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Ma.Ca.Bro

Mechanè

Recensire un album strumentale è sempre impegnativo, non dico arduo o difficile ma sicuramente impegnativo. Richiede impegno appunto, concentrazione, ma soprattutto le condizioni ambientali adatte. Sicuramente l’autunno agevola questi passaggi necessari, in particolare per le atmosfere che questo disco regala. Le foglie gialle e rosse, la pioggia, i primi venti freschi. Poi in questo nostro pazzo mondo succedono cose gravi, tremende, imponenti che per essere metabolizzate richiedono distacco, allontanamento dal mondo, rifugio, nascondimento. E così succede che per recensire Mechanè, che fa riferimento ad un macchinario composto da bracci di legno e corde che, nel teatro della Grecia antica, serviva per simulare il volo degli attori, mi sono allontanato per qualche ora dalla realtà e mi sono rifugiato in un angolo in collina, io da solo con la natura, il fuoco acceso e l’umidità di quest’autunno che anche quest’anno, anche se con un po’ di fatica, è arrivato. Anche io quindi ho preso un po’ il volo, raccogliendo in un certo senso la metafora del mechanè.

L’album Mechanè è una breve raccolta di musiche strumentali realizzate per il cinema, che hanno come fattore comune il mondo elettronico, che le veste con toni crepuscolari. Musiche composte dai Ma.Ca.Bro, Stefano Dalmasso (chitarre, synth, programmazione ) e Cristiano Lo Mele (chitarre, synth, programmazione), navigati musicisti della scena torinese, con diverse esperienze multiformi dietro le spalle. Per questo progetto hanno lavorato due anni, sperimentando suoni rivolti alla sonorizzazione di immagini e al loro completamento. L’album segue il precedente Manuale di storie del cinema e regala sensazioni che si integrano col clima oscuro del mondo contemporaneo. L’elettronica viene dispensata senza parsimonia ma non guasta, anzi, appare molto ben equilibrata. Basta ascoltare un brano come Memento Machina Mori per prenderne atto. Belle le sferzate di chitarra, che trovano il suo apice in un’altra canzone, Diagnosi, che si apre con un lento e ripetuto fraseggio elettronico, aperto (ma non scardinato) da una chitarra morbida e liquida che addolcisce e riscalda il suono. Un disco breve, che non ci si stanca di ascoltare, che fa compagnia e culla, rilassa e distende, nonostante la sua oscurità di fondo. Carapace si impone per il suo basso profondo e preciso, che stende il tappeto per consentire al ritmo di dare sostanza alla canzone. Motivo di riflessione critica sono le lunghe e lente intro di alcune canzoni che, in assenza delle immagini per cui sono state composte, rischiano di apparire eccessive: suggeriamo all’ascoltatore un di più di fantasia per ricreare nella mente un’immagine o una scena ideali da collocare a supporto del brano in ascolto.


 

 

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Nuove Produzioni discografiche 2022-2023
  • Anno: 2023
  • Durata: 33:29
  • Etichetta: Iceberg

Elenco delle tracce

01. Incontro con le macchine
02. Diagnosi
03. Carapace
04. Trapianto
05. Linfe
06. Memento Machina Mori
07. Ricovero 
08. Mechanè
09. Finale
10. Bricoleur

Brani migliori

  1. Diagnosi
  2. Incontro con le macchine
  3. Carapace

Musicisti

Stefano Danusso: chitarre, synth, programmazione - Cristiano Lo Mele: chitarre, synth, programmazione