The Shadow Line
New wave? Post wave? Definizioni, poco
importa... certo, indubbiamente, Talking
Heads, Style Council e
quel certo gusto retrò che ha caratterizzato il pop britannico negli anni settnata-ottanta
saltano fuori subito, almeno per l’ascoltatore più attento, ma, si diceva, il
fatto è del tutto secondario.
Quello che conta, e vale invece
la pena di sottolineare, è che Fast Century, l’album dei The Shadow
Line, è un lavoro completo, piacevole, anche esteticamente accattivante,
non troppo easy, e di fatto “canzonette” da canticchiare non se ne trovano, ma
neppure troppo ampolloso, carico, ridondante, al contrario essenziale e
diretto.
Lo stile è assolutamente
riconoscibile fin dalle prime note di Untitled, brano british fino al
midollo, con quell’andamento caracollante che non è ancora del tutto dance ma
lascia trasparire, qua e là, il gusto un po’ “dandy” per il ballo sofisticato,
quasi intellettuale.
E poi le chitarre “anni ‘60”,
come quelle di Rock the City, i riff “mod” di Commercial,
l’elettronica abbozzata in One shot hit, l’approccio cupo, quasi “dark”
di Stab in the back, la grinta “old fashion” di Ordinary face,
insomma, un mix intrigante e qualitativamente altissimo di suggestioni che, con
Stoned, e successivamente con Hi-hat ed Erasing Mind, si
fanno decisamente ottantiane riecheggiando anche le produzioni pop più recenti,
Coldplay e Depeche Mode su tutti.
Un lavoro vivace dunque, movimentato
e ritmicamente multiforme, in cui chitarre e batteria creano un sound scattante
ed agile, il basso produce linee non ripetitive e quindi contribuisce in modo
rilevante alla dinamica dei suoni, ed il cantato rimanda ad uno stile elegante
e raffinato cui non è estraneo un tocco “new romantic”, chiaramente percepibile
nella conclusiva God save my soul, con la quale si chiude, di fatto, il
cerchio intorno ad un periodo musicale meritevole di una più attenta e profonda
rivalutazione.
01. Untitled
02. Rock the city
03. Commercial
04. One shot hit
05. Stab in the back
06. Ordinary face
07. Stoned
08. Hi-hat
09. The crash
10. Erasing mind
11. God save my soul
Daniele
Giannini: vocals,
guitars, backing vocals
Francesco
Sciarrone: guitars,
keyboards
Alessia
Casonato: bass,
backing vocals
Francesco
Stefanini: drums
Daniele
Scaramella: backing
vocals, percussion
Emanuele Sterbini: backing vocals, guitars
Danilo Silvestri: percussion