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Nel cuore di Roma, alla Garbatella, parte la XVI edizione del festival jazz

Da venerdì 30 settembre a sabato 01 Ottobre. ANNULLATA per maltempo la data del 29.09

CAUSA MALTEMPO RINVIATA LA SERATA DI GIOVEDì 29 SETTEMBRE

 

Nel cuore di uno dei più antichi quartieri romani ha sede l ‘Associazione Culturale ‘Cara Garbatella’, istituita nel 1998, con l’idea di recuperare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico-culturale, architettonico, sociale ed artistico del quartiere Garbatella, insieme a tutto ciò che gravita intorno all’ VIII Municipio del Comune di Roma. Da dieci anni l’Associazione pubblica un bimestrale gratuito che, tra i vari argomenti di interesse, mira alla promozione di attività culturali come il Garbatella Jazz Festival e il festival Il Canto dei Popoli. Dialogo, Democrazia, Pace

Nostra premura è segnalare agli appassionati di musica jazz e, ai curiosi in genere, una realtà come quella del ‘Garbatella Jazz Festival’ giunta ormai alla XVI edizione. Dal 29 Settembre al 1° ottobre, in Via degli Armatori 3 partirà l’edizione 2022 sostenuta, come dicevamo, dall’Associazione Culturale Cara Garbatella e da La Villetta Social Lab, che ogni anno mette a disposizione i suoi spazi. Nel corso della manifestazione patrocinata dall’VIII Municipio, non mancheranno seminari tenuti da giornalisti ed esperti del settore, lezioni di Jazz con Luigi Onori, aperitivi e degustazione di piatti della tradizione culinaria romana.

ATTENZIONE:
Notizia dell’ultima ora è che la prima serata, quella di giovedì 29 settembre, è stata rimandata perché si prevedono pessime condizioni meteo. Il resto del programma rimane invece invariato.

Tra le novità della XVI edizione, ci sarà un premio che verrà consegnato durante la prima serata e dedicato alla memoria di Pino Sallusti, noto contrabbassista nonché direttore artistico della manifestazione dal 2009 al 2016, prematuramente scomparso nel 2017. Quest’anno la targa ricordo andrà al giovane contrabbassista Giordano Panizza.

 

Abbiamo incontrato l’attuale direttore artistico Pasquale Innarella (noto sassofonista jazz e apprezzatissimo didatta) a cui abbiamo posto qualche domanda sul suo ruolo in questa preziosa realtà e sul clima che si respira nelle serate dedicate al festival.

 

Pasquale…hai raccolto un’importante eredità, qual è il tuo approccio in questo ruolo che ti è stato affidato?
Quando è venuto a mancare Pino Sallusti, che oltre ad essere il contrabbassista del mio quartetto era anche un amico, mi è stato chiesto di prendere il suo posto. È stato un brutto colpo per tutti, Pino era giovane … allora abbiamo deciso di continuare a gestire il festival seguendo le linee guida che ci aveva lasciato e coinvolgendo tutta la rete di artisti e amici che lo stimavano e gli volevano bene. Ho cercato di non snaturare il lavoro fatto da Pino; piuttosto mi sono messo alla ricerca di progetti interessanti nell’ambito del panorama jazzistico romano, per ampliare il cartellone e portare qualcosa che fosse a metà tra tradizione e contemporaneità. Sopra ogni cosa, però, c’è la mia volontà di andare verso una musica pensata come forma d’arte e non come puro intrattenimento.

Qual è secondo te l’ingrediente che ha reso questo festival così seguito?
Certamente c’è un’idea di libertà alla base. Le persone passano, entrano nel giardino de La Villetta, ascoltano musica, e se vogliono, possono mangiare qualcosa spendendo poco. Questo permette a molti di partecipare a tutte e tre le serate.

Garbatella Jazz Festival ha tutta l’aria di un’iniziativa che vuole aggregare persone fuori dagli spazi elitari …che non nasce né come evento volto al guadagno né come momento di autocelebrazione; che puoi dirmi a tal proposito?
Hai ragione, è una realtà che mira alla socializzazione e a mantenere vivo uno spazio dedicato all’arte. Tutto quello che viene fuori è il risultato di un lavoro su base volontaria che coinvolge i soci di Cara Garbatella che portano avanti questo progetto per autentica passione.

C’è spazio in questa iniziativa per giovani musicisti?
Devo dire che stiamo cercando nuove proposte. Quest’anno abbiamo istituito il Premio Pino Sallusti che nel tempo andrà a premiare giovani talenti del jazz, dando loro una targa e la possibilità di esibirsi durante la prima serata del festival.

Quale sarà la proposta di questa edizione?
La prima serata (giovedì 29 settembre), avrebbe dovuto vedere sul palco I Dasa Quartetto e a seguire la consegna del Premio Pino Sallusti, per chiudere poi con l’esibizione dei Verso Sud. Dico “avrebbe” perché purtroppo proprio ieri (mercoledì 28 settembre) le condizioni meteo previste per stasera, giovedì, sono pessime e ci siamo trovati costretti a rimandare la serata e quindi il festival partirà domani. In virtù di questo spiacevole contrattempo, ci potrebbero essere dei piccoli cambiamenti. Ma allo stato attuale il resto del programma è confermato.

Il secondo giorno del festival (venerdì 30 settembre), avrà come protagonisti gli Ajugata Quartet, preceduti da un’interessante lezione di Jazz, dal titolo ‘Jazz e migrazione’, a cura di Stefano Zenni.

Nella serata conclusiva (sabato 1° ottobre), invece, si esibirà il quintetto New Ethic Society – post colonian blues, preceduto anche in questo caso da una lezione di Jazz, a cura di Luigi Onori, dal titolo ‘Un giro a tappe nel jazz’.

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