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Verdena

Wow

Rifuggiamo assolutamente qualunque tipo di luogo comune. Non si parlerà di “disco della maturità”, di “definitiva affermazione”, perché queste attestazioni porterebbero virtualmente con sé una sottile aura di sfiducia, una sorta di esitazione, quasi a dire… “vediamo se ce la faranno”.

I Verdena sono, senza alcun dubbio, una realtà importante del rock alternativo italiano: alternativo per i suoni, per gli arrangiamenti, per l’approccio, in generale, nei confronti del concetto di canzone, smembrata e ricostruita con criteri differenti, meno “melodiosa” ma nonostante tutto ancora melodica, meno strutturata secondo i canoni consueti, ma assemblata, comunque, in modo coerente.

Siamo lontani, lontanissimi (fortunatamente) dagli archetipi della melodia italiana, si respira un’aria sicuramente più “globale”: riff metallici, loop elettronici, chitarre sferzanti, ritmica multiforme e funzionale alle numerose variazioni con cui i tre musicisti realizzano i ventisette brani di questo doppio cd, operazione, tra l’altro, che è sintomo di un certo coraggio, di questi tempi.

Il titolo, Wow, è quasi sintomatico della reazione che provoca l’ascolto del loro ultimo lavoro: caleidoscopico, ispirato, desideroso di muoversi lungo itinerari differenti, cambia percorso ad ogni brano senza soluzione di continuità regalando una sorta di agilità sonora che è patrimonio di chi, sicuro dei propri mezzi, non si pone steccati di genere ma lascia fluire liberamente l’ispirazione.

Ed è forse proprio per questo che la band ha avuto la necessità di utilizzare ben due dischetti per riuscire a concludere il discorso in maniera completa e coerente.

Un disco di non ritorno, necessariamente, perché stravolge e rimodella i dodici anni della loro carriera: un po’ più pop, sicuramente, un po’ meno “acido”, anche… ma da qui si riparte con ambizioni ed orizzonti nuovi, tutti da definire, analizzare, valutare, senza preclusione alcuna.

Il trio potrebbe tranquillamente divenire un power trio, svoltare verso soluzioni acustiche, rimodellarsi con una maggiore influenza elettronica, senza alcun problema, perché Wow è la piattaforma ideale per proiettarsi in avanti con nuove e legittime ambizioni.

Parchi nelle dichiarazioni, restii ad “apparire”, i Verdena lasciano parlare la musica, non cercano affiliazioni di sorta a “movimenti” o “scuole” più o meno strutturati e realizzano un lavoro che segna, indelebilmente, non solo la loro avventura musicale, ma anche e soprattutto un mondo, cosiddetto “indie”, che si sta lentamente, e sotto traccia, conquistando spazi importanti nell’ambito della musica italiana, da sempre, purtroppo, abbastanza monolitica e conservatrice.

Il fatto che una band, peraltro relativamente giovane, pubblichi un doppio album in studio nello stesso periodo in cui altri artisti, considerati da taluni come cosiddetti “big”, si dedicano ad ennesimi e monumentali cofanetti “live” oppure a raccolte più o meno esaustive della loro carriera, è un segnale ben preciso: c’è chi, per fortuna, ha da dire qualcosa di nuovo, c’è chi invece, non avendo più (quasi) nulla da dire, si occupa di ridipingere con colori differenti quadri già esposti.

Alla noia che suscitano i secondi, è preferibile l’incognita dei primi: sarà il tempo a stabilire se album come questi potranno essere considerati i semi da cui far crescere un nuovo e differente modo di intendere la musica in Italia.

Nel frattempo vale senza dubbio la pena di godersi il presente…

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In dettaglio

  • Produzione artistica:  Alberto Ferrari
  • Anno: 2011
  • Durata: 1:23:22
  • Etichetta: Universal Music

Elenco delle tracce

Cd1: 01. Scegli me (un mondo che tu non vuoi) 02. Loniterp 03. Per sbaglio 04. Mi coltivo 05. Razzi, arpia, inferno e fiamme 06. Adoratorio 07. Miglioramento 08. Il nulla di O. 09. Lui gareggia 10. Le scarpe volanti 11. Castelli per aria 12. Sorriso in spiaggia Pt.1 13. Sorriso in spiaggia Pt.2   Cd2: 01. Attonito 02. È solo lunedì 03. Tu e me 04. Badea blues 05. Nuova luce 06. Grattacielo 07. A capello 08. Rossella roll over 09. Canzone ostinata 10. 12,5 mg 11. Sul ciglio 12. Letto di mosche 13. La volta 14. Lei disse (un mondo del tutto differente)

Brani migliori

  1. Per sbaglio
  2. Miglioramento
  3. È solo lunedì

Musicisti

Alberto Ferrari: voce, piano, mellotron, chitarre, Rhodes, Moog, basso, organo Quag, xilofono, kazoo, Wurlitzer, marimba Roberta Sammarelli: basso, mellotron, violoncello Luca Ferrari: batteria, synth, Moog, tastiere, percussioni, fisarmonica, xilofono, organ loop, Rhodes, djambè, nacchere, drum machine, loops   Mirko Zanga: chitarra Stefano Rossi: violino Ettore Begnis: violino Marco Lorenzi: viola Flavio Bombardieri: violoncello Stefano Galli: lap steel guitar