ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

"Una voce non basta"... e allora tanto vale chiamare a raccolta quattordici amici...

Il nuovo disco di Pacifico apre una nuova frontiera per la musica (leggera?) italiana

È uscito il nuovo disco del cantautore milanese

In un’epoca che ti costringe a correre sempre e ovunque, che se non fai tre cose contemporaneamente sei out, che ti obbliga a relazionarti a spizzichi e bocconi (un confronto su facebook o su twitter come lo chiamate se non così?), l’ascolto di un disco come 'Una voce non basta' rimette le cose a posto.

Certo, Michele Serra ha spiegato in maniera approfondita il disagio della nuova comunicazione qualche giorno fa su Repubblica (sottolineandone comunque tutti i vantaggi), ma sempre più spesso anche l’ascolto dei nuovi lavori discografici risente della frenesia con cui siamo costretti a gestire le nostre giornate.

Ogni tanto però qualcosa rompe gli schemi. A noi è accaduto con il nuovo lavoro di Gino De Crescenzo, in arte Pacifico, che ha confezionato un lavoro che cattura fin dal primo ascolto, anche se l’hai messo su e stai facendo mille altre cose. Questo non significa che poi l’ascolto non vuole il suo tempo. E infatti se lo prende, ti prende. Incanta quel suo modo di costruire le canzoni ormai collaudato e personalissimo, delicato quanto basta ma insistente nelle ritmica senza essere invadente. Mica poco quando si tratta di costruire e arrangiare musica leggera. Nelle migliaia di  dischi che ogni anno invadono il mercato,  il confine tra banalità, del “già sentito” o di contro dell’ introspezione più spinta è sempre dietro l’angolo…

Un rischio che non sfiora minimamente l’artista milanese, anzi, ci sembra che con questo nuovo lavoro Pacifico abbia spostato ulteriormente l’asticella della qualità verso l’alto, che abbia raggiunto la sua vetta compositiva.

Lo incontriamo negli uffici di Riccardo Vitanza, anima pulsante di Parole & Dintorni, suo ufficio stampa e tra i primissimi mentori a credere in quel musicista e nelle sue possibilità come cantautore. Qualche domanda per inquadrare meglio il disco prima che la promozione e il tour lo portino in giro per l’Italia….

 

'Una voce non basta' è un titolo evocativo, un'urgenza di comunicazione e, detto fatto, nel disco hai messo altre quattordici voci e altrettanti musicisti…

Anche se può sembrare strano, la cosa non è studiata a tavolino. È frutto di un lavoro durato parecchi mesi e che cambiava pelle pian piano. Brano dopo brano mi sono reso conto che per la prima volta non avevo le idee chiare. Avevo delle intuizioni, degli abbozzi, alcune erano canzoni magari più definite, ma sentivo il bisogno di confrontarmi con altre sensibilità e con loro cercare la quadratura del cerchio.

 

E così hai chiamato nomi ormai a te “familiari” come Malika Ayane, Samuele Bersani, Frankie Hi-Nrg, Musica Nuda ed altri artisti per certi versi inaspettati come Manuel Agnelli o Bud Spencer Blues Explosion….

Sì, è vero, i nomi sono davvero molti e molti altri avrei voluto coinvolgerne. Di ognuno avevo, ed ho, un stima sincera e il “gioco” - uso questa parola nel senso più bello del termine - era proprio quello del rimando. Io ti mando una mia idea di canzone e tu ci lavori, me la rimandi e così via.

 

Un lavoro però che non hai potuto svolgere direttamente in studio, diciamo vis a vis, ma bensì via multimediale. Tolte alcune incursioni veloci a Milano, è ormai da oltre un anno che vivi a Parigi ed è proprio nella città francese che hai creato tutto il materiale, giusto?

La scelta di Parigi centra molto con il legame sentimentale che ho con Cristina Marocco, mia compagna da qualche tempo e con la quale ho avuto anche un figlio cinque mesi fa. Lei si è trasferita in Francia da una quindicina di anni fa e si è ritagliata una bella popolarità grazie al suo lavoro di attrice ma anche e soprattutto per via di una canzone interpretata con Marc Lavoine, popolare artista d’oltralpe con cui hanno venduto centinaia di migliaia di copie! Venendo alla tua domanda, sì è vero, il lavoro è stato più lungo e complicato proprio per questa lontananza forzata. Ho passato ore, giorni, settimane intere a scrivermi con ognuno di loro. Per fortuna la tecnologia annulla le distanze e, quando c’è feeling, si riesce a non perdere la magia dell’incontro artistico.

 

Tra i brani che abbiamo trovato più incisivi ci sono quello di apertura, A nessuno, interpretato con Emanuele Lapiana (alias N.A.N.O, qui a fianco nella foto), Presto che vede i due talentuosi musicisti dei Bud Spenser B.E. + Frankie-Hi-Nrg, L’ora misteriosa con la tua compagna Cristina Marocco e il duetto con Cristina Donà, Semplice e inspiegabile. Pareri, gusti, ovviamente, anche perché nel disco ognuno potrà trovare i propri riferimenti, anche se poi è impossibile non apprezzare la bellissima Strano che ci sei, momento acustico con Samuele Bersani o L’unica cosa che resta cantato con Malika, magnifico esempio di cosa vuol dire fare una canzone oggi che sappia coniugare pop e canzone d’autore.…

Beh, in effetti, come dicevi tu si tratta di suggestioni personali. Naturalmente sono legatissimo ad ognuno di questi brani perché da ognuno di loro ho ricevuto molto, sia in termini artistici che umani.

 

Tutte le quattordici tracce hanno una forte connotazione che spesso rispecchia le “caratteristiche” dell’artista coinvolto. Un disco davvero variegato per stili, generi e voci ma come dicevamo all’inizio tutto ruota intorno al tuo stile, allo stile-Pacifico che ormai è un marchio di fabbrica. Non vorrei sembrare esagerato, ma potenzialmente sono tutti “singoli”, non ci trovo riempitivi, ma piuttosto quattordici mondi che hai saputo valorizzare offrendo loro una “casa”, vuota, da riempire. Gli hai lasciato scegliere i mobili, le tende, ma poi hai sistemato tutto come piaceva a te…..

Forse un po’ esagerato lo sei…. Comunque lo ripeto, sono orgoglioso del lavoro fatto e se non fosse per la fatica, fisica e mentale, che un lavoro del genere comporta… mi butterei sul volume 2…

 

Questo vuol dire che ci sono artisti che avresti voluto coinvolgere. Proviamo a fare qualche nome...

Ascolto molto le nuove proposte che l’underground offre. Ultimamente mi hanno colpito Colapesce e Iosonouncane, per esempio, ma sono solo due nomi. Mi sembra che abbiano cose da dire e che le dicano bene. Ma ce ne sono altri che riascolterei volentieri per capire meglio il loro mondo.

 

Raccontaci qualcosa di Presto, brano che vede la parte finale monopolizzata da un’ispirata valanga di parole di Frankie contro l’attuale situazione del nostro paese.

Le parole che ha usato Frankie racchiudono le stesse cose che penso anch’io, ma che non sarei mai riuscito a dire in quel modo. C’è una voglia - forse meglio dire un’esigenza - di indignazione che sta crescendo e volevo fermare questo concetto su disco usando un linguaggio forte, che per esempio il rap rappresenta appieno. Ho chiamato Frankie perché lo considero un capo-scuola del genere in Italia, certamente un artista che ha avuto meno di quanto meriterebbe; un artista completo e innovativo che ha dato molto alla musica italiana. Il suo graffio può e deve lasciare ancora il segno.

Lasciami spendere anche due parole sulla ritmica creata da Adriano Viterbini (Chitarre) e Cesare Petulicchio (batteria), i romani Bud Spencer Blues Explosion. Li ho definiti una “locomotiva” che pian piano ha macinato tempi e controtempi fino a costruire un arrangiamento che ha saputo interpretare al meglio il senso del testo.

 

Ultima cosa. Come stai impostando la parte live di questo disco? Si tratta di molti duetti, quasi tutti con personaggi iperattivi sul mercato, come ti organizzi?

Semplice, si fanno una ventina di date, tutti sul palco e si suona…. A parte gli scherzi il live sarà gestito con un gruppo base e una voce femminile, Simona Severini, una validissima artista milanese che duetterà questi brani con me. Naturalmente ogni concerto è diverso dall’altro, perché ogni città è diversa dall’altra e quindi mi auguro che qualche “ospitata” possa essere una piacevole sorpresa per pubblico e per il sottoscritto…

 

Ma non hai pensato ad un evento che riesca davvero a coinvolgere un alto numero di ospiti presenti sul disco, se non tutti almeno la metà…sarebbe già un evento imperdibile…

Qualche timido tentativo per la verità si sta mettendo in piedi. Ma la cosa è più complicata di quanto si creda. Riunire quattordici artisti nella stessa città e nella stessa data non è per niente facile (lo diceva anche Ivano già molti anni fa…). Vedremo, adesso lasciamo lavorare la squadra di Caterina (Caselli) e a breve si deciderà. Trovare poi un bel teatro milanese che possa ospitare una data così complessa sarà la cosa meno dura…

 

 

Crediti foto:

 

Pacifico – foto in homepage (Claudio Del Monte)

Cristina Marocco (Lorenza Daverio)

Manuel Agnelli (Roberta Accettulli)

Francesco Bianconi (Mariangela Guido)

Malika Ayane (Archivio Parole e Dintorni)

Frankie Hi-Nrg (Archivio Parole e Dintorni)

 

 

 

www.pacificomilano.com

 


Share |

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento