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Nevica sulla mia mano.... Esce a novembre per la Sony l’incontro tra Lucio Dalla e la poesia di Roversi

“…posso mettere in musica anche l’elenco del telefono, se lo scrive Roversi”

Nel cofanetto i 3 album storici, un disco di inediti e un libro

Si incontrarono nel 1973 Lucio Dalla e Roberto Roversi, presentati dal produttore Renzo Cremonini (che in quel periodo collaborava con Lucio). Il primo sembra stesse attraversando una crisi artistica, il secondo è già uno scrittore, sceneggiatore e autore teatrale, nonchè frequantatore dei salotti buoni dell'intellighenzia italiana. Dalla s’invaghisce di un verso del poeta: “nevica sulla mia mano” (che ritroveremo poi nel brano La canzone di Orlando) e in pochissimo tempo vede la luce il loro primo disco Il giorno aveva cinque teste, che segna il mutamento dell’opera di Lucio Dalla dopo i successi di Piazza grande e 4 Marzo ’43.

La Sony Music pubblica in queste settimane un cofanetto con i tre album che, senza sembrare troppo retorici, hanno contribuito non poco a cambiare la storia della musica d’autore in Italia o almeno a dargli una lettura possibilmente diversa: Il giorno aveva cinque teste (1973), Anidride solforosa (1975) e Automobili (1976). Insieme agli album troviamo anche un Cd con 10 brani inediti di Lucio Dalla su testi di Roversi, e un libro illustrato di 200 pagine con foto e manoscritti, il tutto curato da Antonio Bagnoli. Un contributo notevole alla conoscenza e all’arte di Dalla, visto che nel caso degli inediti si tratta di brani che arrivano da incisioni live dell’epoca, ritrovate e restaurate. Sono canzoni escluse dall’album Automobili (perché censurate dalla Rca), più le canzoni scritte e incise per lo spettacolo teatrale ‘Enzo Re’ e tre provini. Nel libro, infine, manoscritti, fogli di lavorazione, lettere, prime stesure di testi, fotografie, testimonianze e recensioni.

Subito dopo il terzo album i due si allontanarono con parole dure, divisi soprattutto dall’idea del ruolo che l’artista doveva avere nella società; fino al 1990, anno in cui Dalla inserisce nell’album Cambio un testo di Roversi del ’78. Il rapporto tra il cantante e il poeta bolognese fu sempre molto burrascoso, come testimoniano ora gli scambi epistolari inediti che la Sony pubblica, ma che raccontano la storia di uno dei sodalizi artistici più riusciti e più alti tra la musica e la letteratura in Italia.

Da lui ho imparato tutto, a scrivere da solo le mie parole, ma sopra ogni altra cosa l’emozione pura” scriveva Dalla. “Mi ha insegnato molto, mi ha dato una lezione, forse sono cambiato io dopo l’incontro con lui” rispondeva a distanza Roversi. Due 'caratteracci' si direbbe se fossero stati toscani, ma pur cambiando i fattori, cioè i termini, il prodotto non cambia. Il loro fu un confronto franco, rispettoso e come abbiamo visto/letto, a tratti anche aspro. Ma, come dicono le frasi virgolettate riportate qui sopra, ci fu soprattutto un grande rispetto reciproco e la consapevolezza di aver appreso qualcosa uno dall’altro. Per noi, invece, rimane la certezza che con quella collaborazione segnarono profondamente la musica italiana.

 

 

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