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Teatro Civico di Tortona (AL)

Antonella Ruggiero

 

Affiancata dalle tastiere multiple di Roberto Olzer e Roberto Colombo, è sbarcata a Tortona il 22 e 23 marzo per due serate che hanno saputo attrarre il pubblico delle grandi occasioni Antonella Ruggiero, notoriamente una delle voci più limpide e ben equipaggiate della canzone italiana. E non certo da oggi, ma da quasi mezzo secolo, da quando, inizio 1975, usciva il primo 45 giri dei Matia Bazar, con sul lato A Stasera che sera, che fu subito un successo, e a cui non a caso l’artista ha destinato l’apertura del suo ‘Concerto versatile’, riproponendo a seguire svariati altri brani tratti dal repertorio dei succitati nell’arco del decennio successivo, che cronologicamente parlando  sono stati sciorinati, nell’ordine (che non è quello del concerto), Per un’ora d’amore e Cavallo bianco, appartenenti al secondo 45 targato MB (novembre 1975), e poi Vacanze romane, riconosciuto capolavoro del gruppo genovese, ed Elettrochoc (da “Tango”), entrambe del 1983, e ancora Ti sento, anno di grazia 1985, offerto come unico bis (almeno la prima sera, a cui abbiamo assistito).

Il sodalizio con i Matia Bazar va avanti fino al 1989, dopo di che Antonella decide di dedicarsi a se stessa, alla propria vita e alla propria carriera solistica, che di fatto riprende però in maniera continuativa e definitiva solo nel 1996, all’indomani da un viaggio in India, con l’album “Libera”, da cui l’attuale recital trae la bellissima, suggestiva Tum hi shiva, fra i momenti più alti del concerto, così come un brano intinto a sua volta in un’altra “alterità” (qui congolese), Kyrie (Missa Luba) (da “Sacrarmonia Live”, 2004), in un mazzetto di pezzi del tutto personali comprendente anche Se non ci fossero le nuvole, la splendida Echi d’infinito, che nel 2005 mancò per un pelo quella vittoria a Sanremo che avrebbe ampiamente meritato, e la stessa Tu musica divina, canzone di Giovanni D’Anzi del 1940 che la Ruggiero ha fatto propria fin dal 2007 (sta in “Souvenir d’Italie”).

A un passato più recente appartiene poi un trittico di brani made in Genova presentati uno di seguito all’altro, De André/Tenco/De André, ovvero La canzone dell’amor perduto/Un giorno dopo l’altro/Crêuza de mä, per finire (nella nostra carrellata di titoli, ma ce ne sono stati altri) con quello che, nel 1972, fece capire a una ragazza genovese che, forse, quella della canzone poteva essere la sua strada, vale a dire Impressioni di settembre della PFM  (sarebbe stata lei Matia, visto che con questo pseudonimo si registra il debutto in proprio nel 1974, in questo caso mezzo secolo fa giusto giusto).

Che cosa ci ha detto, tirando le somme, la “versatilità” del concerto in oggetto? Che la voce di Antonella Ruggiero rimane di una purezza e un’estensione veramente ammirevoli, ma, nel contempo, che un abito così avvolgente, fatto di elettronica fin troppo presente, nonché – congiuntamente, verrebbe da dire – di echi e riverberi francamente un po’ troppo marcati, appesantisce un po’ il totale (Crêuza de mä ci è apparso in tal senso l’episodio più penalizzato, anche per una lettura fin troppo incalzante, quasi che si andasse di fretta, laddove proprio il ‘relax’, epico e solenne, del brano è uno dei suoi principali motivi di fascino e suggestione). Ciò non significa che il giudizio complessivo non rimanga largamente positivo. Come a fine concerto un pubblico acclamante ha suggellato senza indugio.

 

Foto live di Alberto Bazzurro

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In dettaglio

  • Data: 2024-03-22
  • Luogo: Teatro Civico di Tortona (AL)
  • Artista: Antonella Ruggiero

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