Così, come una stilettata nella schiena, domenica 13 febbraio è arrivata la notizia che Ernesto De Pascale se n’è andato per sempre, a soli 53 anni. Migliaia di condivisioni sul suo profilo facebook hanno reso ancora più surreale la vicenda, con metà degli amici che intervenivano per fargli gli auguri (domenica era infatti il suo compleanno) e quelli che già avevano avuto la triste notizia. E allora via con il valzer di telefonate, di controlli incrociati sul web, di incredulità reciproca, ma tutto vero, tragicamente vero. Anche L’Isola si stringe attorno ai suoi cari e ai suoi molti, moltissimi amici che con lui hanno condiviso una passione, quella per la musica. Blues soprattutto, ma non solo, e in questo senso basti ricordare il binomio inscindibile tra Ernesto e la figura di Piero Ciampi, difeso e valorizzato con un gruppo di afecionados tramite il prestigioso Premio che si tiene ogni anno a Livorno. Infatti più correttamente potremmo dire che il suo era un amore per la “cultura” musicale, la sua divulgazione (tra i suoi mille modi per dimostrarlo, citiamo almeno il sito Il Popolo del Blues) e non solo un semplice ascolto passivo.

Tra i primi messaggi di affetto che abbiamo letto sul web, abbiamo trovato quello a caldo di Fabrizio Poggi (e che riportiamo in fondo), uno dei bluesman italiani più sensibili e che in poche righe ha raccolto il dolore e l’impegno a proseguire sulla strada che De Pascale ha tracciato.

Ed è quello che cercheremo di fare anche noi, a cominciare da un articolo che stiamo preparando e che metteremo online quanto prima. Ma saranno molte le iniziative che andranno a sottolineare il carisma e la portata storica di una figura come quella di Ernesto. Il comune di Firenze, per esempio, tramite l’Assessorato alle politiche giovanili ha già comunicato che si terrà una grande evento in sua memoria organizzato insieme a Controradio, storica emittente fiorentina. Nei prossimi giorni cercheremo di raccogliere quante più informazioni possibili e di aiutare a divulgare tutte le iniziative in giro per l’Italia collegate alla figura di De Pascale.

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“La scomparsa di Ernesto ci ha reso tutti più poveri.

Più poveri , ma anche più consapevoli che il percorso indicato da Ernesto non deve ricoprirsi di rovi intricati. Ernesto, ne sono sicuro, vorrebbe che ci dessimo da fare, e che, seppure con infinito dolore, riprendessimo il filo di un discorso che la sua morte ha bruscamente interrotto. Abbiamo perso un amico, un fratello, un compagno di viaggio, uno che come molti di noi ha dato la sua vita per qualcosa che credeva avrebbe reso il mondo migliore: la musica. Dobbiamo tanto a Ernesto, ognuno di noi a suo modo. Più di quanto noi stessi pensiamo.

Sono sicuro che lui sia felice dove si trova adesso. Abbiamo un angelo in più in Paradiso a proteggerci e a illuminare le nostre ore più buie. Adesso dobbiamo solo rimboccarci le maniche e farlo sentire orgoglioso di noi. Lui lo avrebbe fatto per noi.

Ciao Ernie, sarai per sempre con me ovunque io sarò. We are one!

Fabrizio.”