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Sakee Sed

Hardcore da Saloon

I Sakee Sed sono solo un duo, eppure nel loro terzo album propongono sonorità volutamente sovrabbondanti (eppure, mai ridonanti), scoppiettanti, vorticose, che stringono spesso in una girandola infuocata e del fuoco vivono l’ambivalenza: si tratta infatti di suoni al contempo brillanti e infernali, a partire dal piano, scintillante e insieme devastante. Si alternano così un brio ironico da saloon e un’intensità indiavolata che mozza il respiro con accelerazioni al fulmicotone (v. per es. le tracce di apertura e chiusura, Hcds e Hard Tornado), un microcosmo sonoro avvolgente, elegante, rassicurante e un inquieto eclettismo ammantato di stile; talora questa duplice natura emerge persino nello stesso brano, come accade in Quelli dei merli, pezzo raffinato, articolato ritmicamente e melodicamente.

Il piano traccia linee sinuose, pronte ad accendersi come scie di benzina, ma in queste canzoni troviamo anche suoni in grado di tendere e distendere tensioni come in una colonna sonora, oppure momenti dalla delicatezza classica, come Pollo e mandorle, che sembra l’abbozzo di un brano incompiuto.

I testi non appaiono mai banali, tra immagini, storie, riferimenti musicali e uno stile quasi aforismatico e filosofico, accentuato da una metrica che rammenta quella delle canzoni di Godano; talora affiora qualche minima incertezza nell’interpretazione vocale, ma questi pezzi hanno una struttura estrosa ed eclettica tale che quasi per definizione devono esondare rispetto al controllo vocale dei suoni, come se rivendicassero un’autonoma natura fiera, indocile e indomabile.

In Hardcore da Saloon c’è tecnica, stile, fantasia che sparge cambi di ritmo e altri adorabili vezzi di apparente sregolatezza, in realtà variazioni calcolate e sapienti in un disco sontuoso, vertiginoso, impetuoso, le cui canzoni salgono come un magma, talora quasi a tratti volutamente soffocante. La band sa lavorare di fino nei dettagli e nei momenti un po’ più morbidi, così come dimostra di saper pestare giù duro, quando serve.

È quasi incredibile come un duo sia riuscito a tirare fuori un disco così ricco, che riesce a generare anche atmosfere magniloquenti con poco, giocando con i volumi, manipolando suoni essenziali, sviscerandone a pieno le potenzialità. Questi pezzi non danno l’impressione di una costruzione manieristica, ma hanno un gusto del poco prevedibile che incuriosisce, hanno il sapore di ciò che è difficile o quanto meno non è mai banale e attrae come un mistero. Da ascoltare.

Foto di Monelle Chiti.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Sakee Sed
  • Anno: 2015
  • Durata: 41:00
  • Etichetta: Appropolipo Records

Elenco delle tracce

01. Hcds
02. Pejote al sole
03. La fuga di Barnaba
04. Fuoco alle fiamme
05. Beck and musical
06. Panama
07. Siluro
08. Quella dei merli
09. Pollo e mandorle
10. Markala
11. Hangover in Bristol
12. Primula
13. Hard Tornado

 

Brani migliori

  1. Quello dei merli
  2. Markala
  3. Fuoco alle fiamme

Musicisti

Marco Ghezzi: piano e voce - Gianluca Perucchini: batteria