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Walter Gatti

Essenza. Vite di Claudio Rocchi

Ecco un libro che avrei voluto scrivere…ma ci ha pensato Walter Gatti e direi che lo ha fatto molto bene. Essenza. Vite di Claudio Rocchi è un libro importante perché tratteggia la figura di una persona straordinaria che ho amato e seguito artisticamente, che ho conosciuto grazie al suo ‘Spazio Rocchi’ all’interno della trasmissione radiofonica, realmente mitica, ‘Per voi giovani’. Correttamente l’autore del libro parla di “vite” di Claudio Rocchi perché, leggendone le pagine ci si accorge che, effettivamente, l’artista milanese ha vissuto più vite o, forse, contemporaneamente differenti piani di esistenza.

Dalle pagine iniziali dove viene tratteggiata la famiglia, l’infanzia, l’adolescenza la prima giovinezza di Claudio, emerge una figura, già in giovane età, con le idee chiare, con un forte afflato artistico, con l’istinto del precursore. Una persona, potremmo dire, con una visione che nel tempo si è moltiplicata sia nell’ambito artistico che nella ricerca spirituale e, insieme, del reale bisogno di interrogarsi sul senso della vita. Ha diciotto anni quando incide con gli Stormy Six l’album “Le idee di oggi per la musica di domani”, dove si fa notare il brano Sotto i portici di marmo da lui composto. Ne ha diciannove quanto esce “Viaggio”, il suo primo album in ‘solo’, che potremmo definire anticipatore di tanta altra musica a seguire per le sonorità proposte e per le tematiche offerte all’ascolto (con un altrettanto giovane Mauro Pagani a supporto dell’autore…).

 

“Viaggio”, come è ben raccontato nel libro (anche attraverso il tratteggio di coloro che vi hanno partecipato), è l’inizio di una grande storia composta non solo da musica originale con testi innovatori e stranianti, ma è il segnale che è possibile costruire, intorno alla discografia, una comunità di persone nei quali i valori dell’arte possono coniugarsi con quelli della vita. Come elemento fondamentale nella vita personale e sociale di Rocchi (qui in alto in una foto di Renzo Chiesa) è raccontata la mansarda dell’abitazione dell’artista (all’epoca in viale Campania 26/a a Milano) dove la presenza di amici, musicisti e no, era una condizione abituale, fisiologica per creare musica, per esplorare mondi, per trovare nuove strade narrative per lo sviluppo della propria vita. Mansarda che diventerà luogo di sperimentazione musicale e che rappresenterà, sempre, una sorta di Itaca nella quale ritornare dopo “i pellegrinaggi” dei concerti, da spettatore o da performer. Quello che colpisce nel racconto della figura di Claudio Rocchi è certamente la sua originalità e l’essere stato una sorta di punto di riferimento per migliaia di ragazzi grazie alla sua musica, ai suoi testi ma, soprattutto, alla sua credibilità artistica ed umana.

 

Uomo di arte, di cultura e di intelligenza brillante, Claudio Rocchi viene tratteggiato anche come una persona capace di gestire situazioni complesse, come ad esempio la vicenda della comunità dei seguaci di Krishna in Toscana, nei pressi di San Casciano Val di Pesa, nella quale si ritirò, insieme a Paolo Tofani (in alto, in una foto di Irina Tofani) a partire dall’inizio del 1980. Una gestione non voluta, giunta all’improvviso ma dalla cui responsabilità non si tirò indietro manifestando, anche in quel frangente, le sue capacità di analisi e gestione dei problemi. E in quella dimensione di adepto e “gestore” di beni e persone rimase per ben quindici anni mantenendo sempre un approccio di positività in ogni frangente.

Stessa condizione operativa, alla quale si sottomise con puntiglio e capacità, manifestò quando venne investito dell’incarico di fondare una radio libera in quel di Katmandu in Nepal (nella foto in basso Rocchi a Katmandu, in uno scatto di Italo Bertolasi). Impegno che assolse con grande determinazione - avendo già inventato e gestito Radio Krishna Centrale - ottenendo ottimi risultati attraverso le trasmissioni di radio Himalayan Broadcasting Company 94 (FM ed Internet) che seguì dalla sua costituzione, alla messa in opera di ripetitori (in un’area certamente non agevole), alla programmazione e che divenne, in poco tempo, un’emittente molto seguita per la sua dinamica musicale e spirituale al contempo.

 

Nelle 287 pagine del libro emerge il racconto di una persona ricca ed arricchente, di un artista con le idee sempre ben chiare e capace di essere un punto di riferimento artistico rispettato e benvoluto da amici e colleghi. Leggiamo della personalità di un artista capace di grande disponibilità e, insieme, di rigore per il proprio e l’altrui lavoro. Si comprende anche la sua necessità di cambiare l’approccio artistico alla ricerca di nuove modalità di proposta sonora come, ad esempio, avvenne nel periodo della sperimentazione elettronica “casalinga”. Era un uomo Rocchi, che, come avrebbe detto Walt Whitman, conteneva moltitudini e, davvero, nel suo caso questa considerazione si è tinta del colore della verità. Claudio Rocchi, e lo spiegano bene le pagine del libro di Walter Gatti, era un uomo versatile, una persona capace di vedere lontano, in grado di non affliggersi per gli eventuali insuccessi artistici (fondamentalmente di vendite) ma ben conscio dei propri bisogni di vita nel recinto del tempo a lui concesso. Musica, scrittura, pittura, disegno, spiritualità, conduzione radiofonica, capacità di relazioni, carisma…Tanti i segnali che hanno accompagnato la vita di questo straordinario personaggio che, basti osservare la foto di classe del 1970 per comprendere la sua “difformità” alla consuetudine.

 

Essenza. Vite di Claudio Rocchi non è una agiografia, non vuole alimentare un mito ma è la minuziosa descrizione di una vita che è stata capace di trasformarsi in più vite che, a loro volta, hanno saputo germogliare e generare benessere per loro stesse e per coloro che ne sono venuti a contatto. Da leggere con attenzione le pagine che riguardano la malattia che, all’improvviso, lo colpì ma che non riuscì a cambiargli l’atteggiamento nei confronti della vita. A questo proposito è illuminante leggere il testo presente a pagina 279 con il quale, su Facebook, dava informazioni sul suo stato di salute. Claudio Rocchi sarebbe deceduto di lì a pochi giorni ma leggendo le sue parole non si può non sentire la presenza di una forza potente e clamorosa scaturire da un vissuto consapevole. Una forza ricca di una profonda umanità ed interiorità che, da sempre, aveva fatto i conti con la vita, con l’infinito e con il personale rapporto con il mistero.

Un bel libro da leggere d’un fiato per poi rileggere con calma, tenendo in debito conto, per ogni pagina, l’intenzione fondamentale della vita di Claudio Rocchi: “Più che un mestiere io, nella vita, voglio fare l’uomo”. Obbiettivo raggiunto pienamente.

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In dettaglio

  • Artista: Walter Gatti
  • Editore: Caissa Italia
  • Pagine: 287
  • Anno: 2023
  • Prezzo: 25.00 €

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