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La notte delle streghe

Klondike

Viviamo tempi decisamente strani, obliquamente oscuri. In questo immenso, lento, vecchio e buio mondo musicale, che sempre più somiglia al Regno di Fantàsia (mentre il Nulla si sta divorando tutta la Bellezza) spesso si ha la percezione di essere rimasti intrappolati nelle Paludi della Tristezza, da dove, una volta presi dallo sconforto, non se ne esce più. Ma proprio quando la speranza sembra soffocare, ecco che capita di imbattersi in piccoli, splendidi gioielli che, col coraggio e l’incoscienza di un giovane Atreyu, ti riempiono di speranza e di luce.

È il caso de La Notte Delle Streghe, progetto creato da Marco Degli Esposti, che con Klondike, il loro disco d’esordio, ci regalano otto vere e proprie perle che illuminano quel cammino che sembrava seppellito da anni ed anni di “pilotaggio musicale”. La fantasia e la genialità non sono morte, tutt’altro. Erano solo seppellite dalle foglie appassite, cadute da alberi troppo alti per poter essere abbattuti. Marco ha soffiato su questo viottolo nascosto, mostrandoci, con una poetica tutta personale, diretta, dura e dolce al contempo, che la strada esiste ancora.

Degli Esposti ti carezza e ti graffia, ti fa accomodare su una poltrona, offrendoti whisky e  sfogliandoti fotografie di una realtà disarmante ma universale che forse i più non vorrebbero vedere, accecati come sono dallo stordimento di un vivere in superficie. La notte delle streghe ti fa riflettere, e molto, dentro ogni singola parola di ogni singola canzone. E lo fa con la grazia e l’amara dolcezza di chi sa di cosa sta parlando, perché è egli stesso il primo ad averlo vissuto. Degli Esposti è innanzitutto grande musicista e compositore (già collaboratore di Massimiliano Cranchi, altro cantautore illuminato) con lampi di genialità assoluta ed echi malinconici che richiamano sonorità (e aurore boreali) stile Sigur Ròs.

Difficilissimo trovare brani che spicchino su altri in Klondike, perché tutti gli otto contenuti in questo (capo)lavoro sono delle piccole, grandi opere d’arte. Che sia nella delicatissima War notturno (“..e se mai dormiremo lontani, stanotte, le mie mani ti saran più vicine, perché una rosa in inverno non ha vanità, è solamente un pugno di spine.”), in Canzone d’addio (“Dottore, stanotte ero immobile quando è arrivato Dolore, avvolto dalle mosche ruotava con i venti attorno al sole. Io gli ho chiesto aiuto e lui mi ha detto Aspetta, fermati a guardare questa terra che gira e gira senza fretta”) oppure in Astronauta (“Ma quante volte dovremo ancora essere licenziati prima di capire una volta per tutte che nel bene o nel male siamo tutti quanti liberi? Oppure schiavi, dipende dai colloqui che dobbiamo ancora fare per mentire alle nostre madri su quanto fondo e vasto e grande è questo mare che ci circonda…”), le canzoni de La Notte Delle Streghe sono lampi di poesia pura, sposati magnificamente a musiche sorprendenti, che tengono l’ascoltatore in una sorta di “ipnosi emozionale”, tanto da ritrovarsi ad ascoltare e riascoltare ripetutamente il disco senza mai provare sazietà, colpiti da una sorta di “febbre dell’oro”. E di oro ce n’è davvero molto, in questo album. Ci viene regalato con semplicità, e chiesto generosamente di donarlo anche agli altri. Perché qui, nel loro immaginario Klondike, l’oro scorre in abbondanza.  Per tutte le anime assetate di commozione. Per tutti i feriti. Tutti gli esclusi. E allora immergiamoci senza timore in questo immenso ed accogliente fiume. Venite, venite avanti. C’è posto per tutti.  La schiena nell’acqua, gli occhi alle stelle, lasciamoci trasportare. La sua saggezza ci porterà là, dove eravamo destinati.Sin dall’inizio.

Foto di Selvatica VideoLab

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Marco Degli Esposti
  • Anno: 2018
  • Durata: 44:36
  • Etichetta: La luna e i falò / Happenstance

Elenco delle tracce

01. Damasco
02. Campagna di Russia
03. Astronauta
04. Klondike
05. Silenzio delle Balene
06. WAR notturno
07. Rionero
08. Canzone d’addio

Brani migliori

  1. Astronauta
  2. WAR notturno
  3. Canzone d’addio

Musicisti

Marco Degli Esposti: voce e chitarra -  Stefano Bortoli: chitarra e tastiere - Elena Pagliani: basso, Diego Mantovani: batteria - Antonette Goroch: voci in “WAR notturno” - Nicola Setti: sintetizzatori in “Campagna di Russia