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Decibel

Noblesse oblige

Il disco lo hanno presentato nel dicembre dello scorso anno a Milano, nell’aula magna del Liceo Ginnasio Giovanni Berchet, ed il luogo, oltre a non essere affatto casuale, era necessariamente il più indicato considerando che proprio Enrico Ruggeri e Fulvio Muzio, (Silvio Capeccia, all’epoca, frequentava l’Einstein) proprio fra le mura dell’istituto di Via della Commenda, 26 nel 1972 hanno posto le basi per la nascita di uno dei gruppi italiani di riferimento degli anni ’80. I Decibel, il cui nome originale era Trifogli, comprendevano Enrico Ruggeri, Silvio Capeccia, Pino Mancini, Roberto Turatti, ed Erri Longhin, si imposero subito nel vivacissimo panorama punk milanese, aprendo fra l’altro i concerti di band estere di primissimo piano quali i Colosseum, gli Heartbreakers, gli XTC ed Adam and the Ants.

Dopo il transito di Tommy Minazzi ed il successivo ingresso di Fulvio Muzio e Mino Riboni, e siamo verso la fine degli anni ’70, il gruppo virò decisamente verso la new wave, ed affrontò un periodo decisamente intenso e vorticoso: Sanremo (dove presentarono Contessa), il Cantagiro, Un Disco per l'Estate; con loro anche Sergio Nicosia e Paolo Chieselli. In seguito alla fuoriuscita di Ruggeri, per questioni legate ai contratti discografici, realizzarono un altro paio di album, Novecento e Desaparecida,  pubblicati rispettivamente nel 1982 e nel 1998, con l’aiuto di Maurilio Menzinger e Andrea Milanesi per le esibizioni dal vivo. Dopodichè…una ventina d’anni in cui quel nome venne di fatto consegnato agli annali della new wave italiana.

Quarant’anni dopo il loro esordio esce Noblesse oblige che, già dalle note di My my generation, appare subito un lavoro solo in minima parte improntato alla nostalgia: non certo nell’attitudine musicale e neppure per quanto riguarda i suoni. Certo, qualche nota malinconica traspare nei testi,  ne Gli anni del silenzio e L’ultima donna ad esempio, ma non certo legata al passato in sè quanto, invece, allo scorrere del tempo e ad alcuni eventi ad esso legati. Affiancati da Lorenzo Poli al basso, Massimiliano Agati alla batteria e dallo “special guest” Mino Riboni, bassista dal 1979, i Decibel (immortalati nella foto durante la presentazione dell'album al Liceo Berchet) hanno realizzato un lavoro intenso, davvero frutto di una sorta di patto, del tipo: “Se vogliamo tornare, lo dobbiamo fare alla grande”. Ne sono venuti fuori un gran lavoro di scrittura sui testi, arrangiamenti ricchi ma per nulla ridondanti e, comunque, decisamente distanti dal “tipico” suono targato anni ’80, visto anche l’utilizzo di strumenti vintage, quali il Vox Continental, il Mellotron, i bassi Rickenbacker.

Uno sguardo, fugace e quasi distratto, a ciò che è passato, e la memoria che corre a chi senza saperlo ha fornito allora l’ispirazione per provarci: Bowie Cale Lou Reed and Talkin’ Heads, Roxy Sparks Sex Pistols Stranglers Clash, Devo Nico Mink De Ville and Stones, New York Dolls Who Iggy Pop Ramones…”. Giusto il tempo per qualche attimo di rimpianto, Noblesse oblige, e lo sguardo si fissa subito sull’oggi e sulle sue contraddizioni, Il Jackpot, Fashion, sul domani, magari quello di Universi paralleli, sulle proprie fragilità, come in Crudele poesia, La bella e la bestia, e sul mondo “che gira intorno” (Triste storia di un cantante ed Il primo livello). In questo contesto, così intimo e profondo, i due brani “d’epoca” che vengono riproposti, Contessa e Vivo da re, suonano terribilmente attuali, anche se riletti con gli occhi ed i parametri di oggi. E’ l’ennesimo ed inevitabile colpo di classe, quello che si concretizza nell’aver disegnato, allora, scenari rivelatisi poi non solo realistici, ma consolidati nel tempo a venire.

Questione di stile, ovvio, noblesse oblige…ça va sans dire…

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Decibel, Lorenzo Cazzaniga
  • Anno: 2017
  • Durata: 46:21
  • Etichetta: Sony Music

Elenco delle tracce

01. My my generation
02. Noblesse oblige             
03. Gli anni del silenzio
04. L’ultima donna  
05. Universi paralleli
06. Il jackpot
07. Contessa
08. Fashion
09. Crudele poesia
10. La bella e la bestia
11. Triste storia di un cantante
12. Il primo livello
13. Vivo da re

Brani migliori

  1. My my generation
  2. L’ultima donna
  3. Il primo livello

Musicisti

Enrico Ruggeri: voce, chitarra ritmica  -  Silvio Capeccia: piano, synth, organo Vox Continental, Mellotron, voce  -  Fulvio Muzio: chitarre, voce, basso tuba  -  Lorenzo Poli: basso  -  Massimiliano Agati: batteria  -  Mino Riboni: basso