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Riparte Gong-oh! e L'Aquila con lei: prima giornata

Luigi Tenco, Francesco Baccini, Sergio Staino e il Tenco Ascolta

Quando una società deve ripartire quasi tutti si concentrano sulle esigenze primarie, quelle economiche e prettamente sociali; ma per far sì che rinasca un senso di comunità, bisogna riallacciare un filo con la storia e continuare a tesserlo per le nuove generazioni future.

Dopo la pausa forzata che la storia culturale de L'Aquila ha dovuto subire a causa del sisma di dieci anni fa, anche le attività meno pragmatiche possono adesso riprendere vita; poterne essere testimoni è una sensazione che riempie l’anima, perché ci si sente come davanti alla storia che vira verso ciò che l’uomo voglia che sia, non una semplice successione di ere geologiche, ma un suolo calpestato da uomini orgogliosi delle proprie orme.

Nella splendida cornice del capoluogo abruzzese, che ormai ha inglobato in sé edifici puntellati e impalcature testimoni di un grande passato, è rinata una rassegna culturale (di cui è ideatore e direttore esecutivo Federico Vittorini) che ha coinvolto tutta la città, permettendo così di godere di luoghi incantevoli a chi si sposta da un sito all’altro: Gong-oh! è una Rassegna che pone al centro sicuramente la musica, ma non solo, come testimonia il calendario variegato di eventi che il direttore artistico Paolo Talanca ha allestito. Un festival spalmato in ben 4 giorni e 4 location dal carattere suggestivo, ognuna con un’atmosfera unica e sbalorditiva.

Venerdì 15 novembre siamo accolti in un’atmosfera nobiliare che trasuda epicità, dalla storia preromana al liberty: su Corso Vittorio Emanuele è il Palazzo di Paola, che in uno dei suoi appartamenti ci ammalia con una riproduzione del Guerriero di Capestrano, la prima riproduzione fatta dalla sua scoperta, affiancata da un contrabbasso che trasuda storicità; pianoforti e anche un fortepiano arredano le stanze adibite a presentazioni intime, quasi delle confidenze, che come perle non vengono mai regalate. Talanca ci racconta chi era Luigi Tenco e che cosa significa la cultura d’autore, temi che sono un po’ i fili conduttori di tutta la manifestazione. Anche Francesco Baccini è presente: ci racconta i suoi trent’anni di carriera che l’hanno visto anche essere testimone di un ritrovato senso filologico delle canzoni di quel cantautore, di cui ci dà un paio di esempi dal vivo emozionandoci al pianoforte.

Si prosegue con la presentazione del libro del famoso illustratore Sergio Staino, Hello, Jesus!, sorta di resoconto satirico e anacronistico delle banalità con cui viene a volte ridotto il messaggio di quel grand’uomo, senza sfociare nella mancanza di rispetto, anche se ci confessa di aver ricevuto attacchi e minacce da persone sempre pronte a manifestare la loro violenza senza prendersi la briga di ascoltare gli altri e se stessi.

La sera si torna alla musica e ci si sposta in un luogo che invece è testimonianza dell’arte contemporanea: l’Auditorium del Parco, edificio cubico poggiato su un angolo progettato da Renzo Piano, vicino al Castello aquilano purtroppo ancora chiuso dal sisma. Il teatro progettato dal maestro dell’architettura mondiale è la cornice acustica e scenica ideale per il Tenco Ascolta.

Un format creato dal Club Tenco in cui si esibiscono sul palco degli artisti emergenti…emergenti per modo di dire: infatti i 5 che si presentano dal vivo dell’Auditorium hanno già subito selezioni a monte, e sono stati invitati per le loro grandi capacità di performance. Marcello Graduato, Iacopo Ligorio e le Canzoni Giuste, Setak, Francesco Sbraccia e Carlo Valente (nella foto in alto) sono cinque artisti che sembrano già maturi, sicuramente più interessanti di tante cose che ci propina il mainstream di questi tempi; sono 5 artisti del tutto originali tra l’altro, ognuno con le sue peculiarità: si passa dal pop d’autore dal sapore scabroso di Graduato, all’ironia del “rock fallimentare” dello splendido gruppo di Paolo Ligorio, dal dialetto emozionale di Setak, alle performance da happening di Francesco Sbraccia, fino alle esibizioni piene e mature di Valente.

Ma il format del Tenco Ascolta prevede anche il piccolo concerto conclusivo di un cantante già affermato legato al Club: e così finalmente, dopo averle aspettate sin dal pomeriggio, ascoltiamo a tarda notte le canzoni dal vivo di Baccini, che da solo regge il palco con suoi grandi successi e con pezzi meno noti, coinvolgendo il pubblico divertito e appassionato dal suo jazz ironico.

 

 

Foto di Domenico Gualtieri 


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