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Lumiere - Pisa

Bianco

di Igor Santini

La carovana di Alberto Bianco è passata dal Lumiere di Pisa, un locale molto bello in pieno centro storico. Dopo la pausa delle feste, il tour di Certo che sto bene è ripartito dalla città toscana il 03 febbraio e si è concluso il 24 dello stesso mese a Modena.
La prima cosa che salta all’occhio assistendo a questo spettacolo è l’affiatamento tra i musicisti. In questo caso, infatti, credo sia davvero opportuno parlare di una specie di autorialità collettiva; nonostante i brani siano scritti da Alberto Bianco la sinergia tra autore e musicisti è notevole e ognuno di essi è parte dell’identità del progetto. Insomma, sembra quasi il concerto di una band e non un concerto con una band a sostegno di un cantautore.

 

 

Divertimento, passione, trasporto e coinvolgimento traspaiono in ogni nota, in ogni gesto: nel sorriso stampato fisso in faccia di Matteo Giai (al basso), negli occhi chiusi di Filippo Cornaglia (alla batteria) mentre canta i cori con l’intensità di un solista, nella concentrazione del più giovane entrato nel gruppo, Zevi Bordovach (alle tastiere). L’affiatamento del gruppo è evidente tanto nel suonare quanto negli scambi di sguardi, di battute. Può sembrare scontato tutto ciò, ma non lo è. La band è sempre importante e non mancano, nel panorama italiano contemporaneo, quanto in quello storico, esempi di sintonia e di amicizia tra cantautori e musicisti che li accompagnano. Questo impasto però, questa sinergia, questa chimica e questo clima che Bianco e la sua band creano, è davvero singolare. Un’esperienza dunque che offre una godibilità differente già solo per questo elemento.

 

Passando a questioni più specifiche si può osservare che la scaletta è costruita bene, con un’ottima distribuzione delle atmosfere. Come immaginato dopo l’ascolto dell’album Certo che sto bene (leggi la recensione de L’Isola), le canzoni nuove - caratterizzate da un linguaggio più maturo e meno immediato rispetto al passato dell’artista - dal vivo amplificano la loro espressività e data l’omogeneità stilistica degli arrangiamenti live, i brani più recenti non risultano più difficili o meno godibili di quelli del repertorio storico dell’autore, connotati invece da un linguaggio un poco più immediato. Per concludere il discorso sugli arrangiamenti, ciò che colpisce è il gusto con il quale le parti sono costruite; quattro strumenti (chitarra, basso, batteria e tastiere) che occupano ciascuno il proprio spazio sonoro con parti del tutto limpide e godibili, perfettamente distinguibili anche per un orecchio meno esperto. Una nota di merito in questo frangente va al tastierista, Zevi Bordovach, che pur essendo l’ultimo entrato nel gruppo coglie bene lo spirito musicale dell’ensemble storico (Bianco, Cornaglia, Giai). Un’ultima annotazione. La dimensione visuale non è curata in maniera particolare: siamo di fronte a un progetto di cui all’occhio risalta la performance trasportata e divertita degli artisti sul palco.

La tournée si è conclusa ma Alberto Bianco ha annunciato che usciranno, per l’estate, nuove date. Occhio dunque alle pagine social dell’artista, perché i suoi concerti sono da non perdere.

Servizio fotografico di Francesco Luongo

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In dettaglio

  • Data: 2024-02-03
  • Luogo: Lumiere - Pisa
  • Artista: Bianco

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