Nella sua variegata e gloriosa carriera, Milva ha affrontato in modo convincente i repertori più disparati, dalle canzoni pop alla musica colta e d'autore, collaborando con autori come Mikroutsikos, Vangelis, Battiato, Jannacci, Tutino... Tuttavia i repertori a cui aderisce con maggiore intensità e credibilità sono forse il tango di Astor Piazzolla e, soprattutto, il teatro di Bertold Brecht.
Il dvd contiene brani che Milva interpreta da quando il fondamentale incontro con Strehler ne ha fatto l'interprete brechtiana per eccellenza in Italia. Si tratta di momenti estratti dall' “Opera da tre soldi”, ballate e song, e si divide in tre parti tematiche: Ballate, Guerra, Figure femminili. Nella prima l'ironia e la forza moralizzatrice di Brecht  sbeffeggiano i vizi di una società che ci appare ben poco diversa da quella attuale. Tragicamente, il ripetersi della storia è suggerito anche nella seconda parte, in cui i brani musicali sono puntellati da scene di guerra antiche e attuali. Strazio e passione si fanno più intime nella terza parte, dove a parlare sono donne forti e fragili, e dove lo stesso Strehler appare in un bel filmato d'epoca, alle prese con le prove dell’Opera. Decine di tematiche, di personaggi, di costumi di scena, che Milva indossa e smette con la nonchalance dell'istrione. Ci si presenta come uomo d'affari, soldato, prostituta, donna sensuale o derelitta, avvilita o arrabbiata, urlante o sussurrante. Ci guida nell'esplorazione di un'umanità in cerca di redenzione facendoci penetrare in essa con la potenza della sua voce e della sua presenza scenica, entrambe perfettamente calzanti al repertorio brechtiano. La passione civile dell'autore tedesco è la stessa di Milva, che evidentemente malsopporta le miserie di una società attraversata da viltà e violenza. I suoi personaggi si alternano per un'ora e mezza che scorre senza cadute di tensione. Ci si chiede da dove prenda ancora tanta forza, tanta rabbia, tanta vitalità e capacità interpretativa. Evidentemente il fuoco sacro dell'arte e della passione, civile e umana, brilla in lei ancora di rosso vivo, come la sua proverbiale chioma.

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