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MCR

Altomare

L’ “alto mare” è una zona oltre le acque territoriali, a 200 miglia nautiche dalla costa, che comprende circa due terzi della superficie marina. Quest’area fa parte delle acque internazionali, dove è consentita la libera navigazione e in cui tutti gli Stati hanno il diritto di pescare, navigare e fare ricerca. Per proteggere questa fondamentale risorsa e la sua biodiversità quest’anno l’ONU ha approvato un trattato globale sugli oceani. Apparentemente, dunque, in un mondo sempre più diviso, la tutela dell’ambiente ha trionfato sui calcoli della geopolitica.

Ma, a fronte di questo progresso, sono purtroppo frequenti le tragedie in cui centinaia di migranti perdono la vita attraversando il Mediterraneo: l’ultima terribile vicenda dei circa 600 morti nel naufragio avvenuto in Grecia fa seguito al drammatico episodio di Cutro, avvenuto lo scorso febbraio, in cui un’imbarcazione salpata dalla Turchia si è arenata in una secca in prossimità delle coste della Calabria e l’impatto, insieme alla mancata tempestività nei soccorsi, ha causato un centinaio di vittime. Da simbolo di libertà e di speranza, l’elemento marino si trasforma dunque in una gigantesca tomba per migliaia di persone che abbandonano le loro terre d’origine in cerca di migliori condizioni di vita. “Essere in alto mare” è poi un’espressione dalla connotazione negativa, in quanto significa essere lontani dalla risoluzione di un problema ed aver perso i propri punti di riferimento.

L’immagine delle acque sconfinate, come metafora, potrebbe riferirsi anche all’industria discografica, un mare magnum in cui è sempre più difficile navigare, con il rischio di essere inghiottiti dalle logiche commerciali che rendono sempre più rischiosa la sopravvivenza e la libertà espressiva degli artisti. E così i Modena City Ramblers, per la loro nuova avventura musicale, hanno deciso, ancora una volta, di essere i coraggiosi capitani della propria nave, sempre pronta a salpare verso nuovi orizzonti: Altomare è il loro nuovo album, che esce a distanza di sei anni dall’ultimo disco di inediti, ed è stato realizzato tramite un crowdfunding che ha visto la partecipazione di oltre mille sostenitori. La produzione artistica del disco è stata curata direttamente dalla band, mentre le registrazioni si sono tenute nel Sonic Temple Studio di Parma di Andrea Rovacchi, amico e collaboratore di vecchia data. Sono inoltre presenti numerosi ospiti: il mito del folk rock britannico Ian Anderson, leader dei Jethro Tull, ha impreziosito con il timbro del suo flauto Per quanto si muore; ci sono poi gli amici Punkreas in Resistenza globale e Luca Morino dei Mau Mau in Mediterranea, più la cantante sudafricana Zolani Mahola.

 

Gli “storici” membri del gruppo Davide ‘Dudu’ Morandi, Franco D’Aniello, Francesco Moneti, Leonardo Sgavetti e Massimo Ghiacci sono stati affiancati dal “comandante” Gianluca Spirito (chitarra elettrica e acustica, bouzuki, mandolino) e dal nuovo batterista Enrico Torreggiani. Per sfuggire alle logiche del mercato, l’album sarà disponibile solo in digitale e in vinile in edizione limitata, distribuito da New Model Label, mentre la versione in CD sarà riservata ai sostenitori del crowdfunding e sarà reperibile, fino a esaurimento, tra il merchandising dei concerti.

Il disco si compone di undici tracce che vogliono essere undici canti di solidarietà e di resistenza, undici inni al rispetto dei diritti umani, all’equità, alla pace. Le canzoni si configurano come un’ideale traversata, a bordo di un vascello pirata o a suon di vigorose bracciate, verso una “Promised Land” in cui realizzare tutte le utopie, come l’eliminazione delle disuguaglianze, delle ingiustizie, di tutti i conflitti e la conservazione della memoria storica.
I riferimenti al campo semantico del mare e dell’acqua compaiono in numerosi brani, fin dal titolo – Mediterranea, Fuocammare, Barche in mezzo al mare – ma con diverse sfaccettature: navigare può infatti essere sinonimo, nelle diverse accezioni, di sopravvivenza, smarrimento, di avventura o di luogo rischioso in cui la propria e l’altrui vita possono venire spezzate dallo sfruttamento e dall’indifferenza. E le acque possono essere limpide e cristalline oppure oscure, agitate e profonde, come i frangenti dell’esistenza umana, con particolare considerazione verso le sorti dei più deboli e fragili. Le sonorità attingono a tutto il bagaglio musicale della band, dal folk irlandese e balcanico alle suggestioni mediterranee e al rock, fino ai ritmi in levare del reggae e dello ska.

L’opener descrive il dramma di tutte quelle “vite che sbattono contro le onde in alto mare”, ma anche la dura condizione dei pescatori che traggono il loro sostentamento dalle acque al largo della costa; l’universalità della situazione di tutti coloro che nel mare cercano sussistenza e riscatto è resa efficacemente nel dialogo tra le voci di Morandi e Morino. Ai pescatori è dedicata anche Fuocammare: qui l’io narrante, autentica espressione del sentimento popolare, invoca la protezione di Santa Maria di Porto Salvo, alla quale è intitolata una nota chiesa di Palermo. La barca diviene invece correlativo oggettivo di un sentimento di sconforto in Barche in mezzo al mare, in cui il protagonista descrive il senso di deriva e di perdita di certezze, “senza una rotta da seguire, senza vele né timone… abbandonati in alto mare”. Ci sono dunque momenti in cui nessuna stella sembra fare da guida, non ci sono ancore di salvezza a cui aggrapparsi e si vaga senza meta, quasi privi di emozioni: tuttavia la seconda parte del pezzo, Stormy Sea Polka, rappresenta un cambio di passo e con il suo ritmo di danza allegro e incalzante invita a riscuotersi, a gettarsi alle spalle l’inerzia e a lanciarsi nel vortice di un ballo sfrenato, dopo il quale, forse, sarà possibile ritrovare l’energia necessaria ad opporre una Resistenza globale contro il senso di “vuoto che assale”. Quest’ultima è un’autentica canzone-bandiera che racchiude una serie di tematiche da sempre al centro dell’attenzione della band - i fatti di Genova 2001, la Shoah, la marcia su Roma, i rigurgiti neofascisti ma anche la disoccupazione e l’emarginazione – e che auspica che la memoria storica del nostro Paese non sia solo scritta su “una targa o in qualche canzone” ma venga sempre preservata. Parole di aspra denuncia sono poi rivolte a tutti coloro che di fronte alle richieste di aiuto dei più bisognosi si voltano Dall’altra parte: qui si rievocano le strazianti immagini dei bambini trovati morti sulle spiagge dopo i naufragi, come il ragazzo del Mali che aveva una pagella scolastica cucita nella tasca. Altro brano di punta è Le guerre degli altri/Maledetti pacifisti, in cui vengono descritti gli orrori e l’insensatezza di tutti i conflitti, in particolare di quello russo-ucraino, ma viene anche data voce, in modo sarcastico, a tutti coloro che si fanno beffe del pacifismo e che inneggiano alla violenza in nome di un nazionalismo assurdo ed esasperato.

La conclusione è affidata a Per quanto si muore, in cui l’io lirico dialoga con il mar Mediterraneo, chiamandolo “padre” e chiedendogli conforto affinché non si perda il ricordo di chi è partito e di chi è scomparso, al di là tutti i contrasti e le contraddizioni che la vita comporta. Il timbro del flauto di Anderson si intreccia qui con quello degli altri strumenti e con i vocalizzi di Mahola in una melodia che diffonde note di speranza.

I MCR si confermano, con questo nuovo lavoro, uno dei principali punti di riferimento del connubio tra musica ed impegno civile nel panorama nostrano. Altomare risulta un disco di grande attualità, poiché le problematiche trattate, purtroppo, sono le medesime che i media diffondono ogni giorno: il dramma dei migranti, la guerra che non accenna a cessare, i diritti negati. Ma è anche un album che accanto alla denuncia invita alla bellezza e alla rinascita, come nelle ispirate liriche di In ogni tua stagione:
Di forza e passione abbia fame il tuo cuore
E di poesia che abbracci il tuo mondo…
E di avventura sian pieni i tuoi occhi
E di orizzonti che corrono al mare.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: MCR  
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Modena City Records / New Model Label

Elenco delle tracce

01. Mediterranea

02. Fuocammare

03. Resistenza globale

04. Fratello dove sei?

05. Che botta!

06. Barche in mezzo al mare/Stormy sea polka

07. Il nostro orizzonte

08. Dall’altra parte

09. Le guerre degli altri/Maledetti pacifisti

10. Ogni tua stagione

11. Per quanto si muore

Brani migliori

  1. Resistenza globale
  2. Per quanto si muore