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Riccardo Tesi & Maurizio Geri

Sopra i tetti di Firenze (omaggio a Caterina Bueno)

Un doppio cd, con due firmatari, e addirittura una terza, almeno virtuale, in quanto omaggiata. Un piccolo evento, insomma, a cui L’Isola ha voluto dedicare una recensione un po’ speciale, a due voci, che si rimpallano considerazioni e input vari, cercando di toccare i vari tasti che un lavoro di così ampio respiro suggerisce.


(GF) I musicisti si possono dividere in due tipi: quelli che fanno solo le proprie cose e quelli che invece pensano e agiscono guardandosi anche intorno. In questo Paese uno dei più curiosi e attivi (e bravi) si chiama Riccardo Tesi. Perché lavorare con gli altri aiuta a progredire, vivifica e aggiorna; e poi, nell’andare avanti, a ricordarsi delle proprie radici non si fa mai danno, anzi. È così – pensato e condiviso – che arriva questo omaggio alla figura mitica e pioniera di Caterina Bueno, cantante dedita al recupero delle tradizioni popolari con cui Tesi e il socio Maurizio Geri cominciarono, e a cui l’Italia deve straordinari impegno e memoria. Ovvero c’era una volta il “folk revival italiano”, quel momento storico nei Settanta in cui la musica di questo Paese, da Nord a Sud, ha sentito che profumo fa poter essere un’avanguardia mondiale: era “sul pezzo” con un gran patrimonio e una formidabile schiera di interpreti - e poi invece ha perso il passo, per sempre.


(AB) Andrà al proposito sottolineata la (forse ovvia) convivenza, nell’universo popolare, tra leggerezza e impegno, ballabilità e concettosità. Il canto popolare – almeno quello con le iniziali maiuscole – ha sempre veicolato questa dicotomia di input: da un lato arie musicali, e spesso testi, sbarazzini, dall’altro l’engagement, il canto di lotta. Questo disco non fa che confermarci tutto ciò.


(GF) L’iniziativa va considerata un vero e proprio progetto culturale, consta di due dischi con una bella scelta di musicisti (24) e brani (19) immersa in una saporita opera di arrangiamento: gli approcci migliori, quelli che sanno fare, dell’amore e della riconoscenza per il contenuto in oggetto, la matrice vitale per una disobbedienza nuova. Tesi e Geri hanno radunato alcuni fidi compari (Melone, Carboni, Fadda: la Banditaliana, del cui passo etno-jazz tutto il lavoro si giova) e poi si son giocati dei jolly, soprattutto sulle voci, giustamente ricondotte alla regione Toscana d’appartenenza (come lo sono produzione e discografica). E a quelli che pensano che la musica tradizionale sia roba noiosa e di nicchia per vecchi, ecco qui che arriva ad esempio gente come Nada, David Riondino, Gianna Nannini e Piero Pelù, a spiegare che le radici tutti gli alberi le hanno, e che pure un rocker deve molto a una come Caterina Bueno.


(AB) Volendo tracciare un piccolo – e magari personalissimo – vademecum delle cose migliori del lavoro, saranno da citare, in ordine di apparizione, Tirallà, sorta di ballad popolare col profumo, quasi, della filastrocca e una Lucilla Galeazzi magistrale proprio in quel sublimare la sua naturale esuberanza in una delicatezza di notevole forza evocativa. Anche la successiva Suite dei pastori va menzionata, fra un iniziale andamento quasi da canto sardo e il successivo sviluppo, saltellante quanto raffinato. Notevole ancora la Galeazzi in Battan l'otto, che assume via via coloriture morbidamente danzanti. Nel più mosso Donna lombarda, un ruolo centrale spetta alle percussioni, e c’è da sottolineare un bel solo di Carboni al sax soprano. Bellissimo, poi, il trio, quanto mai pudico, tra Nada/Tesi/Geri in 500 catenelle d’oro, mentre una minisuite (come già La leggera delle donne) è L’anatra, svolta in prevalenza nel segno di voci e percussioni. Un episodio di estrema varietà.

Passando al secondo cd, notevole risulta subito il dittico Maggio / La passione, con, singolarmente, due diversi sopranisti sugli scudi: l’ospite Daniele Sepe e ancora Carboni. Delicato, quasi domestico, e molto suggestivo, poi, Il trenino che parte e va, su cui si erge un ottimo assolo di organetto, mentre in chiusura – quasi fisiologicamente, verrebbe da dire, visto che da lì proviene anche il titolo del lavoro – troviamo la Caterina di De Gregori, in duo fra i soli Geri (voce e chitarra) e Tesi. Una lettura quanto mai preziosa, senza neppure la volontà di riprendere moduli degregoriani (anzi: forse lo sforzo è proprio quello opposto, e quindi meritorio).


(GF) Francesco De Gregori ha fatto sapere d’aver gradito l’esecuzione e l’inclusione nel progetto (ed è un bel merito reciproco). Anche il cantautore romano, agli inizi, ebbe a che fare con la Bueno e così deliziosamente seppe incastonarla nei quattro minuti di una canzone, tanto semplice quanto perfetta e commovente. Come le canzoni popolari, da che è mondo, sanno fare.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Riccardo tesi, Maurizio Geri & Stefano Melone
  • Anno: 2010
  • Durata: 85:19
  • Etichetta: Materiali Sonori

Elenco delle tracce

01. Italia bella mostrati gentile

02. Tirallà

Suite dei pastori
03. Eni ma vieni / Dirindina
04. Trescone
05. Battan l'otto
06. Donna lombarda
07. La leggera delle donne
08. 500 catenelle d'oro
09. Suite della mietitura


CD 2
01. E bene venga maggio
02. Maggio
03. La passione
04. Il Sirio
05. Bella una serpe
06. Il trenino che parte e va
07. Fagioli con le cotenne
08. Storia del 107
09. L'anatra
10. Caterina

Brani migliori

  1. Tirallà
  2. Maggio
  3. La passione

Musicisti

Lucilla Galeazzi: voce
Maurizio Geri: voce, chitarra, saz
Riccardo Tesi: organetto, tamorra
Claudio Carboni: sax soprano, sax alto, flauto
Stefano Melone: piano, tastiere, voce
Filippo Pedol: contrabbasso
Marco Fadda: percussioni Carlo Monni: voce recitante in # 1.01 e 1.09 Caterina Bueno: voce in # 1.07 e 2.01 Gianna Nannini, David Riondino: voce in # 1.07 Nada: voce in # 1.08 Alice Sobrero: voce in # 1.09 e 2.03 Emma Biondi: voce in # 1.09 Coro delle Mietitrici di Scansano: voce in # 1.09 e 2.02 Piero Pelù, Tiziano Mazzoni: voce in # 2.02 Daniele Sepe: sax soprano in # 2.02 Riccardo Tarlini: tuba in # 2.02 Francesca Breschi: voce in # 2.03 Custodio Castelo: chitarra portoghese in # 2.04