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Jocelyn Pulsar

Stereolocale

Come se la passa da noi il lo-fi cantautorale? Benché non esca una valanga di titoli, capita che nella slavina ci siano dischi che t’inondano per essenzialità ed ideologia inossidabile, che non si piegano ai compromessi delle mode e se ne infischiano che i tempi stiano cambiando. Fedele a questo fermo diktat artistico, da oltre vent’anni si muove il distillato sonoro del romagnolo Jocelyn Pulsar  (Francesco Pizzinelli), mesciato in formula prettamente lo-fi e, finalmente, pian piano i tempi gli stanno dando ragione da un po', visto l’esplodere dell’indie italiano, prima transitato a Sanremo con i Pinguini Tattici Nucleari e poi sciorinando, al contempo o giù di lì, manciate di validi esponenti come Calcutta, The Giornalisti (e relativo Paradiso) ed altri ancora.

La matrice autoriale di Pulsar rientra nei ranghi di un’espressione vaga, stralunata ma condita di ironia ed eclettismo di tutto rispetto, la cui narrazione è masticata con disincantato intelletto, volta a delineare, comunque, scenari normali del quotidiano e di quello che orbita nella sua testa sempre vigile ed oculata. La forza del suo immaginario la traccia con sorprendente minimalismo, con sufficienti ingredienti di base speziati, però, da un piglio descrittivo che “buca” empaticamente l’orecchio, concepito tra le mura domestiche, poiché è proprio la casa il segreto creativo di questo e.p. Stereolocale, il suo quinto lavoro discografico.

Già l’inizio, E’ una fase godibile, con la sei corde acustica che plana su distese quiete dal forte sapore evocativo. Poi,  placide note di piano introducono Lindieèmorto per sviluppare l’episodio a braccetto con note di chitarra eleganti e percussioni velate e garbate, confermando l’aplomb da storyteller di classe anche nella fervida titletrack. Tra le sue note passano sentimenti comuni come difficoltà, ponderazioni, congetture, oppure l’invidia che uno di due artisti dello stesso ramo prova nei confronti dell’altro giunto al successo e finemente raccontato in T.Festa ma per Jocelyn non conta lo spessore del tema, ma l’emozione che gli suscita nello scriverlo e non bada se titolare un pezzo alle strisce pedonali come Zebra Crossing possa inglobare o meno elementi attrattivi: è parte integrante della sua indole, del suo incondizionato guizzo creativo, del suo estro multicolor. sempre indirizzato ad isolare la banalità inconcludente. Ai saluti, tratteggia il cangiante iride scritturale di Non hai un’idea geniale per raccogliermi? per  ri-affermare una libertà a tutto tondo anche nella  prolissità di un titolo criptico. Ora, sarebbe cosa buona e giusta orientare i radar uditivi verso un singolare artista come Jocelyn Pulsar, capace di setacciare racconti sinceri ed accomunanti, per ricavarne dell’ottima farina cantautorale.  A buon intenditor...

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In dettaglio

  • Anno: 2023
  • Durata: 19:58
  • Etichetta: TPM Produzioni

Elenco delle tracce

01. E’ una fase
02. lindieèmorto
03. Stereolocale
04. T. Festa
05. Zebra crossing
06. Non hai un’idea geniale per raccogliermi?

Brani migliori

  1. Non hai un’idea geniale per raccogliermi?
  2. E’ una fase

Musicisti

Testi e musica di Francesco Pizzinelli