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The Beards

Spaghetti Americana

C’è chi ha viaggiato “fra la Via Emilia e il West” ma, in fondo, è rimasto più verso la prima, chi invece ha compiuto la tratta fra il Veneto e gli States ed ha trovato, all’arrivo stima, riconoscimento e considerazione. Sarà per il loro country blues ruvido e polveroso; sarà per quelle barbe che non possono non fare molto ZZ Top; sarà anche, più probabilmente, perché sono stati capaci di raccontare, come e meglio di altri artisti “autoctoni”, le strade ed i luoghi che hanno incrociato: fatto sta che The Beards, cinque album all’attivo ed una notevole attività fra Riviera del Brenta, Florida, Ohio, New York, Londra, Francia, Australia, Hong Kong, sono diventati una sorta di piccola leggenda musicale, laddove si sono esibiti e dove hanno avuto modo di collaborare e suonare, tra l’altro, con Aaron “Professor Louie” Hurwitz, produttore di The Band e Mercury Rev, e Julien Poulson, (Nick Cave, Brian Ritchie), come dire, parte del gotha dei produttori a stelle e strisce.

Spaghetti Americana è un greatest hits che raccoglie sedici tracce appartenenti ai loro cinque lavori, che vanno dal 2006 al 2014 e che li hanno resi celebri in mezzo mondo: oltre agli States, infatti, sono conosciuti in Inghilterra, Francia, Australia ed assai noti in Messico, Colombia, Argentina, Spagna, Portogallo, Brasile. Blues, country, folk e rock che sono stati ribattezzati “spaghetti americana”, da cui il titolo dell’album, e che li ha immediatamente messi in sintonia con l’America e gli americani, un po’ come gli “spaghetti western”, ormai assunti a vero e proprio cinema di culto anche oltreoceano. Anche questo percorso, peraltro, è comune alle due vicende artistiche: considerati “b-movies” in Italia, quei film sono stati rivalutati dopo essere divenuti dei classici all’estero, ed anche la musica dei The Beards attende di essere scoperta, qui da noi, dopo essersi già affermata oltre confine…strane, ma comuni vicende.

Un’ora e poco più di musica in cui c’è proprio tutto: dai saloon diroccati alle pompe di benzina che spuntano in mezzo al deserto, dai passaggi a livello lungo i binari che corrono nel nulla alle “farm” solitarie attorno a cui pascolano gli animali: l’immaginario iconografico americano viene rivisitato e messo in musica mantenendo quella patina di malinconia che lo caratterizza.
In attesa del prossimo lavoro, già in fase di lavorazione avanzata e che vede la collaborazione di Jim Diamond, bassista di Detroit, proprietario dei Ghetto Recorders Studios e produttore di molte band, tra cui i White Stripes di inizio carriera, questa raccolta può servire a conoscere meglio ed indubbiamente apprezzare questo duo veneto: una realtà italianissima che, come molte altre nelle diverse arti, ha avuto finora maggiori riconoscimenti al di fuori dei confini nazionali. Tutto sommato, come recita il noto adagio, “meglio tardi che mai”…

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Matt Garrett, Francesco Fabiano, The Beards, Aaron Hurwitz, Marco Fasolo
  • Anno: 2015
  • Durata: 64:11
  • Etichetta: America Recordings

Elenco delle tracce

01. Caledonia avalanche blues
02. Life’s a long hard road
03. No meaner man
04. Postcard from Milwaukee
05. Mephisto potato sauce
06. In wintertime
07. Apatia degli amanti
08. Awful carnival
09. Il chinino
10. Blood red river
11. Drunky sailor
12. Perry Mason
13. Rosteo sensa sangue
14. Muskito
15. Giorni nebbiosi
16. The farmer

 

Brani migliori

  1. Caledonia avalanche blues
  2. Mephisto potato sauce
  3. Perry Mason

Musicisti

Emanuele Marchiori: vocals, vertical piano, drums, harmonium, accordion, concertina, circus organ, Ekatron Chordette, melodica, box percussion, piano toy, organs, glocklenspiel  -  Massimiliano Magro: vocals, acoustic guitar, electric guitars, bell, mariachi guitar, bass  -  Andrea Tolin: bass, vocals  -  Aaron “Professor Louie” Hurwitz: vocals, piano, musette, accordion  -  Miss Marie: percussion, vocals  -  Julien Poulson: vocals, guitars, acoustic guitars  -  Enrico Fabris: drums  -  Antonio Dalla Libera: trumpet  -  Martina Zordan: vocals  -  Alessandro Grazian: banjo  -  Francesco Fabiano: announcer reclame, vocals  -  Giorgio Finamore: organ  -  Howard Johnston: trombone  -  Andrea Garbo: electric slide guitar