Un appello a tutte le case discografiche, major o indipendenti che siano. Fate firmare un contratto  ai VOV. Vogliamo al più presto sentire un loro vero e proprio disco, non ve ne pentirete. Questo duo è composto da Marta Mattalia, vincitrice della prima edizione del “Premio Janis Joplin” per nuove voci al Priamar di Savona e da Davide Arneodo, diplomato in violino al conservatorio di Torino ed entrato a far parte dei Marlene Kuntz nel 2008. Sono una band sofisticata, di estrema ricerca musicale e raffinatezza, uniti da una sana ed insaziabile voglia di creare, di fare musica per pura indole e passione. Hanno all’attivo un primo omonimo ep e numerosi live in giro per l’Italia, che li hanno portati ad aprire concerti di IG – ma le somiglianze con la coppia Maroccolo-Gatti si fermano qui – e, non a caso, dei Marlene Kuntz. I VOV, insieme dal 2007, sono quasi un duo di intellettuali, musicalmente parlando, nettamente sperimentali. Sono senza ombra di dubbio una ventata di originalità e di profondità, che tanto manca nel panorama musicale italiano. La consapevolezza delle cose, la triste realtà che ci circonda, non poteva non condurre questi due sensibili artisti ad esprimersi in maniera anomala, quasi tendente al tragico. Un disagio che li ha spinti a creare qualcosa per sé e per gli altri invece che autodistruggersi. Forse si tratta di questo o forse no, certo è che qui il commercio è lontano, perché la musica dei VOV non è per tutti, palese. Ma che emozione.

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