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The Cage, Livorno

Giovanni Truppi

 

 

 


 

 

 

A cura di Igor Santini

Un pianoforte manomesso, segato, reso smontabile. Un uomo seduto davanti. Il suono passa attraverso un pedale che lo distorce.  Tre accordi. I, IV e V grado. Si parte: «La lotta contro la paura / comincia dalla salatura / della pasta […] Chissà se il piccolo Renato / Di fronte a un piatto di spaghetti scotto e troppo saporito / Non si lamenterà / Ma dirà "mamma grazie perché / Mi insegni ad essere un uomo coraggioso"». Si è già in un altro mondo. Che si fa? Si ride? Si riflette? Se uno conosce il brano (La lotta contro la paura) e il disco che sta al centro di questa tournée, gioisce semplicemente. 

È il 15 dicembre 2023 e il The Cage di Livorno viene abitato da uno dei più importanti cantautori contemporanei, che propone, assieme ad uno dei batteristi più creativi in circolazione, un concerto che ha al suo centro la celebrazione dei dieci anni dall’uscita di uno dei dischi più belli della contemporaneità. Giovanni Truppi e Marco Buccelli ripropongono live il disco Il mondo è come te lo metti in testa. Chi scrive è di parte? Sì, sicuramente. Amo questo disco e questo artista, ma oltre all’emotività che armonie, melodie e parole di Truppi mi suscitano, ne ho anche una profonda stima intellettuale e i giudizi che ho appena espresso sono guidati da un ragionamento e un’analisi razionale, prima che da un sincero affetto.

Tornando al concerto, le canzoni del disco ci sono tutte e a queste si affiancano altre della produzione più recente (ed un cameo finale del primo album di Truppi; l’amatissima Scomparire). Gli arrangiamenti sono goduriosissimi; minimali, azzeccati, di grande impatto. Le parti di batteria di Marco Buccelli sono micidiali; con un set fatto di sola cassa, rullante, timpano, charleston e tre piatti, il batterista riesce a creare pattern ritmici di grande gusto. Il tocco deciso, l’intenzione e il suono dello strumento, rendono il solo timpano suonato sui quarti qualcosa che carica oltre misura. Partendo da cellule ritmiche semplicissime, quando si arriva ad un groove classico - cassa sull’uno e il tre, rullante sul due e il quattro, charleston sugli ottavi - sembra sia entrata l’orchestra. L’orecchio viene preparato, tramite il minimo, a percepire il semplice come pieno. Lo stile funziona benissimo anche sui brani degli altri dischi. Truppi canta, suona la chitarra e il piano, ora con la durezza di un fabbro che si accanisce sul ferro, ora con la dolcezza amorevole di una madre che allatta.

 

A differenza della tournée precedente (svoltasi in estate per la promozione dell’album Infinite possibilità per esseri finiti), il cantautore napoletano fa un uso delle sequenze decisamente più contenuto e di impatto. Se nei concerti estivi i suoni registrati potevano sfiorare lo stucchevole, qua, al contrario, sono azzeccatissimi. Quanto alla dimensione visuale lo spettacolo è abbastanza basilare, non ha niente di particolare. C’è da dire che la scena la fanno i musicisti sul palco. Buccelli danza sulla batteria, Truppi si contrae con le spalle e col volto, va in punta di piedi, urla e sussurra; due artisti che nella performance si rivelano estremamente carismatici e che, con la sola gestualità del corpo al lavoro, incantano e incuriosiscono come potrebbero fare particolari giochi di luci o proiezioni video.

L’eloquenza non è certo la dote del frontman della situazione. Truppi si sbilancia giusto a dire “grazie”, “Marco Buccelli”, i nomi dei tecnici ed una puntualizzazione sulla paternità di una cover di Gianfranco Marziano (il brano è la mitica Giovinastro), ma, nonostante questo, riesce a tenere il pubblico presente e coinvolto. La breve sequenza di live si è conclusa alla metà di dicembre e chi ha partecipato sa di aver assistito a qualcosa di speciale, di sicuramente molto atteso e sognato dai fan di questo disco così significativo nella produzione di Giovanni Truppi

foto di Sebastiano Luciano

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In dettaglio

  • Data: 2023-12-15
  • Luogo: The Cage, Livorno
  • Artista: Giovanni Truppi

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