Francesco Negro Quartet
Schivo e un po’ malvisto. Sono questi
gli elementi sui quali si delinea la figura di ogni buon primo della classe che
si rispetti. Ma Francesco Negro,
affabile e spigliato, fa storia a sé. Da sempre il pianista di Maglie, classe ‘86,
è considerato il migliore, l’enfant prodige, e fin da subito – a suggellare le
intuizioni di chi l’ha praticamente visto nascere sullo strumento – sono
arrivati premi e riconoscimenti in ambito nazionale.
Abbagli, disco edito dalla sempre attenta Philology, segna in maniera
decisiva il suo percorso, indirizzandolo verso un futuro interessante.
Francesco dà fondo al proprio sapere musicale in otto brani originali che ne
esaltano la pulizia del tocco, la capacità di sapersi adattare a diverse situazioni
stilistiche e l’enorme bagaglio culturale già accumulato malgrado la giovane
età.
Il suo pianismo trova l’interlocutore
ideale nel sax di Vincenzo Presta già dalla veloce apertura affidata a Pig Dog, un brano snello, capace di
coinvolgere con la giusta sobrietà e creare l’ideale viatico per proseguire
l’indagine nella musica del quartetto. Francesco e Vincenzo sono imprendibili
nella spettacolosa Viaggio d'inverno,
azzardano con gusto nell’ottima Lanterne
accese e sanno essere all’altezza di una serata in frak nell’elegante Sun Down. Gli slanci del pianista –
sempre ben dosati e inclini a una accentuata creatività – sono puntellati da
una ritmica ordinata e scrupolosa, composta da Igor Legari (contrabbasso) e Alessandro
Minetto (batteria).
Sul sito del salentino scorrono
frasi celebri, come “Senza musica la vita sarebbe un errore” di Friedrich
Nietzsche, che a noi piace mutare in “Senza Francesco Negro il jazz italiano sarebbe
sicuramente meno simpatico”.
01. Pig Dog
02. Sun Down
03. Light Off
04. Abbagli
05. Viaggio d'inverno
06. La chiesa abbandonata
07. Lanterne accese
08. Very Early Variation
09. Ricordi
10. Light Off alt. take
Francesco Negro:
piano
Vincenzo Presta: sax tenore e soprano,
clarinetto
Igor Legari: contrabbasso
Alessandro Minetto: batteria