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Autostoppisti del magico sentiero

Erasmus a Kiev

Correva l’anno 2000 quando il chimico e premio Nobel Paul Crutzen coniò il termine “Antropocene” per indicare l’ingresso della razza umana nella nuova era dall’impatto devastante sull’ecosistema terrestre creata da lei stessa, avvicendando l’Onocene durata ben 11 mila anni. Su questa scellerata realtà gira il perno tematico della nuova fatica degli Autostoppisti del Magico Sentiero, attivissima delegazione friulana dall’alto tasso di prolificità illuminante. Erasmus a Kiev chiude il cerchio di una trilogia (cominciata con Sovrapposizione di Antropologia e Zootecnia e Pasolini e la peste) maestra, dotta, mai frivola e dozzinale, ma con una ricerca culturale che irrora insegnamenti e risvegli sociali. Il collettivo, che fa capo a Fabrizio Citossi, ci ha sempre abituati ad alzare l’asticella, riformulando contenuti ed ideologie, portando il combo a maciullare l’estetica musicale con 17 brani estrosi, trasversali, graffianti che non impaludano gli incipit in pensieri unici ma aprono ad una convinta democrazia espressiva che anela un restauro concettuale di popolo. Forte della presenza di fior di musicisti, riescono a pennellare chiaroscuri con gli eccellenti fiati di Mirko Cisilino, i tamburi mirabolanti di Alfio Antico, le trame urticanti della chitarra di Andrea Massaria e, non da meno, l’apporto di tutto il folto complesso partecipativo di musici e letterati (tra i quali il poeta Roberto Ferrari e lo storico Angelo Floramo).

Il proclama della titletrack ci porta nell’elucubrazione di Antropologia metrico decimale, per poi passare la mano all’estraniante blues di Bioantenne mobili e semisenzienti e Caffè balkaniko interglaciale. La fremente La dittatura delle plebi dà l’idea di come il sestetto friulano, appena può, stravolge schemi e partiture, parimenti a Darwiniana. In itinere, si resta interdetti con i sarcastici sermoni di Polente against the machine Pt. 2, Il netturbino del Karma e Bakkanale kulturale, mentre gli splendidi atti blues-jazzy come Jazz a caso e Wall street Uigura sono eccellenze stellate che danno la quadra ad un’opera declamatoria, solenne, dall’urgenza roboante, per dar maggior senso ad una vita brutalizzata, dormiente, spersonalizzante, già in coma avanzato. Un calvario tristemente consapevole ed instradato in un vicolo cieco anziché nel Magico Sentiero della sacrosanta ribellione salvitica.

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2022
  • Durata: 38:04
  • Etichetta: New Model Label

Elenco delle tracce

01. Erasmus a kiev

02. Antropocene metrico decimale

03. Bioantenne mobili semisenzienti

04. Caffè balkaniko interglaciale

05. Polente Against the Machine Pt.2

06. La dittatura delle plebi

07. Breve monologo di spirituale detersione abrasiva

08. Greta Thunberg è una cara ragazza e le vogliamo tutti molto bene

09. Il netturbino del karma

10. Wall street Uigura

11. Darwiniana

12. In assenzio di riverbero

13. Bakkanale kulturale

14. L’inevitabile morte di Piero Scaruffi

15. Jazz  a caso

16. Sognando il Pulitzer-Un posto in vacanza per l’assessorato alla kultura

17. blues sepolcrali 2019/2023

 

Brani migliori

  1. Jazz a caso
  2. Wall Street Uigura
  3. Caffè balkanico interglaciale

Musicisti

Fabrizio Citossi - Martin O’Loughlin - Marco Tomasin - Franco Polentarutti - Stefano Tracanelli - Alessandro Serravalle
Ospiti: Mattia Antico - Sandro Carta - Matteo Bosco - Edoardo Sguazzin - Nikolas Valletta - Elena Di Giusto