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Eremo di Molfetta (BA)

Gnut

Tra il passaggio del sole e l'ora muta delle fate

 

Eravamo in tanti al tramonto, tra il passaggio del sole e l’ora muta delle fate (citando un Fossati di pregio), ad aspettare il concerto di Gnut, domenica 17 marzo, nei locali dell’Eremo di Molfetta (Ba). Luogo perfetto, incastonato sul mare, come una terrazza dai grandi finestroni, come un pontile di una nave da cui affacciarsi, respirare salsedine e poi ritornare all’interno e inalare musica. L’occasione, molto ghiotta: l’onda lunga (per restare in tema) di un tour con cui il musicista napoletano sta portando in giro, a volte in solo, a volte in band, l’ultimo disco “Nun te ne fa’”, uscito nella fine del 2022. Sul palco questa volta erano al completo a regalare al pubblico più di un’ora e mezza di poesia tascabile, a portata di mano.

Gnut è così: asciutto, pulito, ti offre tutto quello che ha. Una manciata di vita vera, scritta, suonata e cantata senza alcun orpello inutile, ma presa e impacchettata in un foglio di carta da pane, sprovvisto di fiocco. Nulla in più serve a raccontare la sua verità, soprattutto quella sull’amore, un ammore o’ vero, che permea ogni suo pezzo e che arriva dritto negli occhi di chi gli sta di fronte ad ascoltare. Non a caso, l’inizio, affidato ad un pezzo dolcissimo come Duje vicchiarielli (poesia messa in musica da Gnut), storia di un amore tenuto in piedi mano nella mano, apre a un cammino di bene mettendo subito le cose in chiaro. Ad aggiungere autenticità a questa ricetta, la grande capacità del cantautore di usare un napoletano accessibile e, diremmo, quasi imprescindibile, che mescola la dimensione dialettale e fortemente musicale di una lingua meravigliosa all’italiano.

 

Tutto è lì, preso e portato sul palco, raccolto in una scaletta che alterna brani del disco nuovo e canzoni del passato - i suoi never green, usando le parole di Gnut  (Fiume lento, Il rumore della luce, Quello che meriti…) e raccontato non solo in musica, ma anche a voce da piccoli aneddoti necessari a cogliere scintille di luce: tre su tutti, quello che ha preceduto Voci, legato a un racconto che non sveliamo per non sottrarre la magia e che permette di entrare in punta di piedi in una dimensione di bene largo, antico e nel risuonare di una voce amata, quello legato ad un pezzo amatissimo da suo figlio di due anni e l’incontro musicale con Alessio Sollo, inconsapevole paroliere di un successo grande, grazie ad un post di Facebook. Sul palco con lui: Ilaria Graziano, Michele Signore, Gianluca Capurro, Valerio Mola, Jonathan Maurano.

Sotto il palco, un pubblico attentissimo, silenzioso nei momenti giusti, intonato e pieno di calore sui brani più noti. Stesso calore riservato a Carlo Valente, cantautore reatino, attualmente in tour con il suo ultimo lavoro, “Metri quadrati”, che ha aperto la serata con un set dai mille colori (tra i suoi brani proposti, anche una esplosiva versione di Confusione di Battisti), conquistando letteralmente la platea. Tra il passaggio del sole e l’ora muta delle fate accadono sempre magie. Ne eravamo più che certi, sin dal principio.

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In dettaglio

  • Data: 2024-03-17
  • Luogo: Eremo di Molfetta (BA)
  • Artista: Gnut

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