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Accordo dei Contrari

Violato intatto

Con questo sono ben sedici anni di storia, perché era il 2001 quando Cristian Franchi, batteria, Giovanni Parmeggiani, tastiere ed Alessandro Pedrini, chitarra, affiancati due anni dopo da Daniele Piccinini al basso, decisero di mettere in piedi il progetto Accordo dei Contrari. Pedrini lasciò quasi subito, Marco Marzo lo sostituì alla chitarra, Vladimiro Cantaluppi aggiunse il suo violino, ed il trio divenne un quintetto. In quattro però, dopo l'abbandono di Cantaluppi, giunsero alla realizzazione del primo album Kinesis, che uscì nel 2006. Collaborarono con Richard Sinclair, ex Caravan, Hatfield and the North e Camel, che fu anche ospite in occasione del secondo lavoro Kublai, uscito nel 2011. A stretto giro, soltanto tre anni dopo, realizzarono AdC insieme a Vladimiro Cantaluppi, violino e viola, Marina Scaramagli ed Enrico Guerzoni al violoncello ed infine, dopo un ulteriore assestamento nella formazione con l’uscita di Piccinini e l’ingresso di Stefano Radaelli, sax alto e baritono, vede la luce il loro ultimo lavoro Violato intatto.

Jazz rock, fondamentalmente, con leggerissime influenze prog e qualche sottile venatura di “cosmic music”; un suono molto peculiare vista anche l’assenza del basso elettrico, un equilibrio notevole fra parti scritte ed i passaggi frutto di improvvisazione ma, soprattutto, un dialogo continuo fra i musicisti: ecco quali possono essere i possibili “segreti” che rendono questo lavoro, al contempo, molto godibile ma non semplicemente orecchiabile, certamente moderno ma con chiari rimandi al jazz-rock delle origini, quello di Maad, Perigeo ed Arti e Mestieri, per rimanere sul suolo italico, e nel quale alcune occasionali tracce di psichedelia fanno in modo che i brani si dirigano, a tratti, verso situazioni ancora più sperimentali.

Fra le cose più interessanti i botta e risposta fra tastiere (alcune delle quali davvero “vintage”) e fiati, i tempi dispari della batteria, il groove complessivo, che a tratti salta letteralmente fuori dai solchi e che cattura subito l’attenzione ed inoltre la proposta ritmica estremamente varia soprattutto quando va a sfiorare i territori del funk e dell’hard, come nella splendida Blues-S.

Possiamo definirla musica colta? Certamente sì, ma soprattutto musica alla quale approcciarsi con una certa dose di attenzione, e questo per coglierne le sfumature ed apprezzarne i dettagli, anche perché il jazz-rock, e da lì in poi la stessa fusion, sono ambiti musicali in cui sono proprio i dettagli  fare la differenza; il piacere di ascoltare diventa allora anche piacere di ricercare e, di conseguenza, di ampliare la conoscenza. Rimane da dire che, contrariamente a ciò che si può pensare, il virtuosismo non la fa affatto da padrone, tutt’altro: il sound è solido, compatto, pieno, le fughe soliste minime e limitate ad alcuni passaggi, e questo proprio perché il dialogo, di cui sopra, risulta essere la cifra stilistica su cui si basa Violato intatto. E se, a questo dialogo, potrà fare seguito anche un ascolto altrettanto “interattivo”, chi si relazionerà con questa band avrà davvero grosse soddisfazioni…

Foto di Valentina Franchi

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Accordo dei Contrari, Loris Ceroni, Udi Koomran,
  • Anno: 2017
  • Durata: 73:20
  • Etichetta: Autoprodotto/Btf

Elenco delle tracce

01. Folia saxifraga
02. Monodia
03. Blues-S
04. Shamash
05. Idios cosmos
06. E verde è l’ignoto su cui corri
07. Marienkirche
08. Di eccezione in variante
09. Usil
10. Eros vs Anteros
11. Il violato intatto

Brani migliori

  1. Folia saxifraga
  2. Blues-S
  3. Shamash

Musicisti

Marco Marzo Maracas: electric, acoustic guitar  -  Stefano Radaelli: alto sax, baritone sax, bowed zither  -  Cristian Franchi: drums  -  Giovanni Parmeggiani: organ, Fender Rhodes, Minimoog, Arp Odyssey, Mellotron  -  Alessandro Bonetti: violin  -  Gabriele Di Giulio: tenor sax  -  Patrizia Urbani: vocals