agio nell’interpretare i brani trasferendo all’ascoltatore le sensazioni cui si faceva cenno precedentemente.

A suo modo, e nel suo piccolo, si tratta di un lavoro rivoluzionario, perché completamente slegato dal contesto geografico e fortemente connesso con aree musicali meno prossime; difficile peraltro anche assimilare questo album al folk più classico, perché se ne percepiscono, anche se vagamente, solamente alcune tracce, mentre è più facile associarlo ad una sorta si incrocio fra pop, folk elettrico e musica ambient. In questo senso il brano Empty può essere considerato ragionevolmente quello più indicativo dell’obiettivo perseguito dai Sunneva, obiettivo peraltro raggiunto perché, anche se in sole sei tracce, il gruppo riesce a dipingere un universo sonoro delicato ed intenso, ricco di dettagli e di suggestioni, a trasmettere una densa serie di immagini e di sensazioni.

We are trees è un lavoro meditato e che induce alla meditazione, curatissimo negli arrangiamenti e nella resa sonora, ricco di dinamica soprattutto perché i “vuoti” ed i “pieni” si susseguono in precise quanto spontanee sequenze, all’interno di ogni brano. Verrebbe quasi da dire che la successione di suoni si esaurisce forse troppo presto, ma probabilmente anche questa scelta fa parte dell’equilibrio che è stato fortemente voluto, ed è alla base della sua realizzazione; le sensazioni distillate vanno limitate per non perdere densità e per far sì che lascino una traccia importante.





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In dettaglio

  • Produzione artistica: Stefano Pellone
  • Anno: 2014
  • Durata: 27:48
  • Etichetta: Autoprodotto/Creative Commons/Audioglobe

Elenco delle tracce

01. Flames
02. Invincible
03. New year’s day
04. Empty
05. Embrace
06. We are trees

Brani migliori

  1. Flames
  2. Empty
  3. We are trees

Musicisti

Stefano Pellone: voice,, guitars, toys, ukulele, tubular bells, programming, guitalele  -  Massimo Manzo: guitars, guitalele  -  Michele Bifari: drums  -  Francesco Bordo: guitars, voice  -  Claudio Manzo: bass  -  Jack D’Amico: piano, harpsicord  -  Ron Grieco: bass, double bass  -  Marco Castaldo: drums  -  Luca di Maio: acoustic guitars, toy piano, back vocals  -  Fabrizio Somma: electronics  -  Elena D’Orta: violin  -  Stefano Jorio: cello  -  Renata De Luca: back vocals