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La vittoria ai Revo Fever mentre al secondo posto si piazzano i Toys in the Attic. In gara anche i Mach Shau e i Soviet Malpensa

Venerdì 11 luglio la finale della seconda edizione di BiblioRitmi a Legnano

Il concorso è organizzato dalla biblioteca di Legnano e dal Circolone

Sono i milanesi Revo Fever a vincere la seconda edizione di ‘BiblioRitmi’, il contest organizzato dalla Biblioteca Civica Marinoni di Legnano e dal Circolone, storico locale che da molti anni è diventato punto di riferimento della musica live a Legnano.

La finale si è svolta venerdì 11 luglio (dopo che la data prevista, quella del 14 giugno, fu spostata causa maltempo) sul palco allestito nello splendido parco comunale e a sfidarsi erano in quattro: i Mach Shau, i Toys in the Attic, i Soviet Malpensa e appunto i Revo Fever.

Se è pur vero che il basso numero dei finalisti da una parte ha privato la “gara” di una quantità maggiore di proposte, nello stesso tempo ha consentito di ascoltare e valutare al meglio i protagonisti, che se la sono giocata con ben cinque pezzi a testa, un set molto ampio per un concorso che ha permesso così di valutare bene spessore e potenzialità di ognuno.

Palesemente più preparati e già “pronti” per altri palcoscenici, il quartetto milanese ha convinto la giuria per la loro energia (a poco più di vent’anni è giusto che sia così, per fortuna..), certo, ma anche e soprattutto per la qualità della musica proposta, per la cura degli arrangiamenti e per una presenza scenica di grande impatto (non solo del frontman Aligi, ma anche di Costa, il bassista, di Mauro alla batteria e soprattutto di Edo alla chitarra acustica). A questo va aggiunto un ulteriore tassello e cioè l’amalgama e la naturalezza con cui si muovono sul palco, un feeling collaudato da molti anni passati insieme a provare in studio (più sotto una foto di qualche anno fa, poco più che adolescenti) e dalle decine e decine di concerti che li hanno visti protagonisti non solo nell’area milanese ma ormai in molte regioni del Nord Italia.

Classica formazione rock, (basso, batteria e due chitarre) i Revo Fever riescono però nel compito -  non facile - di innestare una loro personalissima miscela di blues, acid rock e influenze anni Novanta d’oltreoceano provenienti dalla west coast americana (Seattle in primis), su testi cantati però in italiano (quasi tutti scritti dal chitarrista Edo Bassi). Scelta coraggiosa e molto curata quest’ultima, se pensiamo alla media dei gruppi garage-rock che si muovono nella nostra penisola, dove a dominare sono solo i riff, chitarre distorte e la ricerca di un vocabolo tronco su cui far cadere la frase finale. In definitiva un gruppo che sta trovando ormai una propria strada nell’incrocio magico che si ottiene quando elettrico ed acustico convivono, dove a brani tiratissimi ne seguono altri in cui la chitarra acustica detta i tempi e la struttura. Sono usciti da poco con il loro primo EP, Più forte, che potete trovare sulla loro pagina facebook (https://www.facebook.com/pages/Revo-Fever/36841703511?sk=timeline), anche se il consiglio è di vederli live, perché è quella la dimensione che li vedrà sicuri protagonisti della scena musicale milanese (e non solo) nei prossimi mesi. I Revo Fever sono: Aligi Nocerino (voce leader e chitarra elettrica), Edoardo Bassi (cori e chitarra acustica), Costantino Orlando (voce e basso), Mauro Forester (voce e batteria).

Un plauso va segnalato anche per i secondi classificati, i Toys in the Attic (certamente poca attinenza con l’album degli Aerosmith uscito nel ’75…), duo acustico di origini piemontesi che amano giocare con i grandi classici, stravolgendoli in versioni acustiche, così come comporre nuovi brani che sappiano esaltare la splendida padronanza chitarristica di Mirko Ragazzoni e l’intensa voce di Edoardo Sansonne (che inoltre suona cajon e in alcuni brani la chitarra). Belle atmosfere e un gusto raffinato nella realizzazione degli arrangiamenti così come nella scelta delle tematiche portate nei testi (da segnalare un bel brano che ha preso ispirazione da ‘La vedova scalza’, un racconto di Salvatore Niffoi, vincitore tra l’altro del Premio Campiello nel 2006).

Qui sotto una foto nel momento finale in cui i due gruppi vengono premiati. Nell’ordine, da sinistra: Edoardo Sansonne e Mirko Ragazzoni dei Toys in the Attic e a seguire Costantino Orlando, Edoardo Bassi, Mauro Forester, Aligi Nocericno dei Revo Fever e Mattia Companoni del Circolone di Legnano, direttore artistico del concorso.

 

Due riflessioni anche sugli altri due finalisti di BiblioRitmi 2014.

I Mach Shau sono Luca Viganò (voce leader e chitarra), Lorenzo Galbiati (chitarra e voce), Gabriele Galbusera (basso e voce) e Roberto Romagnano (batteria). Musicalmente sono un quartetto credibile e ben rodato, con sonorità che pur nella loro essenza e semplicità (fondamentalmente siamo nei dintorni del rock e le sue varie declinazioni) riescono a portare sul palco una bella energia, dando i giusti spazi ad ognuno dei quattro componenti che possono così mettere in mostra una tecnica di tutto rispetto. Allo stato attuale qualche limite si riscontra nella voce, così come una presenza scenica ancora da mettere a fuoco, ma son tutte cose che si migliorano incrementando il numero dei live.

Chiudiamo infine con i Soviet Malpensa, interessante gruppo milanese capitanato da Claudio Turco che ad un’indiscussa presenza scenica di forte impatto, unisce una ricerca sonora che si muove in territori vicini ai CCCP (anche se questo esempio è limitante). Poche sbavature e pochi appunti da fare, se non che la loro proposta troverà, crediamo, più riscontri in un live completo che in gare “one shot” come i concorsi, dove le giurie sono composte (giustamente e per fortuna che è così…) da personaggi diversi per estrazione, gusti e trascorsi musicali. Gli altri componenti dei Soviet Malpensa sono Stefano Caretta (chitarra), Marco Scicolone (basso), Mattia Colussi (batteria) e il loro ultimo album, Slowdonia, è uscito nel 2013.

Giunto alla seconda edizione, BiblioRitmi è ancora un concorso in erba, certo, ma ha saputo mettere messo su di un palco quattro valide proposte scelte da una direzione artistica, quella del Circolone, che vede in Mattia Campanoni una delle figure di punta (insieme ad Anna Prada e Flavio Milan). Quattro scelte che fotografano un realtà giovanile in pieno fermento che altro non chiede che occasioni come questa per suonare live.

La giuria era composta da Angelo Pravettoni (musicista e rappresentante della Biblioteca Marinoni), Gianni Zuretti (giornalista Buscadero, L’Isola, Mescalina), Marco Maggiore (musicista ed insegnante di musica), Francesco Paracchini (direttore de L’Isola che non c’era), Luciano Re (giornalista musicale) e Massimiliano Meraviglia (responsabile tecnico e fonico Circolone di Legnano).

Qui sotto una foto di gruppo con tuttii finalisti sul palco

 

 

https://www.facebook.com/events/667483506654652

https://www.facebook.com/circolone

http://www.circolone.it/

 

 

MACH SHAU

https://www.facebook.com/pages/MACH-SHAU/34854661645?fref=ts

https://soundcloud.com/mach-shau

press.chains@gmail.com

 

 

REVO FEVER

https://www.facebook.com/pages/Revo-Fever/36841703511?sk=info

http://revofever.bandcamp.com/

revo.fever@libero.it

 

 

 

SOVIET MALPENSA

https://www.facebook.com/pages/Soviet-Malpensa/42576355114?fref=ts

http://sovietmalpensa.bandcamp.com/

sovietmalpensa@gmail.com

 

 

TOYS IN THE ATTIC

https://www.facebook.com/toysintheatticacousticduo

toysintheattic1993@gmail.com

https://www.facebook.com/pages/SFORMAT/114590464901

 


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