Undici i pezzi contenuti in  Mokajena, così come sono undici i ragazzi che  compongono la squadra titolare de Le Idi di maggio, la band umbra che con questo disco  si presenta sui campi del campionato italiano di musica “in levare”. Le sfide sono di altissimo livello e contro mostri sacri della musica ska/rocksteady italiana  (sfide intese come confronti-paragoni-rimandi che inesorabilmente vengono attaccate, come figurine sull‘album,  a chi si presenta come nuovo arrivato sulla scena ): Roy Paci/Aretuska , Giuliano Palma/Bluebeters, Statuto, Africa unite  e chi più ne ha più ne metta…
Non sarà stato di sicuro facile tessere le trame - come schemi di gioco - tra così tanti “giocatori” musicali che compongono la band e sicuramente il rodaggio è stato lungo, ma il risultato musicale è veramente di buonissimo gusto e di alto livello non lascia certo pensare ad un disco d’esordio.

Mokajena è la sintesi discografica del percorso de Le Idi di maggio, che comincia poco meno di una decina di anni fa, come la più classica delle band di amici che amano far musica, che dalla sala prove arrangiata arriva ai primi concerti nei locali dei conoscenti, nelle sagre del paese, nelle feste di studenti e poi è pronta per il grande salto nel campionato, quello vero. Mokajena è un un signor  biglietto di presentazione: suonato alla perfezione, equilibrato nelle melodie e negli arrangiamenti, ti regala sin dal primo ascolto una piacevolissima sensazione di armonia, di serenità, di simpatico disincanto e viene subito voglia di ballare, di saltare, di seguire con il “one step behind” il ritmo della musica.

Oltretutto i featuring di ottimo livello  (Cisco, Lucia Tarì, Oskar degli statuto,  la CSB, Massimo Marcer) impreziosiscono un lavoro complessivo già egregio e permette a Le idi di maggio di spaziare dallo swing all’italiana con l’ex Modena City Ramblers al classicone anni ’60 come Stella d’argento con gli Statuto, fino alla contaminazione contemporanea dell’hip hop, il tutto senza perdere la propria identità musicale. Ben curata ed intrigante la veste grafica del disco che riprende un’ambientazione coloniale in stile salgariano che incita alla spedizione avventurosa ed altrettanto ben organizzato il mondo delle connettività social con ambia possibilità di ascoltare e i brani  in supporto digitale.         

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